Una missione sanitaria per i bambini siriani fuggiti in Libano con le loro famiglie, in seguito alle violenze e al grave deteriorarsi della situazione politica e civile nel proprio Paese. L’iniziativa, presentata oggi in Sala Stampa Vaticana, è promossa dal Pontificio Consiglio Cor Unum insieme con l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù e la Caritas libanese.
La missione partirà agli inizi di dicembre e avrà durata iniziale di tre mesi, prolungabili di altri tre, e si svolgerà nella Bekaa, regione al confine con la Siria, a maggioranza musulmana, dove per le distanze e per le insicurezze politico-militari la situazione è più disagiata e non vi sono strutture né personale. Il presidio medico sarà composto da un pediatra e un infermiere pediatrico selezionato e formato in Libano, che agiranno sotto il coordinamento di un medico dell’Ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma, che si recherà mensilmente sul posto. Altri medici dell’Ospedale saranno coinvolti in un secondo tempo per casi più complessi. L’Ospedale Pediatrico di proprietà della Santa Sede provvederà anche allo stipendio del personale sanitario coinvolto e alla cura della salute dei bambini in condizioni gravi attraverso partnership con gli ospedali locali pubblici e privati o presso il Bambino Gesù in Italia.
Grazie al dono straordinario del Santo Padre, inviato a Caritas Libano attraverso il Pontificio Consiglio Cor Unum, sarà possibile aiutare in una prima fase tra i 3 e i 4 mila bambini, acquistando i medicinali pediatrici necessari. Oltre a questo contributo iniziale, Caritas Libano fornirà le infrastrutture logistiche e le risorse umane per realizzare il progetto e sarà direttamente responsabile della gestione dei contributi economici.
Statistiche ufficiali fornite dall’Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) indicano la presenza in Libano di oltre 800.000 profughi siriani registrati o in fase di registrazione; mentre i numeri forniti dalle autorità libanesi stimano oltre 1,2 milioni di rifugiati nel Paese. Da aprile 2011 Caritas Libano ha fornito servizi a 32.000 famiglie registrate, pari a circa a circa 160.000 persone (94.3% Musulmani e 5.7% Cristiani). Sul fronte medico, durante i mesi di settembre e ottobre 2013, Caritas Libano ha provveduto a fornire oltre 6100 servizi di assistenza infermieristica, 4000 visite mediche pediatriche e generaliste, 677 consultazioni ginecologiche, 5077 servizi farmaceutici, 158 test ad ultrasuoni, 300 vaccinazioni. Per il presidente di Caritas Libano, Padre Simon Faddoul, «la missione risponde ad un’esigenza molto sentita: l’obiettivo è quello di ridurre il dolore e la sofferenza di molti bambini che vivono in Libano, siano essi profughi siriani o bambini delle comunità ospitanti. Questa categoria non e’ stata adeguatamente sostenuta da nessuna agenzia umanitaria sul territorio libanese».
«Non potevamo restare insensibili di fronte ad una situazione grave e difficile come quella dei profughi siriani e in particolare dei bambini, costretti a fuggire dalle proprie case e dal proprio Paese». Lo afferma il presidente dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, il prof. Giuseppe Profiti, che spiega: «Il Bambino Gesù non è solo una realtà sanitaria e scientifica di prestigio riconosciuta in Italia e all’estero, è anche e soprattutto l’ “Ospedale del Papa”, come viene spesso chiamato dalle famiglie. Nel 2014 celebreremo i 90 dalla donazione dell’Ospedale alla Santa Sede. Abbiamo deciso di rispondere per quanto nelle nostre possibilità all’appello del Santo Padre per la popolazione siriana. La cura dei “più deboli e indifesi” – primi tra tutti i bambini – è la nostra missione specifica, non solo in Italia. Il Bambino Gesù è presente con le proprie Attività Internazionali in 12 Paesi nel mondo».
Questo progetto «segnala il grande impegno e la stretta collaborazione che strutture diverse della Santa Sede, accomunate dalla condivisione della pastorale della carità e dalla testimonianza del Vangelo verso gli ultimi, hanno saputo sviluppare», dice il presidente del Pontificio Consiglio “Cor Unum”, card. Robert Sarah, che – annunciando il suo prossimo viaggio in Libano dal 4 all’8 dicembre – spiega come «con i fondi stanziati saremo in grado, in un primo momento, di aiutare tra i 3 e i 4 mila bambini, comprando il medicinale pediatrico necessario». Infine, conclude il card. Sarah, occorre ricordare che come frutto dell’incontro di coordinamento del 4 e 5 giugno promosso da “Cor Unum”, «grazie alla collaborazione di tutti gli organismi caritativi cattolici, è nato a Beirut un ufficio informazioni e comunicazione, e che ad oggi sono stati stanziati per la crisi siriana oltre 78 milioni di dollari dalla Chiesa cattolica nel suo complesso». (P.T.)