Potrebbe essere una soluzione ponte, di relax e cura nello stesso tempo, prima di affrontare l’inizio dell’anno scolastico. Dopo la vacanza al mare che comunque, grazie alla salsedine e al sole, ha dato giovamento alla pelle, soprattutto nei soggetti con psoriasi e dermatite atopica, si potrebbe pensare di prolungarne i benefici con un soggiorno settembrino alle Terme di Comano, località ai piedi delle Alpi Giudicarie in Trentino, specializzate nella cura di queste patologie dermatologiche.
«L’acqua bicarbonato calcio-magnesica delle Terme di Comano, che sgorga naturalmente a una temperatura di 27 gradi, a differenza delle acque fredde del Trentino, ha proprietà lenitive e antinfiammatorie, indicata soprattutto per la psoriasi, gli eczemi e le dermatiti atopiche», conferma il dottor Emanuele Clò, attuale direttore sanitario delle Terme di Comano. «Ha le stesse caratteristiche delle più famose acque francesi di Avène e Roche Posay, molto utilizzate per le malattie dermatologiche. A differenze delle acque solfuree, che possono avere un effetto irritante sulla pelle, ma danno benefici a livello delle alte vie respiratorie, queste acque sono utili nella cura della psoriasi, dell’eczema e della dermatite atopica, presente soprattutto nei bambini piccoli, in particolare dai 4 ai 5 anni. Dopo la pubertà, infatti, questa malattia tende naturalmente a scomparire».
«Solitamente trattiamo circa 12.000 bambini all’anno (3000 solo nei due mesi estivi), con buoni risultati dopo almeno 12 giorni di cure, che vengono interamente rimborsate dal Sistema Sanitario», spiega il dottor Mauro Zanoni, specialista in Dermatologia all’Università di Ferrara e consulente da oltre 35 anni a Comano, dove ha ricoperto per 25 anni il ruolo di Direttore sanitario. «Il nostro protocollo prevede un bagno in acqua termale di circa 20 minuti giornalieri, che nei casi più gravi viene ridotto a 10 minuti, e l’applicazione successiva di creme emollienti: nei primi giorni potrebbe verificarsi un peggioramento delle lesioni, perché la pelle dei bambini è particolarmente reattiva. Dopo 15 giorni il miglioramento, sia sulle lesioni che sul prurito, è evidente e si mantiene anche nei mesi successivi. Tanto che quando dopo sei mesi i bambini ritornano da noi, la loro situazione clinica è nettamente migliorata. Per questo si consigliano le cure almeno due volte l’anno, agli inizi dell’autunno e in primavera. Abbiamo avuto diversi casi di bambini con eczema alle mani che non riuscivano neppure ad afferrare gli oggetti senza provare dolore. Dopo le cure termali queste lesioni sono nettamente migliorate. Lo stesso miglioramento si è avuto anche in alcuni gravi casi di dermatite atopica, con intenso e fastidioso prurito, che si è ridotto notevolmente dopo i 12 trattamenti».
«Le nostre Terme collaborano con il CIBIO (Centro di Biologia cellulare Computazionale e integrata) dell’Università di Trento per raccogliere dati e avviare diversi studi sull’impiego di queste acque nella cura di patologie dermatologiche», conferma il dottor Clò. «In particolare uno studio confronto condotto su bambini affetti da dermatite atopica trattati con queste acque, tra i 4 e 5 anni, e altri con le creme tradizionali, si è registrato un netto miglioramento nel primo gruppo, soprattutto su dermatiti atopiche ed eczemi», ha precisato il dottor Zanoni. «Durante le cure cerchiamo sempre di sospendere qualsiasi tipo di terapia, come gli antistaminici e il cortisone, che spesso il bambino sta assumendo. E associamo anche la cura idropinica, con acqua da bere ogni giorno per depurare l’organismo e migliorare così anche eventuali reazioni infiammatorie, scatenate da cibi o sostanze presenti nell’ambiente. In alcuni casi usiamo anche fototerapia con lampade UVB, per ottimizzare l’effetto dell’acqua termale sulla pelle». Per ulteriori informazioni e prenotazioni, si può telefonare ai numeri: 0465/763300; 348/5242359, oppure scrivere all’indirizzo e-mail: comano@termecomano.it.
di Paola Trombetta