La cosidetta “rivoluzione contraccettiva” degli anni ‘70, in Italia sembra essere incompiuta. Lo testimonia l’ultimo rapporto ISTAT che, su questo tema, ha rilevato un notevole gap fra Italia e Paesi a noi vicini come la Francia, in tema di contraccezione. Questa rivoluzione consiste nell’abbandono di “metodi tradizionali” come il coito interrotto e altri metodi di efficacia limitata, in favore di contraccettivi moderni ed efficaci, come pillola, anello e dispositivi intrauterini. Sebbene il ricorso a contraccettivi sicuri porti a innegabili vantaggi per le donne, l’utilizzo di metodi più moderni non è affatto omogeneo: nei Paesi dell’Europa nord-occidentale è ormai una realtà, mentre nei Paesi del sud-Europa, tra cui l’Italia, la strada è ancora lunga. Il nostro Paese, infatti, secondo le ultime rilevazioni delle Nazioni Unite, riportate da ISTAT, rispetto all’utilizzo di metodi moderni di contraccezione è fermo al 51,8% un tasso inferiore a Marocco, Egitto e Algeria. Un esempio lampante, riporta ISTAT, è l’utilizzo del coito interrotto come pratica contraccettiva che in Italia è ancora molto diffusa (18,7%), come accade per la Russia, unico altro Paese europeo con un elevato ricorso al coito interrotto (12,0%). Guardando il resto dei Paesi europei e, in particolare, a quelli d’oltralpe, emerge che la percentuale di ricorso al coito interrotto, oggi in Italia, è simile a quello della Francia negli anni ’70, quando veniva praticato dal 22% della popolazione, mentre dieci anni fa solo dallo 0,4%. Sostanzialmente, rispetto alla Francia, l’Italia è rimasta indietro di 45 anni. Un dato importante della rilevazione ISTAT è la correlazione diretta fra livello d’istruzione e ricorso a metodi contraccettivi efficaci: le donne che hanno al massimo superato la scuola dell’obbligo non praticano una contraccezione sicura nell’80% in più rispetto alle laureate. Quest’aspetto è molto importante, perché ribadisce che le attività educazionali sono la strada giusta per guidare le donne verso scelte consapevoli e informate. Per avere informazioni affidabili sulla contraccezione, prima di consultare il proprio ginecologo, si può visitare il sito www.sceglitu.it, con la nuova pagina Facebook MyContraception.
Paola Trombetta