29 OTTOBRE, GIORNATA DELL’ICTUS: L’IMPORTANZA DELLE STROKE-UNIT

Ogni sei secondi nel mondo una persona viene colpita da ictus che è la seconda causa di morte dopo l’infarto. In Italia, ogni anno, sono 200 mila i casi di ictus e 930 mila persone ne portano le conseguenze invalidanti. Questa patologia causa un numero di morti superiore a quelli per AIDS, tubercolosi e malaria messi insieme ed è responsabile del 10-12% di tutti i decessi, essendo anche la prima causa di invalidità e la seconda per perdita di autosufficienza. Il numero degli ictus e le conseguenze invalidanti potrebbero essere drasticamente ridotti se il paziente colpito arrivasse in tempi brevi in ospedale e venisse subito trasferito alle Stroke Unit (Unità di Emergenza Ictus).
<Purtroppo le Unità di Pronto intervento nel nostro Paese non sono ancora diffuse in modo capillare> fa notare Paolo Binelli, presidente di ALICe Italia Onlus (www.aliceitalia.org) che aderisce alla Giornata mondiale contro l’ictus, in programma per il 29 ottobre. <Su un totale di 350, ne risultano operative meno di 160, soprattutto al Nord Italia. Al Sud si muore più di ictus che di infarto, perché le Unità di Pronto intervento sono carenti>.
Per una maggiore informazione e prevenzione dei fattori di rischio, l’Associazione per la Lotta contro l’Ictus cerebrale- A.L.I.Ce. Italia Onlus- promuove, dal 21 al 29 ottobre, in oltre 3.000 farmacie italiane, il controllo della pressione arteriosa e della fibrillazione atriale, anomalia del ritmo cardiaco che colpisce un ultra 55 enne su 4 ed è il principale fattore di rischio per l’ictus.
In occasione di questa Giornata, A.L.I.Ce. Italia Onlus si fa portatrice di buone notizie che arrivano dalla ricerca scientifica, lanciando SCRIPT (Supervised Care and Rehabilitation Involving Personal Tele-Robotics), il primo guanto robotico per la tele-riabilitazione del polso e della mano dei pazienti colpiti da ictus cerebrale. 
Questo guanto è l’unione tra un trattamento robotico e un videogioco, che il paziente dovrà utilizzare per svolgere quei movimenti da effettuare con la mano, il polso, il gomito e la spalla singolarmente, oppure in maniera coordinata tra loro. Il Dottor Patrizio Sale, responsabile clinico della sperimentazione, spiega che <di recente la letteratura scientifica internazionale ha evidenziato come l’uso di giochi e di esercizi divertenti porti a risultati più soddisfacenti in termini di recupero funzionale dei soggetti colpiti da ictus>.
Il paziente non deve più uscire per andare in un centro specializzato ad un orario prestabilito per effettuare le sedute di riabilitazione, ma può eseguire gli esercizi a casa nel tempo libero. La comodità per il paziente non esclude comunque il controllo da parte dei medici che possono seguire, utilizzando una piattaforma web, i trattamenti prescritti, con la possibilità di assegnare esercizi sempre più complessi finalizzati ad un miglior recupero dell’arto superiore.
Il progetto è stato realizzato da tre partner clinici: il Roessingh Research and Development (RRD) in Olanda, l’Università di Sheffield del Regno Unito e, in Italia, dall’Ircss San Raffaele Pisana di Roma, in collaborazione con A.L.I.Ce. Italia Onlus. (P.T.)