Scongiurato il dubbio delle persone celiache che una dieta senza glutine possa far male al cuore. A tranquillizzarle è uno studio americano, di recente pubblicato sul British Medicine Journal (Long term gluten consumption in adults without celiac disease and risk of coronary heart disease: prospective cohort study; BMJ 2017) che evidenzia come non vi sia nessuna correlazione tra glutine e patologie cardiache.
<Una delle problematiche che può incontrare il paziente celiaco o sensibile al glutine, che deve seguire una dieta aglutinata a vita, in caso di celiachia conclamata, e temporanea, in caso di sensibilità al glutine, è la carenza di fibre presenti in alte percentuali nei cereali>, dichiara il professor Luca Piretta, gastroenterologo e nutrizionista dell’Università Campus Biomedico di Roma e membro del Comitato scientifico del Dr. Schär Institute. <Numerosi studi hanno dimostrato che un’alimentazione ricca di cereali, soprattutto integrali, aiuta a proteggere dalla comparsa di numerose malattie, come quelle cardiache. Ci sono però evidenze scientifiche che dimostrano altresì che l’alimentazione “gluten-free” non ha effetti negativi sulla salute cardiovascolare, a dimostrazione del fatto che non è la variante glutine, ma più probabilmente la presenza /assenza di fibre a fare la differenza>. <Uno degli errori più comuni è associare il regime aglutinato a una dieta povera di cereali e di fibre>, continua Piretta. <In natura, infatti, esistono cereali privi di glutine e ricchi di proprietà nutritive. L’alimentazione dell’intollerante al glutine non è più basata sui cosiddetti “cereali storici” (riso e mais), ma si è arricchita grazie all’introduzione dei cereali minori e di pseudo cereali, quali miglio, quinoa, grano saraceno, utilizzati anche dall’industria alimentare che produce prodotti con una buona qualità organolettica>.
Il passaggio a una dieta senza glutine, a fronte di una diagnosi di celiachia o sensibilità al glutine, rappresenta comunque un cambiamento significativo e richiede una consulenza nutrizionale con un nutrizionista e/o dietologo, per riuscire a integrare nella propria alimentazione proteine, minerali e vitamine, ma anche e soprattutto fibre, importanti per la funzione protettiva della salute cardiovascolare, di cui i “nuovi cereali” sono ricchi.
Paola Trombetta