Navigano in internet in cerca di informazioni, ma rischiano poi di essere disorientati dalle tante notizie sulle terapie. Mai come in questo momento, in cui la malattia dilaga e interessa più di tre milioni di persone, è necessario fare chiarezza. E affidarsi a Centri e specialisti competenti che utilizzano terapie consolidate nella clinica. E’ il messaggio lanciato dai medici diabetologi in occasione della Giornata mondiale dedicata al diabete (14 novembre). <Troppo spesso la scarsa aderenza alle terapie da parte dei pazienti dipende dal medico, che ha fallito nel suo compito di rendere il paziente consapevole e quindi collaborativo>, fa notare il professor Agostino Consoli, ordinario di Endocrinologia all’Università di Chieti-Pescara. <A volte la colpa va però ricercata nel farmaco stesso. Se una terapia provoca effetti collaterali, quali aumento di peso, disturbi intestinali o, nei casi estremi, episodi di ipoglicemia, il paziente rischia di non voler più assumere il farmaco e peggiorare il suo stato di malattia. Viceversa, più semplici e tollerabili saranno le terapie, maggiore sarà la compliance da parte del paziente. Un farmaco a somministrazione orale, da assumere una sola volta al giorno, con un buon profilo di tollerabilità come sitagliptin, che appartiene alla classe degli inibitori della DipeptilDilPeptidasi (DPP-4) che hanno rivoluzionato il trattamento del diabete tipo 2, viene ben accettato dal paziente e tranquillizza di conseguenza anche il medico sull’aderenza alla terapia>. (P.T.)