Sobrietà è la parola che più va di moda in questo tempo di crisi. Anche nei consumi: acquisti più oculati, con preferenza ai prodotti di stagione e a filiera corta (che sono anche meno inquinanti), attenzione alla lettura dell’etichetta e dei principi nutritivi contenuti nei cibi, alimentazione variata e di qualità (che non significa scegliere i cibi più cari), recupero di avanzi, limitazione degli sprechi. Dai dietisti dell’ANDID (Associazione Nazionale Dietisti), riunitisi nei giorni scorsi a Firenze in occasione del 25° Congresso Nazionale, arriva dunque un monito (o un insegnamento) a tenere un comportamento alimentare etico e corretto verso il cibo che non si ferma all’acquisto, ma si estende anche al giusto utilizzo e smaltimento dei prodotti consumati. Il tutto nel rispetto del risparmio, della sostenibilità per il portafoglio e per il pianeta, senza tuttavia privare la tavola di gusto, ricchezza alimentare e nutrizionale, come conferma la dottoressa Giovanna Cecchetto, Presidente di ANDID: «Una buona alimentazione si basa sulla preferenza di consumo di prodotti di origine vegetale, quali frutta, verdura, cereali e legumi, sull’alternanza settimanale di prodotti di origine animale, utilizzando anche fonti di ottimo valore nutritivo e di costo limitato (latticini, formaggi, uova) e sulla scelta di acqua di rubinetto come fonte principale per l’idratazione. Inoltre la lotta allo spreco, ottenuta attraverso la pianificazione del menù settimanale e della spesa, si traduce in ulteriore risparmio per la famiglia, consentendo saltuariamente la possibilità di concedersi qualche “sfizio” senza pericolose ricadute né sulla salute né sul portafoglio». E per dare forza al loro messaggio educazionale, i dietisti ANDID promuovono un decalogo della sana alimentazione. Poche regole d’oro, facili da mettere in pratica:
1. Consumare regolarmente i tre pasti principali giornalieri con particolare attenzione nei confronti della colazione.
2. Prediligere durante i pasti frutta e verdura, legumi e cereali di stagione, acquistati preferibilmente presso i produttori locali, e consumandone ogni giorno almeno 5 porzioni tra frutta e verdure.
3. Non fare mancare a pranzo e a cena una porzione di cereali, pasta, riso, pane, mais o patate cercando di previlegiare, ove possibile, gli alimenti integrali accompagnati da un contorno abbondante di verdura.
4. Limitare il consumo di carne, salumi, insaccati, latticini e formaggi. Alternare la varietà, preferendo le carni bianche a quelle rosse, il pesce azzurro e limitando il consumo di uova a 1-2 volte la settimana mentre quello di formaggi a 2-3.
5. Valorizzare i legumi secchi e freschi (ceci, fagioli, lenticchie, fave e piselli) utilizzandoli, almeno 2 volte la settimana, nella preparazione di deliziosi piatti unici tipici della cucina italiana.
6. Per i condimenti preferire l’olio extra vergine di oliva sia a crudo che nella preparazione dei piatti, e usando strumenti di cottura che permettano di ridurne le quantità.
7. Pianificare il menù settimanale in base al quale effettuare una spesa attenta e mirata che punti sull’acquisto dei prodotti realmente necessari e non si lasci influenzare dalle offerte del momento (anche se sottocosto).
8. Riutilizzare (e non sprecare) gli alimenti avanzati in cucina, preparando piatti allettanti.
9. Bere molto durante il giorno, privilegiando l’acqua del rubinetto ma anche infusi e tisane non zuccherate. Meglio evitare bevande gassate e zuccherate.
10. Non dimenticare l’attività fisica. Muoversi fa bene, una vita attiva è l’ideale per la salute.
E se questo regime sembra troppo restrittivo (ma non lo è), vale la pena ricordare gli effetti benefici per la salute: minor rischio di obesità, malattie del metabolismo e patologie a esse correlate.
di Francesca Morelli