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Lo sviluppo cognitivo dei bambini nati prematuri: incontri di approfondimento all’IdO di Roma
26 Gennaio 2019 ore 9:00 - 13:00
Lo sviluppo interattivo dei bambini nei primi anni di vita racchiude un duplice significato. A parlarne sarà Elena Vanadia, neuropsichiatra infantile dell’Istituto di Ortofonologia, il 26 gennaio a Roma in occasione della seconda giornata del corso “Il neonato pretermine. La cooperazione multiprofessionale per affrontare la complessità”.
L’evento, accreditato Ecm per psicologi, pediatri e neuropsichiatri, è promosso dal Sindacato italiano specialisti pediatri (SISPe) in collaborazione con l’Istituto di Ortofonologia (IdO) e con i patrocini della Società italiana di pediatria (Sip) e della Società italiana di neonatologia (Sin).
“È ormai noto quanto le prime sintonizzazioni, i primi meccanismi imitativi, siano alla base del futuro sviluppo mentale inteso come sviluppo cognitivo e affettivo integrato- continua Vanadia- ma il secondo significato che possiamo attribuire allo sviluppo interattivo riguarda il livello d’interazione e di integrazione tra le diverse aree dello sviluppo, che avviene in particolare nei primi anni di vita. Sarà interessante osservare e scoprire insieme ai partecipanti del corso come nella traiettoria di sviluppo di un bambino, in particolare di un bambino pretermine, le diverse aree dello sviluppo vadano osservate in maniera integrata, alla luce delle vulnerabilità e delle, talvolta inaspettate, risorse. Il nostro sguardo andrà dai meccanismi regolatori precoci a livello fisiologico, emotivo, sensoriale, attentivo e comportamentale, alle connessioni con lo sviluppo psicomotorio, comunicativo e sociale”.
Nei primi tre anni di vita può accadere che il segno, il sintomo e il comportamento osservati siano solo la punta dell’iceberg di processi che più complessi. Ad esempio l’iperattività: “E’ un comportamento disfunzionale che spesso viene segnalato nei primi tre anni di vita o al momento dell’inserimento alla scuola materna- ricorda Vanadia- ma non sempre è sintomo di un disturbo dell’iperattività e/o da deficit attentivo, perché può essere causato da un disturbo di regolazione, da una dissincronia, un’atipia in una o più aree dello sviluppo che non si integrano in modo adeguato e sufficiente tra loro, perfino da un trauma evolutivo o dalla depressione infantile”. Conoscere questi aspetti aiuta “il pediatra, lo psicologo o l’educatore del nido e della scuola dell’infanzia ad individuare il bambino che sta deviando nella sua traiettoria e a chiedere il supporto di uno specialista che possa definire quanto quel comportamento sia ascrivibile a una condizione di disagio piuttosto che di disturbo”. In questo modo si aiutano i professionisti ad “orientare l’intervento sulla reale vulnerabilità- conclude la neuropsichiatra- per mettere a frutto le sue potenzialità”.
Il corso si conclude il 23 febbraio, la partecipazione è gratuita, ma le adesioni saranno accettate secondo l’ordine di arrivo e fino ad esaurimento posti disponibili. Per iscriversi basta inviare una email con il proprio nominativo al seguente indirizzo email: segr.formazione@ortofonologia.it.