Tecnologicamente “digital”: la Terapia Intensiva Neonatale (TIN) del Fatebenefratelli (Isola Tiberina), la prima nel Lazio, è un passo avanti rispetto alle altre, con una novità assoluta. Non solo offre l’accesso ai genitori H24, assiste ogni anno circa 600 bambini, di cui 400 prematuri ed effettua all’incirca 4 mila parti, ma da qualche giorno vanta anche lo “Screen to Screen”. Si tratta di un sistema video sicuro e protetto, realizzato in collaborazione con Philips, che consente ai genitori di poter vedere “dal vivo”, ovunque e in qualsiasi momento, il loro bimbo ricoverato. Questo è reso possibile da una piccola telecamera, applicata su ogni incubatrice, che ha una connessione “linkata”, previa registrazione e con codice personale, sui dispositivi mobili personali. Opportunità possibile anche per i nonni, autorizzati da mamme e papà, che potranno anch’essi connettersi alla cullina dei piccoli per un tempo massimo di 20 minuti, nel rispetto della sicurezza e protezione della privacy. Il sistema consente il monitoraggio dei piccoli, centralizzato e costante, anche da parte degli operatori sanitari, permettendo di intervenire tempestivamente sulle minime variazioni dei parametri vitali. Il sistema è in grado di fornire anche altre informazioni: dati di laboratorio, immagini in formato digitale e applicazioni su Web tra cui radiografie, scansioni e risonanze magnetiche.
«Il progetto della nuova TIN, studiata e costruita in funzione delle molteplici esigenze dei piccoli pazienti e delle loro famiglie – ha dichiarato Fra Pascal Ahodegnon, rappresentante legale e vice-presidente della struttura – si inserisce in una concezione di ospedale, sempre più umanizzato, dove la persona è al centro delle cure nella sua totalità, in linea con i valori di accoglienza che da 500 anni caratterizzano l’opera dell’Ordine Ospedaliero di San Giovanni di Dio». Un progetto che oltre all’umanizzazione si pregia di eccellenza e innovazione.
Francesca Morelli