“Comincia il tempo in cui le donne prenderanno il potere. Lo stanno prendendo. E ‘potere’ non è una parola negativa; dipende dall’uso che se ne fa. Le donne ne faranno un uso migliore degli uomini. E li salveranno. Le donne erediteranno la terra. Questo sarà il loro secolo: il secolo del sorpasso della femmina sul maschio. È vicino il giorno in cui sarà del tutto normale che un capo di stato o di governo, l’amministratore di un’azienda o di una banca, il direttore di un giornale o di un ospedale sia una donna. E non sarà solo un cambio di genere: sarà un modo diverso di fare le cose. Perché le donne sanno amare e non perdono quasi mai la speranza…”. Ne è convinto Aldo Cazzullo, scrittore, editorialista e inviato del Corriere della Sera, che ha presentato il libro “Le donne erediteranno la terra” (Mondadori Editore). Da Giovanna d’Arco a Santa Caterina da Siena, da Rita Levi Montalcini a Samantha Cristoforetti, da Angela Merkel a Hillary Clinton: tutte donne che hanno difeso i loro principi, i loro ideali, la loro professionalità e hanno lottato in una società prevalentemente maschilista per affermare le loro idee.
Ma tra “le donne che erediteranno la terra” ci sono anche quelle meno famose: come le nostre nonne che hanno portato avanti la famiglia e allevato da sole numerosi figli, quando gli uomini erano al fronte. O le partigiane che, durante la seconda guerra mondiale, hanno messo a rischio la loro vita per salvaguardare la nostra libertà. E ancora ci sono donne come Lucia Annibali che stanno portando avanti una coraggiosa battaglia contro gli uomini che usano violenza. “Io ci sono: la mia storia di ‘non’ amore” è il titolo del libro, che è diventato anche un film, in onda nei prossimi giorni in occasione della Giornata contro la violenza alle donne: una coraggiosa denuncia dell’uomo che ha tentato di ucciderla con l’acido, una testimonianza di coraggio e speranza per tutte le donne che soffrono in silenzio una violenza che va invece denunciata e stroncata! E tra “le donne che erediteranno la terra” ci sono anche le nostre figlie che si impegnano negli studi e nelle opere umanitarie per una società migliore. E’ a loro in particolare che Aldo Cazzullo dedica il libro. E cita come esempio Valeria Solesin, la ragazza italiana uccisa un anno fa nell’attentato terroristico del Bataclan di Parigi. Tanti sacrifici, una borsa di studio a Parigi, tanti ideali umanitari annullati in un istante dalla ferocia di uomini che non hanno il minimo rispetto per la vita. Aveva ragione mamma Luciana quando, ricordando Valeria, diceva: “Nostra figlia mancherà tanto a noi, ma anche al Paese!” Sì perché sono le giovani come Valeria, e come tante altre studentesse che hanno lasciato la famiglia e sono all’estero a studiare e a lavorare, per acquisire una professionalità che magari in Italia è più faticoso raggiungere, che “erediteranno la terra”!
P. T.