“Ogni seno ha la sua storia. Lo screening te la può raccontare”

Il 90% delle donne conosce lo screening mammografico gratuito organizzato dal Servizio Sanitario Nazionale per la prevenzione del tumore del seno. Due italiane su dieci dichiarano però di non aver avuto una convocazione da parte delle Asl di riferimento. Quelle che ricevono la convocazione, sono avvisate nell’80% dei casi tramite una lettera postale. Solo il 3% viene chiamata attraverso una mail o un SMS. Sono alcuni dati emersi da una ricerca condotta da IQVIA per Europa Donna Italia, l’associazione che nel nostro Paese tutela i diritti alla prevenzione e alla cura del tumore al seno. La ricerca, condotta intervistando 468 donne, nella fascia di età 50-69 anni, residenti su tutto il territorio nazionale, rileva il vissuto delle partecipanti all’indagine, rispetto alla conoscenza e adesione allo screening mammografico organizzato.

<Lo Screening Mammografico Organizzato ha un ruolo fondamentale>, spiega Isabella Cecchini, Senior Principal head of primary market research IQVIA, responsabile della ricerca dal titolo Rilevazione sulla conoscenza dello Screening Mammografico Organizzato: le motivazioni dell’adesione o della non adesione”. <Dai dati che abbiamo raccolto emergono differenze rispetto alla realtà, soprattutto se li confrontiamo con i dati di adesione reale>. L’iniziativa e la ricerca rientrano nella nuova campagna promossa da Europa Donna Italia “Ogni seno ha una storia – Lo screening te la può raccontare” presentati a Milano in una conferenza stampa nazionale. La campagna parte da Foggia, la città in cui Sant’Agata sarà protagonista del primo dei cinque murales previsti. Una Santa laica e di natura simbolica che vuole ricordare a tutte le donne l’importanza di aderire allo screening mammografico. La Santa, protettrice della salute del seno delle donne, assume un valore quasi iconico nella sua modernità e diventa il simbolo di questa campagna, a cavallo tra tradizione, arte di strada e religione. Vestendo i panni di una giovane donna, in potenziale età di screening, rappresenta l’amica che ti ricorda cosa fare in termini di prevenzione, la sorella che ti accompagna a fare i controlli, la vicina di casa che ti racconta quanto sia stato salvifico, per lei, aderire allo screening.

Secondo i dati dell’Osservatorio Nazionale Screening (ONS) il valore medio di adesione a questo esame in Italia è del 46,3%, con notevoli differenze tra macroaree regionali. Secondo i dati 2021 infatti al Nord i valori di copertura sono stabili al 61%, al Centro intorno al 48% e nel Sud e Isole intorno al 22-23%. Elemento di estrema positività̀ è stata la capacità di resilienza dei programmi di screening, con un sostanziale ritorno ai valori di copertura pre-pandemici, anche se si sono evidenzi<te regioni con maggiore capacità di ripresa ed altre in evidente difficoltà.

<Da sempre il tema dello screening mammografico è centrale>, conferma Rosanna D’Antona, Presidente di Europa Donna Italia. <Rappresenta infatti lo strumento più efficace per la diagnosi secondaria, tanto d’aver redatto un vero e proprio manifesto che sintetizza le esigenze delle donne e allo stesso tempo evidenzia alcune lacune da colmare>.

Tre i punti di questa campagna che si rivolge contemporaneamente alle donne e alle istituzioni:

-Aggiornamento e rimodulazione delle modalità di recapito dell’invito e dell’esito, in modo da incrementarne l’adesione. Occorre ribadire la possibilità di effettuare gratuitamente lo screening e verificare l’utilizzo di strumenti già esistenti per la prenotazione, come ad esempio quelle usate per i vaccini Covid19 o altri strumenti usati dalle singole Regioni.

-Verificare sistematicamente la familiarità al primo accesso, rendendo le donne più consapevoli della necessità di effettuare lo screening, spiegando anche concetti come familiarità e seno denso.

-Uniformare lo screening dai 45 ai 74 anni in tutte le Regioni, monitorando che sia stata raggiunta l’uniformità regionale, tenendo conto che l’estensione della fascia di età 45-74 fa già parte del Piano Nazionale della Prevenzione.

Oggi questo impegno si traduce in una campagna che unisce diversi mezzi per un unico obiettivo: quello di rendere consapevoli e partecipative le donne e stimolare istituzioni e decisori ad intervenire per colmare le modalità di accesso e l’uniformità tra nord e sud.

Il murale ispirato a Sant’Agata parte da Foggia

Lo strumento di comunicazione più popolare per “parlare” alle persone è l’arte di strada. Così si è organizzata una vera e propria call to action che parte da Foggia, ma continuerà in molte altre città di Italia. La missione è quella di realizzare tanti murales che rappresentano una moderna e contemporanea Sant’Agata, ormai simbolo, laico e universale, che ricordi quanto è importante prendersi cura del proprio seno tutto l’anno, quasi un monito ad aderire agli screening mammografici organizzati. L’ispirazione deriva da un murale dedicato alla Santa, comparso a Catania nel 2020 per celebrare la patrona della città. Il primo murale per la campagna di sensibilizzazione è stato realizzato a Foggia in via Lucera, 58. La prima artista a fornire la propria interpretazione è stata SteReal (Stefania Marchetto- STRADEDARTS- Urban Gallery Milano) che ha rivisto l’immagine della Santa portandola ad essere l’amica che tutti vorremmo avere, ovvero quella che ci consiglia quanto sia fondamentale prendersi cura di sè.Tutte le tappe saranno raccontate sui social di Europa Donna Italia e sulla pagina www.europadonna.it/santagata-screening.

Paola Trombetta

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