Over 65: c’è ancora tempo per le vaccinazioni

I primi freddi hanno già messo a letto più di 467mila italiani colpiti dall’influenza, il cui picco è comunque previsto tra Natale e Capodanno. Quest’anno il virus influenzale sembra meno aggressivo, ma colpirà un numero maggiore di persone, così come già avvenuto nell’emisfero australe. Secondo gli ultimi dati, si stima che nel nostro Paese, nel 2016-17, ci siano stati 2mila decessi in più rispetto alla stagione precedente. Risulta quindi fondamentale che tutti i cittadini si vaccinino e lo possono fare anche adesso. Da quest’anno inoltre sono a disposizione i vaccini per altri due tipi di malattie: polmonite e infezioni da pneumococco ed herpes zoster (o fuoco di Sant’Antonio). Nel nuovo Piano nazionale di prevenzione vaccinale, da quest’anno viene offerto gratuitamente ai 65 enni il vaccino antipneumococcico coniugato, seguito dal polisaccaridico 23 valente e da quello anti-zoster, una dose per tutta la vita. E’ l’appello lanciato dai medici di famiglia in occasione del 34° Congresso Nazionale della Società Italiana di Medicina Generale e delle Cure Primarie (SIMG), che si è concluso a Firenze.

«Rinnoviamo l’invito affinché tutti, e non solo le categorie di persone a rischio, si immunizzino – afferma il dottor Claudio Cricelli, Presidente nazionale SIMG. La campagna vaccinale contro l’influenza ha avuto nelle prime settimane un buon riscontro tra la popolazione. In molti dei nostri ambulatori le scorte vaccinali sono esaurite in pochi giorni. Potrebbe essere una prima dimostrazione di una ritrovata fiducia dei cittadini verso questi importanti presidi sanitari salvavita, dopo anni di diffidenza. Ricordiamo che devono vaccinarsi i pazienti colpiti da patologie croniche, cardiovascolari e respiratorie, anziani, bambini e donne in gravidanza. Per tutte queste persone il vaccino è gratuito e basta recarsi dal proprio medico di famiglia. Tutti gli altri possono invece liberamente acquistarlo in farmacia. Per i 65enni sono gratuiti anche i vaccini contro lo Pneumococco, per evitare la polmonite e l’Herpes Zoster, con la sua complicanza più dolorosa, la nevralgia post-erpetica».

Vaccinare anche gli adulti è l’orientamento più recente di istituzioni e società scientifiche che si scontra, però, oltre che con i pregiudizi antivaccinali, con l’opinione comune che considera i vaccini una misura di prevenzione riservata all’infanzia. È compito anche dei media promuovere un “invecchiamento in salute” attraverso la corretta informazione sull’uso dei vaccini e le opportunità di prevenzione per le persone over 65. E’ stato il tema del Corso di Formazione Professionale L’importanza di vaccinarsi a ogni età. Il ruolo dei media su un grande tema di sanità pubblica, promosso dal Master “La Scienza nella Pratica Giornalistica” (SGP) della Sapienza Università di Roma, con il supporto incondizionato di MSD. «L’eliminazione o la riduzione delle malattie infettive, prevenibili mediante vaccinazione, rappresenta una priorità di Sanità Pubblica a livello mondiale, recepita in Italia dal Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale 2017-2019 (PNPV) che oggi è nei LEA ed è, quindi, un diritto di tutti i cittadini italiani», afferma Giancarlo Icardi, referente Gruppo Vaccini SItI (Società Italiana di Igiene, Medicina Preventiva e Sanità Pubblica). «Le innovazioni scientifiche offrono nuove opportunità di prevenzione e promozione della salute lungo tutto l’arco della vita, attraverso vaccini diretti contro malattie di grande importanza anche per adulti e anziani».

Per capire l’importanza di queste vaccinazioni, vediamo nel dettaglio i rischi che tali patologie comportano.

