In occasione del Congresso Nazionale, che si è da poco concluso a Roma, la SOI (Società Oftalmologica Italiana), ha presentato la revisione delle linee guida inerenti la chirurgia della cataratta per poter migliorare i risultati dell’intervento chirurgico più eseguito al mondo. «I tempi erano maturi perché troppi e troppo decisivi sono stati gli sviluppi in oftalmologia di questi anni», conferma Matteo Piovella, presidente SOI che aveva già partecipato alla prima stesura delle linee guida nel 2000. «Di questo documento vorrei segnalare l’aggiornamento della composizione dell’équipe operatoria che deve necessariamente prevedere la presenza di un medico anestesista dedicato. Inoltre, poiché l’83% della chirurgia in oftalmologia è rivolta alla rimozione della cataratta e al contemporaneo impianto nell’occhio di un cristallino artificiale, le linee guida sottolineano la necessità di diffondere l’uso delle tecnologie avanzate, come il femtolaser (che rende maggiormente riproducibili alcuni delicati passaggi dell’intervento) che, oggi, è utilizzato in 15 centri italiani, di cui solo due pubblici. Ma, in generale, sono gli ultimi aggiornamenti dell’hi-tech oftalmologico ad essere carenti in Italia, soprattutto a livello ospedaliero: «La disponibilità delle innovative attrezzature e dei cristallini ad avanzata tecnologia interessa non più dell’1% degli ospedali italiani» fa notare Piovella. «Ne va prima di tutto del livello di assistenza fornito al paziente e poi dell’eccellenza dell’oftalmologia italiana, riconosciuta nel mondo e che noi stiamo difendendo a dispetto di ogni ostacolo, burocratico e di budget».
Sul fronte delle novità inerenti i più recenti farmaci, SOI reputa interessante la prossima introduzione nel mercato italiano di acriplasmina, la sostanza che, tramite una terapia intravitreale, ha dimostrato di poter risolvere fino al 65% delle trazioni vitreali retiniche maculari, in modo da ridurre significativamente il ricorso all’intervento di vitrectomia.
La necessità di diffondere e sostenere il concetto di “salute visiva”, raggiungendo la popolazione in modo capillare, è uno degli obiettivi primari di SOI. Per questo è necessario coinvolgere il numero maggiore possibile di persone nei programmi di prevenzione e tutela per poter mantenere per tutta la vita il bene prezioso della vista «Per questo abbiamo creato la Fondazione “INSIEME PER LA VISTA” onlus» prosegue Piovella. «Un luogo di incontro e di confronto ed azione concreta dedicato a tutti gli attori del mondo della visione. Lo scopo è di mantenere elevata e costante l’attenzione sulle problematiche della vista per poter attivare una operatività pratica a sostegno della qualità delle prestazioni erogate in campo oftalmologico al fine di ridurre il più possibile le persone che oggi non sono più in grado di vedere.
Al Congresso di Roma è stata presentata l’Associazione Italiana Rischio in Sanità (AIRS) una organizzazione preposta alla ricerca delle migliori coperture assicurative in grado di soddisfare le esigenze dei medici per poter continuare ad esercitare la professione con serenità.
Il tema della copertura assicurativa sta molto a cuore alla SOI, nonostante la chirurgia oculistica possa dimostrare un altissimo “score” di apprezzamento: «Il 97% dei pazienti che si sottopone all’intervento di cataratta si dichiara molto soddisfatto del risultato ottenuto, a differenza di altre chirurgie, il cui successo non supera il 50%» conclude Piovella. (P.T.)