Sai quali sono i sintomi dell’ictus e cosa si deve fare tempestivamente? Chiedilo a 300 bambini delle quarte e quinte classi primarie di Milano e te lo sapranno dire con certezza. Occorre fare attenzione al lato del viso che inizia improvvisamente a cadere (la bocca che si storta in una condizione di salute apparente), la perdita di sensibilità in un braccio e la difficoltà nel parlare. E, poi, senza perdere tempo, si deve agire perché #ogni minuto è prezioso, chiamando il 112, il numero di soccorso che a livello europeo sta sostituendo il 118. Questi piccoli sono i protagonisti di “Fast Heroes”, una Campagna di sensibilizzazione partita ufficialmente in Italia con l’anno scolastico 2021-22, con un progetto pilota in due scuole lombarde (Istituti Comprensivi ICS Da Vinci di Cornaredo e I.C. Emanuela Loi di Mediglia), nata dalla collaborazione dell’Associazione per la Lotta all’Ictus Cerebrale, A.L.I.Ce, Lombardia ODV e dell’Ufficio scolastico territoriale di Milano del Ministero dell’ Istruzione. Un’iniziativa didattico-educazionale, di elevato valore sanitario, sociale e civico, che ha l’intento di insegnare ai più piccoli e, tramite loro alle famiglie e agli amici, come agire in caso di un ictus, affidando loro un’ importante “missione”: salvare il proprio nonno (o nonna) qualora l’ictus – il “trombo malefico” – si presentasse. Perché i bimbi della scuola primaria? Sono loro a passare più tempo con i nonni ed i primi che possono prestare soccorso, intervenendo subito. È infatti in un tempo limite che le opzioni terapeutiche oggi disponibili (trombectomia e fibrolisi) sono efficaci, limitando i danni irreversibili a livello cerebrale e sull’organismo. «L’ictus è la terza causa di morte e la prima di invalidità per malattia. Questo perché – spiega Nicoletta Reale, Past President di A.L.I.Ce. (Associazione per la Lotta all’Ictus Cerebrale) Italia ODV – la maggior parte delle persone che ne è colpita arriva in ospedale troppo tardi. L’età media delle persone colpite da ictus è di 70 anni e, secondo i dati socio-demografici, fino al 50% sono nonni che si prendono cura dei nipoti almeno un paio di volte alla settimana».
Sul tema occorre fare educazione e sensibilizzazione: uno studio italiano attesta che solo il 23% delle persone colpite da ictus si rende conto di cosa stia succedendo e solo l’11% chiama un’ambulanza. «La tempestività in caso di ictus – dichiara Maria Vittoria Calloni, neurologa, già responsabile Stroke Unit dell’Ospedale di Legnano e Presidente A.L.I.Ce. Legnano – è invece fondamentale. la persona con sospetto attacco cerebrovascolare deve ricevere immediatamente diagnosi, cura e assistenza più adatte e mirate, erogate possibilmente da centri organizzati per l’emergenza ictus, cioè i Centri Ictus o Stroke Unit. La corretta e tempestiva gestione dell’ictus riduce la mortalità e il grado di invalidità indipendentemente dalla gravità e dall’età della persona che ne è stata colpita». Il progetto “Fast Heroes” fa leva da un lato sulla creatività e la fantasia dei bambini coinvolti nella conoscenza dell’ictus attraverso 4 personaggi, ciascuno dei quali intrepreta un sintomo della malattia – Nonno Franco La Smorfia, Nonno Mario Fortebraccio, Nonna Carla la Cantante e Matteo La saetta, il super eroe – dall’altro sul loro entusiasmo. Il progetto, distribuito nell’arco di 5 settimane, si articola con diverse attività: 5 tappe dedicate ai vari sintomi con possibilità di scaricare e-book e materiali che prevedono un’ora di lezione in classe e giochi e iniziative interattive, come imparare una canzone in inglese, produrre e indossare una mascherina da supereroe. «L’ufficio territoriale scolastico di Milano – commenta Yuri Coppi, Dirigente Ufficio X, Ambito territoriale di Milano, Ufficio scolastico regionale per la Lombardia, Ministero dell’Istruzione – è da sempre molto sensibile ai temi della salute, tanto che ormai da diversi anni è presente sul nostro territorio la Rete regionale delle “Scuole che promuovono salute”, che raccoglie solo nel milanese ben 152 istituzioni scolastiche con proposte e azioni ispirate a principi fondamentali d inclusione,partecipazione e sostenibilità. E il progetto “Fast Heroes” ben rientra in questo obiettivo». Secondo i dati di un’indagine internazionale condotta sulla precedente edizione europea, dopo aver partecipato al progetto, il riconoscimento dei sintomi dell’ictus da parte dei bambini cresce dal 35 all’85%, mentre la conoscenza del numero di emergenza da comporre per chiamare l’ambulanza passa dal 40% fino al 100%.
Tutti i dettagli su come aderire a “Fast Heroes” sono disponibili sul sito https://it-it.fastheroes.com/ : possono partecipare scuole, insegnanti, singole classi o anche i bambini, con la supervisione dei genitori. Una volta registrati, all’interno dell’area riservata sarà possibile trovare tutti i materiali didattici ed entrare a far parte della community di Fast Heroes. Per seguire la campagna social: visitare le pagine Facebook e Instagram. Non solo, c’è anche una sfida motivazionale per partecipare al progetto: risultare fra le migliori e più attive scuole europee, piazzandosi ai primi posti della classifica (che può essere monitorata on line) e provare a fare entrare Fast Heroes nel Guinness World of Record realizzando il più grande album fotografico di persone con la mascherina da supereroi Fast. Maggiori dettagli su come partecipare e caricare la propria foto sul sito sono disponibili qui: https://it-it.fastheroes.com/campaign-in-action/
Il progetto “Fast Heroes” è stato ideato dal Dipartimento di istruzione e politiche sociali dell’Università della Macedonia di Salonicco, grazie al supporto di Angels Initiative, sostenuto dalla World Stroke Organization (Organizzazione Mondiale sull’Ictus cerebrale) ed ha coinvolto nell’anno scolastico 2020-21, 1.860 scuole di 14 Paesi del mondo, per un totale di 3.354 classi, 72.450 bambini e 5.724 insegnanti. Oggi si aggiunge anche l’Italia, con la possibilità di farne anche una seconda edizione e di includere nell’iniziativa di sensibilizzazione anche farmacie, associazioni di nonni e in maniera più capillare le istituzioni.
Francesca Morelli