  • L’influenza colpisce ogni anno in Italia circa 4 milioni di persone, con picchi di 8 milioni negli anni di maggiore virulenza. Oltre 8mila i decessi annui, dei quali circa l’80-90% per cento è rappresentato da anziani, con un costo complessivo della patologia di circa 3,5-4 miliardi di euro l’anno.
  • Le malattie pneumococciche sono causate dalle infezioni originate dal batterio Streptococcus pneumoniae (pneumococco) di cui sono conosciuti oltre 90 sierotipi. Possono essere di tipo non invasivo (polmonite, congiuntivite, otite media, sinusite) o presentarsi in forme invasive anche severe, come meningiti, setticemie e polmoniti batteriche. Colpiscono soprattutto i bambini con meno di 4 anni e le persone over 65 e determinano ogni anno nel mondo circa 1milione e 600mila decessi, con percentuali di mortalità superiori al 30% tra le persone ricoverate in terapia intensiva.
  • L’Herpes Zoster o Fuoco di Sant’Antonio è una malattia dolorosa che colpisce il nervo sensitivo e la cute circostante, manifestandosi in due casi su 3 dopo i 50 anni. La sua complicanza più frequente è un dolore neuropatico di intensità severa. In Italia si registrano 157mila nuovi casi ogni anno, pari a un’incidenza di 6,3 per 1.000 persone all’anno e circa il 20% sviluppa una nevralgia post-erpetica.

«Invecchiare in salute significa avvalersi di tutte le risorse disponibili per fronteggiare la condizione di fragilità che si determina a causa della riduzione della fisiologica riserva funzionale e della capacità di resistere a eventi stressanti ambientali», afferma Giuseppe Ferdinando Colloca, Ricercatore del Dipartimento di Geriatria, Neuroscienze e Ortopedia, Università Cattolica di Roma. «Le vaccinazioni per gli anziani comprese nel Piano Vaccinale, Influenza, Herpes Zoster e Pneumococco, sono ben tollerate e in grado di migliorare attesa e qualità di vita e ridurre i costi assistenziali».

Il Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale 2017-2019 fissa al 75% l’obiettivo di copertura per la vaccinazione antinfluenzale, raccomandata per gli over 65, le persone con malattie croniche e le donne in gravidanza. Attualmente, dopo il calo registrato negli ultimi anni, la copertura media in Italia è del 52%.
Per quanto riguarda le malattie da Pneumococco, il PNPV definisce la più ampia protezione possibile per l’adulto 65enne, con una sequenza che prevede l’utilizzo dapprima di un vaccino 13-valente e a seguire del vaccino 23-valente. L’obiettivo è di raggiungere una copertura del 55% nel 2018 e del 75% nel 2019. La terza vaccinazione, quella contro l’Herpes Zoster, viene somministrata in un’unica dose, offerta in forma gratuita ai 65enni con l’obiettivo di raggiungere la copertura del 20% nel 2018 e del 50% nel 2020.

«Per raggiungere questi obiettivi di copertura vaccinale è determinante il coinvolgimento dei medici di famiglia. Il nuovo Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale promuove una moderna concezione della prevenzione che ha come base la prevenzione per l’intero arco della vita, un’aumentata offerta vaccinale, un’equa accessibilità in tutte le Regioni italiane», afferma Tommasa Maio, medico di Medicina generale, Responsabile Area Vaccini FIMMG. «Per la riuscita del Piano, occorre accompagnare il cittadino in un percorso di consapevolezza che lo porti alla scelta di vaccinarsi: i 46mila medici di medicina generale sono in grado di creare un piano di prevenzione personalizzato con le vaccinazioni più appropriate per ciascun soggetto, anche per chi presenta controindicazioni relative o assolute. E noi medici dovremmo dare il buon esempio, vaccinandoci. Attualmente meno del 10% dei medici italiani si vaccina contro l’influenza».

“Vaccinare a ogni età” non è solo la più efficace strategia di prevenzione, ma anche una forma di investimento dal punto di vista economico: un euro speso per le vaccinazioni può liberare fino a 24 euro re-investibili in assistenza clinica per chi si ammala. La copertura del 75% del vaccino antinfluenzale nei Paesi dell’Unione europea eviterebbe 72,6 milioni di euro di costi diretti e 112 milioni di euro di costi indiretti. Considerando un numero di infettati per queste patologie nella popolazione italiana occupata, è stato stimato un impatto annuo complessivo di circa 1,1 miliardi di euro sulla previdenza.

di Paola Trombetta

 

Articoli correlati