Come prepararsi per la settimana bianca

Che magnifica pausa, una settimana sulla neve, che interrompe lo “stress” del lavoro. Eppure potrebbe non essere priva di rischi: gli incidenti che possono capitare inforcando gli sci, lo snowboard o lo slittino, con imprudenza, potrebbero creare tutt’altro che un problema di poco conto. Allora, servono responsabilità e preparazione, per apprezzare e ricavare dalla settimana bianca e dai soggiorni ad alta quota i maggiori benefici per la salute, che sono ben noti: il miglioramento della capacità respiratoria e muscolare, primi fra tutti. Assosalute, l’Associazione nazionale farmaci di automedicazione, fornisce una serie di buoni consigli per prevenire incidenti, accidenti e rischi, e qualora accadano per saperli gestire al meglio. Partiamo dalle basi: controllare le condizioni atmosferiche e meteo, è la prima regola in vista delle sciate e non trovarsi nel bel mezzo di una bufera di neve o del rischio di una slavina, considerando che il clima si sta piano piano riscaldando. Poi, un ordine di azioni:

  • Mantenersi al caldo. Scegliere e indossare l’abbigliamento giusto: indumenti termici e tecnici adeguati. Vestirsi a strati con tessuti traspiranti aiuta a mantenere la pelle asciutta; mentre copricapi e guanti isolanti riducono la dispersione di calore. Anche le calzature devono essere impermeabili e dotate di un buon isolamento termico per proteggere mani e piedi, aree particolarmente sensibili al freddo intenso. La protezione va estesa anche alla pelle creando un’azione-barriera contro freddo e vento, tramite creme idratanti e protettive e come contrappeso creme riscaldanti che aiutano a mantenere il calore in aree particolarmente esposte, come mani e piedi.
  • Ascoltare e non trascurare i segnali. Formicolii, pelle pallida e stanchezza estrema possono essere i primi sintomi di condizioni più gravi del semplice freddo, come il congelamento o l’ipotermia. Ma anche la cefalea da freddo, che si manifesta a seguito di bruschi cali termici sia localizzati (ad esempio, consumando bevande ghiacciate) sia generalizzati, come l’esposizione prolungata a temperature vicine o inferiori allo zero, non va sottovalutata. In presenza di questi sintomi ritornare alla base, in baita e non ostinarsi a proseguire nelle sciate. Essere responsabili è la prima efficacissima prevenzione da inutili rischi e pericoli.
  • Bisogna scendere in pista preparati, mentalmente e fisicamente. Ad esempio sono utili esercizi di rinforzo muscolare e stretching, con particolare attenzione a ginocchia, quadricipiti e tendini, che possono migliorare la resistenza alle sollecitazioni durante lo sci. Nel caso di snowboard è bene concentrarsi sul rafforzamento di muscoli e legamenti delle spalle, spesso più vulnerabili in questa disciplina. Corsi o allenamenti preparatori, fatti a casa prima della partenza per la montagna. possono fare la differenza nel migliorare postura e movimenti.
  • Piccoli infortuni. Contratture e affini, ai muscoli e alle ginocchia, ecchimosi e lividi, pollice dello sciatore sono alcuni dei principali incidenti che possono capitare sulle piste. Nella malaugurata ipotesi che accadano, per ciascuno c’è un rimedio ad hoc. Distorsioni, strappi e slogature possono essere trattati tenendo a riposo l’articolazione interessata, applicando ghiaccio e utilizzando farmaci ad azione analgesica e antinfiammatoria applicati localmente o assunti per via orale in caso di fastidi più intensi. Lividi ed ecchimosi di solito si risolvono spontaneamente in pochi giorni: se necessario si possono usare prodotti a base di sostanze protettrici dei capillari che favoriscono il riassorbimento più rapido dell’ematoma. Escoriazioni e piccole ferite vanno ben pulite con acqua fredda e sapone, poi disinfettante con sostanze non alcoliche e protette con garze o cerotti medicati. In caso di peggioramento (rossore, dolore, gonfiore), contattare il medico. Il pollice è tra le dita quello più esposto a lesioni: durante una caduta, tenere il bastoncino stretto può infatti provocare un movimento improvviso che forza il pollice, causando una dolorosa iperestensione o, nei casi più gravi, la “lesione di Stener”, una rottura completa del legamento. Nei casi meno gravi, con dolore, gonfiore e difficoltà di presa, il riposo e l’immobilizzazione con dispositivi specifici possono essere sufficienti, affiancati a farmaci ad azione antinfiammatoria da usare localmente. Mentre le lesioni complete del legamento richiedono un intervento specialistico.
  • Alla sera un po’ di relax. Sauna e il bagno turco rappresentano luoghi ideali per rigenerare corpo e mente dopo una giornata sulla neve. Il calore e l’umidità favoriscono il rilassamento muscolare, il rilascio di tossine e la riduzione delle tensioni accumulate durante le attività fisiche. Tuttavia, questi ambienti possono nascondere alcune insidie per la salute; l’umidità elevata può infatti favorire la proliferazione di batteri e funghi, aumentando il rischio di sviluppo del piede d’atleta, un’infezione fungina che provoca prurito, arrossamento e desquamazione della pelle, in particolare tra le dita dei piedi o di dermatiti irritative, che si manifestano con rossori, bruciore e piccole lesioni cutanee, ad esempio se si cammina scalzi o su superfici non completamente igienizzate. Quindi è bene calzare sempre ciabatte, ricordando di asciugare accuratamente i piedi subito dopo la doccia. Irritazioni cutanee o infezioni fungine possono essere gestite facilmente con farmaci da banco, tra cui creme antimicotiche per contrastare le infezioni e pomate lenitive o idratanti per alleviare il prurito e favorire la rigenerazione della pelle.
  • Kit precauzionale. Mettere in valigia analgesici, decongestionanti nasali, antisettici del cavo orale e sciroppi contro la tosse che aiutano ad alleviare i fastidi e i sintomi più lievi delle vie respiratorie legati al freddo, come raffreddore, tosse, mal di gola o mal di testa.

di Francesca Morelli

 

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