La magia di Piazza Vasca a Bagno Vignoni, lo scenario fiabesco delle Piccole Dolomiti lucane di Castelmezzano (Potenza). Il giardino di Villa Barbarigo a Galzignano terme (Padova), proprio “come quello che Dio promette nel suo Paradiso” o il Giardino di pietra lavica di Pantelleria. La cupola ellittica più grande del mondo, quella del santuario Regina Montis Regalis di Vicoforte (Cuneo). Il Castello della Pietra a Vobbia (Genova), una delle più spettrali architetture difensive d’Italia, incastrato tra due speroni di roccia. Vale un viaggio: 101 meraviglie d’Italia da scoprire, edito da Cinquesensi (416 pagine, 28 euro, foto a colori), è una collezione di inaspettati capolavori del nostro paese, raccolti da Beba Marsano: meraviglie architettoniche e paesaggistiche, ignorate da guide turistiche e da autostrade. Uno scrigno ricolmo di vertiginosa e segreta bellezza, e di emozioni. Beba Marsano, giornalista e critica d’arte, ci conduce in un itinerario molto selettivo lungo il Bel Paese, lo attraversa di regione in regione con il suo sguardo originale, attento, riportando alla luce chiese, torri, ruderi, vecchie mura e castelli, paesaggi, ville, altari, affreschi e mosaici, giardini. Amore per il bello e la voglia di essere curiosi lasciando libero corso all’imprevedibile, alla scoperta dello sconosciuto e dell’inatteso: questo muove l’originale tour proposto dall’autrice, che si sottrae sistematicamente alle trappole del “già visto”.
Questo libro potremmo anche chiamarlo “una grande mostra itinerante” che incoraggia a sguardi meno affrettati, più consapevoli. Lei lo racconta così: «Ciò che mi spinge è il valore inestimabile della bellezza, ovunque mi sia dato di incontrarla. Ogni pagina è un tesoro per la mia vita e per la mia memoria. Questo libro, dunque, non è una semplice collezione di luoghi, bensì un’antologia di emozioni che ho vissuto in prima persona quando in queste meraviglie mi sono imbattuta. A volte per caso, altre per scelta, altre ancora per una felice intuizione del cuore». Marsano non procede per accumulo orizzontale di contenuti e sensazioni, ma per scavo verticale, approfondimento del senso e riflessione sul valore di quanto l’occhio curioso osserva. «Molti credono che l’Italia si esaurisca entro i confini dei consueti percorsi turistici. Non è così. Esistono singole opere, d’arte e di natura, che giganteggiano, appartate e segrete, ai margini di strade meno battute, in territori poco promossi dal movimento mediatico. Opere che da sole valgono un viaggio». E che possono essere riscoperte con un “quotidiano stupore”. Epifanie di radicale bellezza, che ci riconciliano col disordine nel mondo. A conclusione del racconto di ogni tema, secondo la felice idea d’invitare il visitatore a una sosta meno affrettata, l’autrice suggerisce un ristorante e un albergo. Imperdibile.
C.T.