Hai problemi a deglutire le pastiglie o stai assumendo troppi farmaci in pillole? Oggi è in commercio un nuovo integratore oro-dispersibile a base di Vitamina B e B12, realizzato dall’azienda Ibsa con tecnologia FilmTec, di Pharmafilm, spin off dell’Università degli Studi di Milano: si tratta di un sottilissimo foglietto della dimensione di un francobollo (50-150 micron di spessore) che si scioglie rapidamente in bocca a contatto con la saliva. Particolarmente indicato per anziani e bambini, il nuovo sistema di somministrazione orale, senza necessità di acqua, oltre a garantire una concentrazione precisa e uniforme degli ingredienti attivi, rende più facile l’assunzione degli integratori in qualsiasi circostanza e in diverse condizioni.
A proposito dell’importanza dell’integrazione vitaminica, il Professor Arrigo Cicero, del Dipartimento di Scienze mediche e chirurgiche dell’Università di Bologna e Presidente Società Italiana di Nutraceutica (SINut), afferma: <Sebbene una dieta varia ed equilibrata sia ritenuta sufficiente per garantire un apporto adeguato di vitamine e sali minerali, esistono specifiche condizioni di aumentato fabbisogno o di difficoltà di assorbimento, che rendono difficile raggiungere con l’alimentazione, le quantità minime raccomandate di tali nutrienti. In questi casi gli integratori alimentari rappresentano una valida e sicura opportunità per l’assunzione ottimale di queste sostanze>. Le vitamine del gruppo B, in particolare, hanno un ruolo fondamentale nel funzionamento del sistema nervoso (B1, B3, B6, B12, acido folico), del sistema immunitario (B6, B12) e del metabolismo energetico, oltre a mantenere l’accrescimento e l’integrità di cute e mucose. In quanto vitamine idrosolubili, vale a dire che si sciolgono in acqua, non possono essere accumulate nell’organismo, ma devono essere assunte quotidianamente attraverso l’alimentazione. Da tenere presente che la loro carenza può dare segnali diversi: piccoli tagli ai lati della bocca, secchezza della pelle, debolezza dei capelli, affaticamento e crampi, irritabilità, depressione, nausea, anemia, fino ad arrivare a disturbi neurologici.
Aggiunge la dottoressa Lucilla Titta, nutrizionista e ricercatrice presso l’Istituto Europeo di Oncologia (IEO): <Ci sono condizioni che rendono difficile raggiungere il fabbisogno giornaliero. Già dopo i cinquant’anni l’organismo va incontro a una progressiva atrofia della mucosa gastrica, che può portare a un malassorbimento della vitamina B12; quindi il semplice progredire dell’età può rappresentare un fattore di rischio per la sua carenza. Ci sono poi le diete a esclusione, come la vegetariana e soprattutto la vegana, che rendono necessaria l’integrazione di alcuni micronutrienti. Un discorso a parte va fatto per la vitamina B9, conosciuta come acido folico, per cui esistono ormai numerose evidenze scientifiche sulla necessità di supportarne il fabbisogno nelle giovani donne prima e durante la gravidanza. Questa vitamina è indispensabile allo sviluppo del sistema nervoso del bambino, previene l’anemia e i difetti del tubo neurale (spina bifida) e riduce il rischio di malattie cardiache congenite>.
Ma quanto deve durare la supplementazione? Risponde il Professor Cicero: <In genere deve essere definita in base alle esigenze personali e a eventuali fattori di rischio di carenza vitaminica. Se si hanno, ad esempio, restrizioni alimentari che determinano una carenza di nutrienti, come il caso dei pazienti intolleranti al glutine o con celiachia, potrebbe essere opportuna una supplementazione per periodi medio-lunghi. Nel caso di affaticamento di tipo stagionale, si potrebbe avere un beneficio anche da brevi cicli. Lo stesso vale per chi deve compensare un periodo in cui ha bevuto più alcolici del solito, situazione che determina un impoverimento delle vitamine del gruppo B. Anche l’uso cronico di gastroprotettori, largamente utilizzati dagli anziani, ma anche da molte persone over 50, ha un effetto negativo sull’assorbimento della vitamina B12 rendendone necessaria un’integrazione>.
Antonella Franchini