Tutta colpa del caldo, dei tacchi alti e di un anno faticoso alle spalle. Sono le prime “giustificazioni” a cui si pensa quando, dopo una giornata di lavoro, le gambe si fanno sentire: pesanti, doloranti, con sensazioni di prurito e bruciore, crampi notturni. Invece potrebbero essere sintomo di una problematica più seria, a volte misconosciuta o “presa sotto gamba”: la Malattia Venosa Cronica (MVC). «Una problematica – spiega Pier Luigi Antignani, Presidente FIV (Fondazione Italiana Vascolare) e Presidente Onorario SIDV (Società Italiana di Diagnostica Vascolare) – che consiste nel ristagno del sangue venoso che non riesce a risalire verso il cuore per un insufficiente funzionamento delle valvole venose e delle pompe muscolari degli arti inferiori». Una condizione insidiosa, potenzialmente pericolosa, che potrebbe degenerare in vene varicose, tromboflebiti e ulcere altamente invalidanti, se non adeguatamente trattata. Prevalentemente “di genere”, colpisce 19 milioni di italiani, di cui il 10-50% sono uomini e oltre il 50% donne, soprattutto in gravidanza, rappresentando la terza patologia più diffusa dopo allergie e ipertensione. Eppure nonostante i numeri importanti, la MVC è spesso trascurata, tanto da essere considerata nelle manifestazioni iniziali come un semplice problema estetico, con conseguente ritardo diagnostico e presa in carico tardiva. Le stime riferiscono che solo una persona su 3 sa di essere malata e segue uno stile di vita e terapie farmacologiche idonee che vanno messe in atto precocemente, ancora prima che compaiano i capillari dilatati sulle gambe, così da prevenire le temibili complicanze. Invece prendersi cura della salute delle gambe è importante a qualunque età. «I primi sintomi generici – continua l’esperto – vanno inquadrati dallo specialista, angiologo o chirurgo vascolare, individuando anche i potenziali fattori di rischio, prima tra tutti la familiarità, ma anche la componente ormonale, l’attività lavorativa, l’eccessiva attività agonistica, che possono portare a un’alterazione del sistema venoso».
La visita obiettiva potrebbe richiedere accertamenti diagnostico-strumentali, tra cui l’ecocolor-doppler degli arti inferiori che va eseguito rigorosamente a paziente sdraiato e in piedi. Accertata la diagnosi, è fondamentale un cambiamento dello stile di vita combinato all’utilizzo di calze contenitive e all’assunzione di terapie farmacologiche qualora prescritte dallo specialista. «Tra le più innovative – aggiunge Elia Diaco, angiologo e chirurgo vascolare – la frazione flavonoica purificata micronizzata, un vasoprotettore che agisce sia sui sintomi che sulle cause della MVC, dando rapidamente sollievo a pesantezza delle gambe, crampi e dolore, con un beneficio importante sull’edema, ovvero disinfiammando le pareti dei vasi».
Nei casi di problematiche a uno stadio più avanzato, fino alla formazione di varici venose, dilatazioni delle vene, piuttosto dolorose, soprattutto nel periodo estivo, la terapia è chirurgica e anche su questo fronte c’è una innovazione di comprovata efficacia: la scleromousse, tecnica che può essere praticata ambulatorialmente solo da mani esperte, senza tagli e senza anestesia. «La scleromousse – continua Diaco – può sostituire in sicurezza lo stripping e il laser su vene di diametro da 7 millimetri a 2 centimetri con ottimi risultati. Prevede l’iniezione al loro interno di un liquido sclerosante schiumoso che agisce sulle pareti della branca varicosa, formando un trombo chimico che nel giro di qualche mese viene distrutto da particolari cellule, i macrofagi, con la scomparsa della vena varicosa. L’indicazione fondamentale è che la tecnica venga praticata da personale molto esperto e in maniera eco-guidata».
Dunque prevenzione e cura della MVC sono possibili, anzi necessarie, per mantenere in salute le gambe e con questo sano obiettivo di (in)formazione e sensibilizzazione alla problematica, parte la campagna social “Riscopri le tue gambe”, promossa dal Gruppo Servier, azienda leader in Italia in ambito vascolare e storicamente impegnata per la salute delle gambe. Gli angiologi Elia Diaco e Pier Luigi Antignani, protagonisti esperti dell’iniziativa terranno una serie di dirette Facebook (22, 27, 28 luglio) sulle problematiche legate alla MVC con informazioni e consigli così da sanare dubbi e quesiti degli utenti, interagendo in tempo reale con loro. Inoltre sulla pagina Facebook “Riscopri le tue gambe” (www.facebook.com/riscopriletuegambe) sono disponibili risorse informative e consigli sulla MVC e sul benessere delle gambe. Infine, una novità: Servier approda anche in televisione con una campagna dedicata per sensibilizzare “all’importanza di tornare a camminare in leggerezza”, ricorrendo anche a utili rimedi terapeutici se necessario, in un periodo come l’estate, quando la MVC è dietro l’angolo o con il rischio di un’evoluzione delle complicanze. Eventi evitabili da donne “in gambissima”!
di Francesca Morelli