Novità in vista della scadenza vaccinale dell’11 settembre: per ammettere i bimbi alla scuola materna e asili nido, basterà un’autocertificazione dei genitori, che attesti l’effettiva intenzione, comprovata dalla prenotazione (telefonica, via e-mail o per raccomandata) della vaccinazione ai propri figli nei prossimi mesi. Per le scuole primarie e secondarie, il termine è posticipato al 31 ottobre. Lo attesta una circolare congiunta, che porta la firma del Ministero della Salute e dell’Istruzione, Università e Ricerca scientifica, presentata nei giorni scorsi. Chi non invia alle rispettive scuole questo documento o la certificazione di avvenuta vaccinazione, non potrà essere ammesso.
Questa ulteriore agevolazione cerca di andare incontro alle esigenze di quei genitori che non hanno ancora provveduto alla vaccinazione dei propri figli, che andranno comunque effettuate entro il 10 marzo: se entro tale data non giungerà la documentazione che ne attesta l’esecuzione, il bambino sarà temporaneamente sospeso dalla scuola materna e riammesso solo a vaccinazione avvenuta.
Per le scuole primarie e secondarie, invece, i genitori saranno sottoposti a sanzioni, ancora in via di definizione. Fanno ovviamente eccezione quei bambini che soffrono di malattie croniche, incompatibili con i vaccini o quelli che hanno già avuto la malattia: in questi casi è sufficiente presentare una dichiarazione del medico che ne certifichi lo stato di salute. Questi bambini dovranno essere inseriti in classi dove tutti gli altri sono vaccinati e, in ogni caso, non dovranno esserci più di due studenti non vaccinati.
«Questi accorgimenti sono importanti per evitare anche i minimi rischi di contagio per questi bambini, più vulnerabili alle malattie infettive perché non vaccinati», commenta la professoressa Elena Bozzola, dirigente medico al Dipartimento di Pediatria e Malattie infettive all’Ospedale Bambino Gesù di Roma, di cui abbiamo pubblicato un’intervista il 16 giugno scorso. «Lo stesso decreto che ha imposto queste vaccinazioni deve essere interpretato in un’ottica di tutela della salute dei nostri figli e di eradicazione di malattie che potrebbero realmente mettere in pericolo la salute. Nessuna preoccupazione – rassicura la professoressa – per gli effetti collaterali che molti genitori temono, pensando a un’eccessiva stimolazione del sistema immunitario del bambino, il cui organismo è in grado di far fronte senza alcun problema. Vorrei qui ribadire che in realtà le vaccinazioni da effettuare oggi sono solo due: quella con il vaccino esavalente, che protegge da difterite, tetano, pertosse, epatite B, poliomielite, haemophilus influenzae e il vaccino quadrivalente contro morbillo, parotite, rosolia, varicella. Il Ministero della Salute ha infatti reso facoltativi gli altri due vaccini contro il meningococco B e C, dapprima inclusi nel Piano di prevenzione vaccinale».
di Paola Trombetta