Due litri d’acqua al giorno, all’incirca otto bicchieri: è quello che ci vuole per il benessere dell’intero organismo. Per tutti e a tutte le età. Ma il giusto apporto idrico, quantitativo e anche qualitativo, diviene un toccasana in alcune fasi della vita della donna: la gravidanza, l’allattamento e la menopausa in particolare, dove la richiesta di acqua è maggiore. «Durante la gravidanza – spiega il Professor Nicola Sorrentino, docente di Igiene Nutrizionale all’Università di Pavia e direttore scientifico delle Terme Sensoriali di Chianciano – si dovrebbe incrementarne l’assunzione di acqua di circa 300 ml al giorno, fino a raggiungere i 2,5 litri di acqua quotidiani nel terzo trimestre, soprattutto se coincide con i mesi più caldi dell’anno. In allattamento l’incremento deve essere, invece, di circa 700 ml al giorno, pari a circa il 30% di acqua in più, arrivando così ai 2,5 – 3 litri, distribuiti lungo tutto il corso della giornata; questo perché la produzione di latte materno chiede all’organismo per sua natura una maggiore idratazione». Ma in queste particolari fasi della vita non va neppure trascurata la qualità dell’acqua, perché l’una potrebbe essere più indicata a svolgere al meglio alcune funzioni rispetto a un’altra. «In gravidanza – continua Sorrentino – si consigliano acque poco o mediamente mineralizzate, utili soprattutto a combattere la ritenzione idrica e i gonfiori tipici della gravidanza e del periodo immediatamente successivo, mentre in menopausa l’ottimale sono acque ricche di calcio, ma povere di sodio. Infatti il fabbisogno di calcio e la sua adeguata assunzione impongono una dieta povera di alcool e di sodio, elementi che ne ostacolano l’assorbimento».
I vantaggi del bere sono molteplici, perché oltre a rispondere alle particolari richieste ‘vitali e cicliche’, l’acqua – soprattutto nella donna – contribuisce a prevenire diverse patologie e/o a allontanare il rischio di calcolosi renale, ad esempio, e di alcuni disturbi femminili tra i più diffusi quali le infezioni delle vie urinarie e la stipsi. Al contrario una scarsa idratazione può aumentare la probabilità delle infezioni e delle reazioni allergiche, provocare cefalea e dolore articolare generalizzato. Non da ultimo, l’acqua è fonte di bellezza: aiuta infatti a mantenere la pelle luminosa ed elastica, che è costituita dall’80% da acqua; ecco perché impoverire il film idrolipidico abbassa le difese, lasciando la pelle esposta alle aggressioni ambientali. Ma non solo: potrebbe contribuire anche a ridurre il girovita. Dunque, ora che si va verso la bella stagione, in cui le alte temperature fanno sete, non fatevela mancare! Va in tanta salute e bellezza. F.M.