Occhiali: fanno da schermo anche al rischio covid-19

Non sono un accessorio alla moda. Gli occhiali da sole sono una necessità, in ogni stagione e in ogni condizione meteo compreso in contesti di nuvolosità, per proteggere occhi e vista da possibili danni indotti dai raggi infrarossi, e quest’estate anche dal possibile contagio da Coronavirus. “Schermano” infatti il rischio che l’infezione possa diffondersi attraverso le lacrime, come conferma l’Istituto Nazionale Malattie Infettive “Lazzaro Spallanzani” di Roma, per poi replicarsi nella congiuntiva (la membrana mucosa che ricopre il bulbo oculare). Un’altra via, oltre a quella dell’apparato respiratorio, che il virus ha scovato per introdursi nell’organismo e entrare in contatto diretto e indiretto con le mucose dell’occhio, fino ad infettare le cellule.

«In un momento di emergenza come quello che stiamo vivendo – spiega il Professor Francesco Loperfido, consulente della Commissione Difesa Vista Onlus (CDV) e responsabile del Servizio di Oftalmologia Generale dell’Ospedale San Raffaele di Milano – è importante utilizzare gli occhiali da sole non solo per proteggere la vista dai raggi UV, ma anche per ridurre la sintomatologia per effetto del coronavirus. Anche se in minore quantità, una delle vie del contagio del virus potrebbe essere la mucosa della congiuntiva palpebrale superiore e inferiore nonché la superficie corneale, provocando il rossore dell’occhio».
Il professore invita poi ad “aprire bene gli occhi” sul corretto acquisto dell’occhiale da sole: «È   fondamentale – aggiunge – ora più che mai non rivolgersi ai venditori lungo le spiagge o alle bancarelle, ma ad ottici di fiducia che seguono regole ben precise di sicurezza e sono molto attenti alla prevenzione della vista e sterilizzazione dell’occhiale. Infatti, oltre alla mascherina è importante porre attenzione anche all’utilizzo esclusivo dei propri occhiali e pulirli accuratamente prima e dopo l’uso». Invece gli italiani non sembrano avere “visto chiaro” sull’importanza di lenti e occhiali giusti, né del loro uso: il CDV riferisce che, sebbene l’85% degli italiani dichiari di conoscere il pericolo rappresentato dall’esposizione prolungata degli occhi al sole (senza considerare l’emergenza del Coronavirus), meno del 69% usa gli occhiali da sole, quota che scende al 55% tra i senior di oltre 74 anni e nelle regioni del Sud Italia (65%).
E nei riguardi dei più piccoli come ci si comporta? I genitori, nel 79%, sembrano attenti alla protezione dal sole, in un caso su due con bambini da 0 a 2 anni e in otto/nove casi su dieci con età superiore. Il 63% dei genitori acquistano per loro occhiali dall’ottico (77%) o in farmacia (14%). «Fino a 15 anni – aggiunge Loperfido – occhi e pelle sono particolarmente delicati. Oltre agli occhiali, i bambini vanno protetti con cappello e maglietta, evitando l’esposizione diretta al sole prima dell’anno di vita». Un’attenzione più che necessaria, quella verso gli occhi,  considerando che l’80% delle informazioni che provengono dall’ambiente esterno giungono al cervello passando attraverso il canale visivo: allora come scegliere un buon occhiale per prendersi la migliore cura di occhi e vista? Ecco un vademecum all’acquisto e all’uso perfetto diffuso dal CDV:

 

Guida all’acquisto. La scelta dell’occhiale, per essere sicura, deve rispettare i seguenti criteri di conformità:

  • Avere la marcatura CE sulla montatura e disporre della nota informativa (presenza della norma EN 1836/2006) contenente le caratteristiche tecniche della montatura e delle lenti, le eventuali limitazioni d’uso e l’indicazione del grado di protezione dai raggi ultravioletti.
  • Dare indicazioni sui filtri. Ad esempio se la categoria del filtro è 4 o ha un avvertimento (warning o simbolo), l’occhiale non deve essere usato per guidare. In particolare è bene fare attenzione che il filtro consenta il riconoscimento dei segnali semaforici (in caso contrario deve essere segnalato nella nota informativa) e che l’occhiale non causi mal di testa o senso di nausea. Sintomi che possono essere indicazione del montaggio non corretto dei filtri.
  • Indicare le caratteristiche della lente che deve essere in grado di assorbire le radiazioni dannose UV comprese tra 300 e i 400 run e in modo progressivo le radiazioni visibili ad alta energia (luce blu) comprese tra 400 e 500 run, lasciandone filtrare non più del 5% per non alterare la percezione dei colori. È bene fare attenzione anche al colore della lente: per i miopi sono indicate quelle con frequenza marrone e per gli ipermetropi verde-grigio. Esistono poi lenti che diventano scure anche in auto per una guida in sicurezza.

Scongiuriamo i falsi miti! Ancora persistono convinzioni errate, dicono gli esperti, altamente dannose per gli occhi e la vista che vanno smentite.

  • Basta indossare un occhiale per sentirsi o essere protetti. Falso. Anch’essi devono rispondere a canoni: avere una montatura che aderisce alla radice del naso, che sia ampia fin sopra il sopracciglio e un po’ arcuata. Inoltre gli occhiali vanno indossati anche all’ombra o con le nuvole, perché i raggi solari, in particolare sulla sabbia o altre superfici riflettenti, sono dannosi anche se filtrati, riducendo al minimo l’esposizione dalle 10 del mattino alle 4 del pomeriggio, al pari della pelle.
  • Senza bruciore, non c’è danno. Le radiazioni ultraviolette provocano danni che si manifestano spesso a lungo termine. Quindi anche con temperature miti, gli occhi vanno protetti.
  • Gli occhiali? Li indosso solo al mare. Eh, no! Mare, montagna, collina, città richiedono tutte la protezione dell’occhiale. Ad esempio l’altitudine e la neve possono raddoppiare l’esposizione alle radiazioni UV.
  • Un occhiale vale l’altro! No all’occhiale tarocco, sì all’occhiale con lenti e montature di qualità.

E per saperne di più, fatti il “Sole Amico” scaricando la App realizzata da Cosmetica Italia e CDV che fornisce consigli sulla corretta esposizione al sole di occhi e pelle, personalizzata in base al fototipo, al colore degli occhi e alle condizioni climatiche (luogo, ora e raggi UV) in cui ci si trova o si va in vacanza.  È disponibile gratuitamente su App Store, Google Play e anche in versione per Apple Watch.

di Francesca Morelli

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