Programmi televisivi, internet, carta stampata. Ogni giorno siamo inondati da una mole incredibile di notizie su alimentazione e salute. E, paradossalmente, proprio il crescente interesse del pubblico su questi temi, ha contribuito alla diffusione di diete e teorie, soprattutto sul web, che promettono miracoli. Quanto c’è di vero in queste promesse? L’impegno a fare chiarezza in questo ambito e a guidare il pubblico nel mondo dell’alimentazione sana e della prevenzione oncologica, arriva dai ricercatori dell’IRCCS (Istituti di Ricerca e Cura a Carattere Scientifico), del Policlinico San Donato, dell’IRCCS Ospedale San Raffaele, dell’Istituto Nazionale dei Tumori e dell’Istituto Europeo di Oncologia che lavorano sul tema dell’alimentazione applicata all’oncologia, affiancati da noti chef, particolarmente attenti a coniugare salute e gusto in cucina.
Sabato 3 febbraio, presso le sale Alessi e Arazzi del Comune di Milano, gli Istituti di Ricerca e Cura milanesi si confronteranno al convegno “A tavola per prevenire, a tavola per guarire. Il cibo nella prevenzione e cura delle patologie oncologiche”, illustrando ciascuno le ricerche più avanzate, sul rapporto fra alimentazione e cancro (www.convegnoalimentazionesalute.it). L’evento è organizzato da Salute allo Specchio Onlus (www.saluteallospecchio.it), Associazione no profit che supporta i pazienti in cura per patologie oncologiche e da Casa dei Diritti del Comune di Milano.
«Un’alimentazione sana, associata a un’adeguata attività fisica e al controllo di alcuni fattori di rischio (ad esempio fumo e alcol), costituiscono uno strumento fondamentale nella prevenzione e gestione di tante patologie», afferma Valentina Di Mattei, psicologa e ricercatrice dell’Università Vita-Salute San Raffaele, nonché vice presidente di Salute allo Specchio. «Un regime dietetico equilibrato, oltre a fornire un apporto di nutrienti necessari a soddisfare i fabbisogni dell’organismo, consente anche di introdurre elementi che svolgono una funzione preventiva e protettiva nei confronti di determinate condizioni patologiche, tra cui i tumori». Negli ultimi decenni, in campo oncologico, sono stati fatti progressi enormi per quanto riguarda le terapie farmacologiche, molto efficaci da un lato, ma al tempo stesso anche molto aggressive. «La nostra Associazione», prosegue la dottoressa Di Mattei, «offre alle pazienti in trattamento presso i reparti di Ginecologia e Oncologia medica dell’Ospedale San Raffaele, un supporto concreto nella gestione e contenimento degli effetti collaterali delle terapie che influiscono sull’aspetto fisico e sulla percezione della propria identità. Continuando a seguire le necessità delle nostre pazienti, abbiamo però visto che, subito dopo una richiesta “estetica” (perderò i capelli?), c’è bisogno di assistenza, di aiuto nell’essere guidate dal punto di vista dell’alimentazione, soprattutto quando finiscono le terapie, il momento più delicato a livello psicologico».
I Laboratori di Cucina
Attivi da qualche mese al San Raffaele e parte del progetto “Salute allo Specchio”, sono i “Laboratori di Cucina”, guidati da uno Chef d’eccezione, il dottor Stefano Erzegovesi, psichiatra nutrizionista, responsabile del Centro per i disturbi del comportamento alimentare dell’IRCCS Ospedale San Raffaele: il modo migliore per imparare cosa rappresenti davvero un’alimentazione sana è mettersi alla prova divertendosi. Lo scopo è quello di illustrare, ai pazienti che vi partecipano, le tecniche fondamentali di cucina sana, insieme a specifiche informazioni di nutrizione clinica, con particolare riferimento allo “Healthy Eating Plate” della Scuola di Harvard. «In pratica», spiega Erzegovesi, «si utilizzano prodotti vegetali (verdura e frutta), carboidrati a basso indice glicemico (ad esempio, cereali integrali in chicco), proteine salutari (più vegetali che animali), giusti condimenti (olio extravergine d’oliva), giusto apporto di fibre che nutrono al meglio i batteri amici del nostro microbiota intestinale».
Attività fisica per mantenere il benessere psicofisico
Rientrano tra le iniziative messe in campo da Salute allo Specchio anche le sessioni di fitwalking (“Fit4Health”), disciplina non competitiva simile alla marcia, per le donne con tumore, in cura presso l’ospedale e per coloro che, superata la malattia, vogliono mantenere il proprio benessere psicofisico. La guida di un’esperta personal trainer accompagna le pazienti ed ex pazienti in una camminata veloce, lungo diversi percorsi nelle aree verdi che circondano l’Ospedale San Raffaele.
Occhio all’obesità, amica strettissima del cancro
«In ambito oncologico», aggiunge Giorgia Mangili, responsabile dell’Unità di Ginecologia oncologica dell’IRCCS Ospedale San Raffaele, presidente di Salute allo Specchio, la letteratura scientifica ha mostrato come una dieta sana e varia sia in grado di prevenire l’insorgenza dei tumori, nonché di influenzare il controllo della crescita tumorale. Inoltre negli ultimi anni è stata confermata anche l’importanza del controllo del peso corporeo per le persone con una storia di patologia oncologica».
I dati epidemiologici segnalano un preoccupante aumento dei casi di sovrappeso, obesità e patologie correlate (malattie cardiovascolari, diabete 2, alcuni tipi di tumore…).
Le malattie cronico-degenerative rappresentano oggi in Italia la causa principale di richieste di assistenza sanitaria. Molte di esse, come indicato dall’Oms, sono attribuibili a comportamenti che si instaurano sin dalla infanzia, come l’eccessivo consumo di alimenti ipercalorici e nutrizionalmente poveri, insieme a una ridotta attività fisica, con il conseguente aumento di obesità e sovrappeso. L’Istituto Superiore di Sanità riporta che in Italia il 22,9 per cento dei bambini è in sovrappeso e l’11,1 per cento è obeso.
«Intervenire attraverso la prevenzione e farlo sui giovani, rappresenta quindi un investimento cruciale per la salute di oggi e del futuro e non solo per le malattie del metabolismo», afferma il dottor Lelio Morricone, responsabile scientifico del Progetto EAT-Alimentazione sostenibile e direttore del Servizio di Nutrizione Clinica e Prevenzione Cardiovascolare, IRCCS Policlinico San Donato. «La letteratura scientifica mostra sempre più chiaramente come gli interventi di prevenzione coronati da successo siano quelli integrati, con la partecipazione di famiglie, scuole, operatori della salute e comunità, multicomponenti che promuovono, per esempio, non solo la sana alimentazione ma anche l’attività fisica e la diminuzione della sedentarietà, la formazione dei genitori e l’educazione nutrizionale, continuativi nel tempo. Questi sono gli obiettivi che dal 2009 abbiamo perseguito con il programma EAT Educational con risultati incoraggianti e ripetibili, a disposizione di tutti i pazienti e della comunità».
di Luisa Romagnoni