Prosegue nel nuovo anno la Campagna, #ReumaDays, promossa dalla SIR (Società Italiana di Reumatologia), con il contributo dalle associazioni di pazienti ANMAR Onlus (Associazione Nazionale Malati Reumatici) e APMAR (Associazione Nazionale per Persone con Malattie Reumatologiche e Rare, presentata i giorni scorsi al Ministero della Salute. Nelle prossime settimane (dal 28 febbraio all’11 aprile) gli specialisti SIR e i volontari delle Associazioni “scenderanno in piazza” in dieci città italiane (Ancona, Pescara, Potenza, Ragusa, Cagliari, Siena, Perugia, Brescia, Udine e Padova) per spiegare ai cittadini come prevenire e riconoscere patologie molto serie e potenzialmente invalidanti come artrite reumatoide, spondilite, artrite psoriasica o reumatismi extra-articolari. Nelle varie tappe saranno allestiti info-point dove si potrà dialogare con gli esperti reumatologi e ricevere materiale informativo. Inoltre saranno organizzate in ogni città lezioni di salute nelle scuole e nei centri anziani e tavole rotonde che vedranno la partecipazione di medici, cittadini e rappresentanti dei pazienti reumatici. L’obiettivo finale è aumentare il livello di conoscenza e consapevolezza sulle oltre 150 malattie reumatiche che colpiscono più di 5 milioni di italiani d’ogni fascia d’età e sempre più in età giovanile.
Per info: www.reumatologia.it
Il 54% degli italiani non sa che è possibile prevenire le malattie reumatiche. Per sette cittadini su 10, le principali cause di questi disturbi sono il clima freddo o umido. Solo la metà indica, tra i fattori di rischio, gli stili di vita scorretti come l’eccesso di peso, il fumo di sigaretta o la sedentarietà. E il 90% vorrebbe ricevere maggiori informazioni e notizie da parte degli specialisti reumatologi. E’ quanto è emerso da un sondaggio, condotto dalla Società Italiana di Reumatologia (SIR), nella prima tappa della Campagna itinerante #ReumaDays la SIR incontra i cittadini, che si è svolta a Rimini in occasione del Congresso di fine novembre, intervistando 2 mila persone.
«Si tratta di patologie che colpiscono le persone sempre più giovani e sono destinate ad aumentare con il crescere dell’età media della popolazione», afferma il professor Mauro Galeazzi, Presidente Nazionale SIR. «L’artrite e l’artrosi interessano il 16% degli italiani mentre l’osteoporosi il 7,6%. Se non vengono curate in modo adeguato e tempestivo possono compromettere seriamente la qualità di vita. Diventa perciò fondamentale la prevenzione, anche primaria: vanno seguite scrupolosamente alcune regole del benessere a partire dal controllo del peso corporeo. Anche le sigarette devono essere eliminate perché, oltre il cancro e i disturbi cardiovascolari, possono favorire l’insorgenza di patologie autoimmuni sistemiche. Si calcola che, in una persona geneticamente predisposta, il fumo aumenta di ben 15 volte il rischio di artrite reumatoide».
«Con questo tour insegneremo agli italiani a riconoscere i segnali specifici di queste malattie», prosegue il professor Luigi di Matteo, Vice Presidente SIR. «Dolori articolari e muscolari persistenti, rigidità osteoarticolare e lombalgia, mani fredde, secchezza oculare, sono sintomi che contraddistinguono i disturbi reumatici. Chi ne soffre deve rivolgersi tempestivamente a uno specialista reumatologo. Oggi abbiamo a disposizione terapie con le quali possiamo garantire la remissione della patologia e quindi un ritorno a una vita normale. Tuttavia, in ancora troppi casi siamo costretti a intervenire quando è già tardi e le cure risultano così meno efficaci. Le malattie alle ossa e agli organi di locomozione, infatti, rappresentano la terza causa di invalidità in Italia, con una spesa di 4 miliardi di euro l’anno».
«Con questa iniziativa vogliamo anche promuovere, su tutto il territorio nazionale, la nostra specialità medica – ribadisce la dottoressa Manuela Di Franco delegato regionale SIR per il Lazio –. Il reumatologo è, infatti, una figura professionale che deve essere maggiormente incentivata e valorizzata all’interno del sistema sanitario».
«Campagne come questa hanno lo scopo di informare a 360° la popolazione», commenta Antonella Celano, Presidente Nazionale APMAR. «Dobbiamo riuscire a mettere in guardia anche i giovani e i giovanissimi sui rischi che possono correre. Le malattie reumatiche, infatti, non interessano solo ed esclusivamente gli anziani. L’artrite reumatoide è, per esempio, una delle più gravi e colpisce soprattutto le donne in età fertile tra i 35 e i 40 anni».
«Come rappresentanti dei pazienti sappiamo perfettamente come alcune malattie possano rendere difficili o impossibili semplici gesti quotidiani come aprire un barattolo, mettere una firma su un documento o guidare un’automobile», aggiunge Silvia Toniolo, Presidente Nazionale ANMAR Onlus. «Ben vengano dunque tutte le iniziative volte a contrastare questi disturbi sempre più diffusi».
di Paola Trombetta