PRESENTATA AL MINISTERO DELLA SALUTE UNA NUOVA RIVISTA DEDICATA ALL’EPATITE C

“HCView – Una finestra sulle politiche per l’epatite C”: è la prima rivista interamente dedicata interamente alle problematiche dell’epatite – dati epidemiologici, bisogni dei pazienti e politiche sanitarie. E’ stata presentata oggi al Ministero della Salute, nell’ambito del convegno dedicato all’epatite C. Con il contributo di clinici e associazioni di pazienti si propone di delineare proposte per migliorare da un lato la gestione del paziente con HCV e dall’altro individuare modelli di sostenibilità che coniughino accesso alle nuove cure e efficace gestione della spesa sanitaria.

Una sfida importante che parte da un dato di fatto: l’epatite è oggi un’emergenza sanitaria globale che, come dice l’Organizzazione Mondiale della Sanità, conta nel mondo 180 milioni di persone cronicamente infette, pari al 2% della popolazione mondiale, mentre in Italia si stimano oltre 1 milione e mezzo di pazienti, di cui circa 350mila quelli diagnosticati.

Oggi esiste la possibilità concreta di eradicare il virus, grazie alla disponibilità di una nuova classe di farmaci, gli antivirali diretti (DAA). “Stiamo assistendo a una rivoluzione epocale nel trattamento dell’epatite C grazie all’introduzione di farmaci antivirali innovativi in grado di migliorare il controllo della malattia e di incrementare le percentuali di cura dei pazienti, passando dal 50% al 90% di guarigioni. Si aggiunge un profilo di tollerabilità ottimale non confrontabile con le terapie precedenti grazie all’assenza dell’interferone nel regime terapeutico, responsabile dei pesanti effetti collaterali” – dichiara Antonio Gasbarrini, Professore ordinario di Gastroenterologia, Università Cattolica del Sacro Cuore Roma. – In prospettiva, sarà possibile ridisegnare i contorni della gestione di questa grave malattia, però ad oggi assistiamo ancora a ritardi nella possibiloità di accesso alle terapie. Si tratta di un discorso ampio che va dalle risorse per accogliere i nuovi trattamenti, fino all’inserimento nei prontuari regionali e alla formazione del personale sanitario, nonché al vaglio di Linee Guida Nazionali”.

Oggetto del primo numero della Rivista è come coniugare la sostenibilità del sistema sanitario italiano “obbligato a risparmiare” e al contempo garantire a tutti i pazienti l’accesso alle nuove cure. Il dato epidemiologico, anche in base ai diversi tipi di pazienti, è l’elemento da dirimere per fare un’efficace programmazione sanitaria, che possa poi avere successo a livello locale e diventi veramente “a portata di paziente”. Ne consegue che il Piano Nazionale per la Lotta alle Epatiti Virali, messo a punto nel 2012 per uniformare le cure e l’accesso ad esse in tutte le regioni d’Italia, risulta oggi non più allineato alla realtà terapeutica ed epidemiologica, in continua evoluzione. Clinici e Associazioni Pazienti richiedono quindi un aggiornamento del Piano alla fonte, cui faccia immediatamente seguito l’approvazione del Ministero della Salute e della Conferenza Stato-Regioni.

Lo scenario futuro – dal momento che sono in arrivo sul mercato altri nuovi farmaci innovativi – prospetta inevitabilmente un incremento delle disomogeneità nei trattamenti, regione per regione, a seconda delle differenti disponibilità economiche, a discapito del diritto di accesso alle cure, che dovrebbe essere garantito a tutti i pazienti senza distinzioni né discriminazioni. Cosa che di fatto avviene oggi perché all’attivo in Italia i pazienti trattati con i nuovi farmaci sono solo qualche centinaio, in 12 regioni, nonostante il Fondo stanziato ne preveda almeno 50.000. Sulla questione interviene Massimiliano Conforti, Vice Presidente dell’Associazione EpaC Onlus: “Esortiamo le regioni ad attivarsi celermente al fine di assicurare il farmaco ai pazienti, come previsto dal Decreto Legge 158/2012, art. 10 comma 2 e 3, convertito in legge N. 189/2012, che stabilisce l’immediata disponibilità dei farmaci innovativi su tutto il territorio nazionale. E’ sconvolgente e inaccettabile che – a due mesi dalla determina AIFA sul primo dei farmaci innovativi – ci siano ancora 3-4 regioni che non hanno neppure indicato i centri autorizzati alla prescrizione di questi farmaci. Riteniamo fondamentale costituire un fondo molto più corposo per i farmaci innovativi ed effettuare una revisione dei tetti di spesa della farmaceutica ospedaliera perché sono in arrivo altri farmaci innovativi (e non solo anti epatite C), ma soprattutto è improponibile mantenere un accesso limitato solo ai pazienti gravi per un lungo periodo di tempo. Serve quindi una programmazione economica di medio-lungo periodo per sconfiggere definitivamente l’epatite C nel nostro paese in tempi ragionevoli”.

Per scaricare il primo numero della rivista HCView cliccare qui:

https://www.dropbox.com/s/0ne0voqfvo8vsay/HCView_n_01_FINAL.pdf?dl=0