La nausea in gravidanza è un effetto collaterale importante per il 50-90% di donne che la vedono comparire già dopo 2 settimane dal concepimento, con manifestazioni che spesso perdurano per tutto il primo trimestre di gravidanza. Seppure non sia escluso che, in alcuni casi, nausea e il vomito accompagnino l’intero periodo di gestazione. La ragione di questo disturbo non è ancora del tutto chiara, ma una delle ipotesi è che le modifiche ormonali, già in atto, ne siano una concausa e che l’organismo si possa avvalere della tipica sintomatologia – nausea e vomito appunto – per proteggere il feto.
Non sempre certa, la nausea è più probabile per donne che ne soffrono a seguito di mal di mare o di mal d’auto, emicrania, odori o sapori particolari, o ancora per l’esposizione agli estrogeni, come quelli contenuti nella pillola ad esempio. Più a rischio sono le donne che hanno già sperimentato nausee mattutine in gravidanze precedenti o che aspettano gemelli.
La tavola può fare la differenza sulle manifestazioni del disturbo. Infatti il primo approccio per ridurre o evitare la nausea gravidica è curare l’alimentazione, scegliendo cibi ricchi di carboidrati, poveri di grassi, poco oleosi e/o speziati, facili da digerire ed evitando odori e sapori che sembrano peggiorare la sintomatologia. Ma è importante anche la distribuzione del cibo, che va suddivisa in tanti piccoli spuntini distribuiti nel corso della giornata, ricordandosi di bere molta acqua e prendendo ogni tanto una boccata d’aria fresca.
E se queste accortezze non dovessero bastare, è possibile ricorrere a farmaci di automedicazione, dietro consiglio del farmacista, meglio se contenenti alcune sostanze particolari. Quali l’acido citrico, citrato di sodio e di potassio, che agiscono come antiacidi e disintossicanti; la vitamina B1, che favorisce l’utilizzazione degli zuccheri, dei grassi e delle proteine; la vitamina B2, utile a ripristinare il metabolismo glucidico e lipidico alterato; la vitamina B6, fondamentale nell’azione antiemetica per la regolazione della glicolisi (scissione del glucosio) e delle riserve di glicogeno (sostanza derivante dal glucosio). Queste componenti acide e vitaminiche, in sinergia, contrasterebbero in maniera rapida e efficace le complesse alterazioni ormonali in atto, disintossicando l’organismo e ripristinando la normale funzione dell’apparato digerente e dei processi metabolici. Insomma riuscirebbero a intervenire sui disturbi di nausea e vomito a più livelli, in maniera continuata, tollerabile e sicura per il feto.
Francesca Morelli