Al tema della solitudine dell’anziano, spesso causata dalla mancanza di autonomia, da malattie o da un tessuto sociale sgretolato, che porta a un progressivo isolamento, è dedicata la seconda edizione del Concorso letterario “Dai voce alla tua storia”, promosso da Onda, Osservatorio nazionale sulla salute della donna e di genere, con il patrocinio di Senior Italia-Federanziani e Sottovoce e il contributo di Korian e Publitalia ’80. Tra gli oltre 130 scritti pervenuti, sono stati selezionati da una giuria 3 lavori, premiati con uno smartphone da Mauro Invernizzi, Country Director Doro, nel corso del convegno “La solitudine e la fragilità dell’anziano: pratica clinica e narrazione si incontrano” organizzato da Onda nei giorni scorsi a Milano: la poesia “Il mio lavoro” di Cristina Petitti di Roreto, geriatra presso la RSA A.S.Far.M. di Induno Olona (VA), la storia “Le due facce della solitudine” di Gaetano Rigamonti, volontario presso la RSA Fondazione Bellaria Onlus di Appiano Gentile (CO) e il racconto “Vuoto di parole” di Rossella Cravero, caregiver.
<Onda è impegnata nel promuovere la cultura di un invecchiamento positivo e attivo attraverso iniziative specifiche e campagne di sensibilizzazione>, puntualizza Francesca Merzagora, presidente di ONDA. <Riserva un’attenzione speciale alla scelta del luogo di cura per gli anziani, ovvero le Residenze Sanitarie Assistenziali. Dal 2016 è attivo il progetto Bollini RosaArgento che attribuisce un riconoscimento a tutte quelle strutture, ad oggi 153 in Italia, in possesso dei requisiti necessari per garantire, non solo una gestione efficace e sicura dell’ospite, ma anche un’assistenza umana e personalizzata in linea con i principi di un ‘invecchiamento attivo>.
Cosa significano per noi le parole e quanto ci aiutano ad alleviare il dolore? <In tempi difficili come i nostri, più che mai abbiamo bisogno del potere della parola scritta per la nostra salute emotiva, psicologica e spirituale>, chiarisce Paola Tincani, giornalista pubblicista e direttrice di Hachette Fascicoli. <”Dai voce alla tua storia” è la nostra iniziativa, la solitudine dell’anziano il tema scelto come uno degli aspetti che emergono dai mutamenti della società>.
<I problemi sociali derivanti dalla solitudine dovrebbero essere inclusi tra gli obiettivi dello stato sociale insieme alla povertà, malattia e scolarità>, sottolinea Luigi Bergamaschini, professore Associato in Medicina Interna, Università degli Studi di Milano e Direttore della IV UOC di Riabilitazione Neuro-motoria, Pio Albergo Trivulzio. <Tra le cause che causano uno stato di solitudine: l’allungamento dell’età media, che porta alla progressiva perdita dei coetanei; le caratteristiche delle nostre case che vedono la perdita di spazi comuni, riducendo la possibilità di relazioni e la tecnologia nella comunicazione che uccide i rapporti personali. Per questo è indispensabile un intervento culturale che porti alla rivalutazione sociale dell’anziano, ma anche un ripensamento architettonico delle case e delle residenze per anziani per favorire i rapporti interpersonali>.
Paola Trombetta