È un dato di fatto: molti degli incidenti, tra i più pericolosi, avvengono in ambiente domestico. Anche a carico dei più piccoli, specie sotto i 6 anni di età, “vittime” per lo più dell’ingestione di corpi estranei, come monete, batterie (micropile al litio) e disk battery, sostanze caustiche, quali prodotti per la pulizia della casa e detersivi. Tutte causa di gravi danni all’organismo che possono durare anni, talvolta tutta la vita, fino a poter provocare persino la morte. I caustici, da soli, sono responsabili di circa 1.000 ricoveri l’anno e i numeri sono in crescita: secondo dati europei e americani, l’ingestione di corpi estranei è aumentata in 15 anni del 91,5%, con numeri quasi raddoppiati sotto i 6 anni di età. Il fenomeno, dicono gli esperti, è preoccupante e richiede azioni incisive di sensibilizzazione rivolte a genitori e istituzioni.
«Già nel 2020 la Società italiana di Gastroenterologia, Epatologia e Nutrizione Pediatrica (Sigenp) – spiega il Presidente, Claudio Romano – aveva pubblicato una Consensus rivolta ai pediatri per la gestione di questi incidenti. È necessaria tuttavia anche la collaborazione istituzioni e alle famiglie, affinché si programmino azioni di prevenzione primaria, seguendo le regole descritte in un flyer che abbiamo predisposto e che distribuiremo in scuole, ospedali e farmacie».
In Italia ancora non esiste un registro con i dati di questi incidenti: da qui l’importanza di attivare una rete operativa tra servizi e l’utilizzo di adeguati strumenti con l’obiettivo di definire una omogeneità di comportamenti e gestione dell’evento tra le varie regioni e realtà ospedaliere. E’ fondamentale informare capillarmente i genitori sul territorio e formare più endoscopisti – almeno uno all’interno di ciascun Centro – nella gestione di queste emergenze. Tanto più che «i servizi di emergenza endoscopica pediatrica h24 – aggiunge Salvatore Oliva, responsabile Endoscopia Digestiva Pediatrica Policlinico Umberto I di Roma – non sono omogeneamente presenti nelle diverse città italiane e regioni, complicando l’accesso alle cure per i pazienti routinari e creando significative disparità di trattamento».
Parallelamente tutti i Pronto Soccorsi dovrebbero essere in grado di garantire la presa in carico dei bambini con ingestione di corpi estranei o sostanze caustiche secondo un preciso percorso diagnostico-assistenziale riconosciuto e i genitori sapere come gestire un evento di ingestione di corpo estraneo. «Ad esempio il vomito non va indotto in caso di sostanze caustiche – raccomanda Filippo Torroni, responsabile dell’Endoscopia dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma – perché questa manovra rischierebbe di bruciare ancora di più l’esofago, né se si tratta di un oggetto che potrebbe venire inalato. In caso di disk battery va invece somministrato miele perché protegge le mucose e riduce i danni all’esofago».
È possibile tutelarsi da questi rischi? SIGENP, nel flyer, suggerisce alcune importanti misure di prevenzione primaria: ad esempio non travasare liquidi caustici in bottigliette o altri contenitori, non lasciare telecomandi, termometri o apparecchiature incustodite, alla portata di bambino. Inoltre, nel flyer, sono indicate alcune azioni di prevenzione secondaria, cioè regole di comportamento per i genitori che si trovano a dover soccorrere i loro figli.
Francesca Morelli