La nutrizione è un problema importante, ma ancora sottovalutato dai pazienti oncologici. Il 71% dichiara di aver modificato la propria dieta in seguito ai trattamenti anti-cancro. Tuttavia ben otto pazienti su dieci non hanno ricevuto una valutazione nutrizionale dopo l’inizio delle cure. Solo il 36% è seguito regolarmente da un nutrizionista o da un dietologo. Il 45% ha assunto integratori alimentari e di questi malati il 16% lo ha fatto senza alcuna prescrizione medica. Sono questi i principali dati di un sondaggio condotto da LOTO Odv, l’associazione no profit che si occupa di migliorare la consapevolezza sul carcinoma dell’ovaio. E’ stata condotta su oltre 130 pazienti colpite soprattutto da tumori ginecologici e da carcinoma mammario. L’indagine è stata presentata in occasione della Giornata Mondiale “World GO Day” dove GO sta per “Ginecologia Oncologica” che ricorre il 20 settembre in 34 diversi Paesi, per un totale di oltre 60 organizzazioni sanitarie e gruppi di medici-esperti coinvolti.
<Mantenere un’alimentazione corretta, sana, varia ed equilibrata è fondamentale, sia per prevenire i tumori che durante il percorso di cura>, sottolinea la professoressa Rossana Berardi, Presidente del Comitato Scientifico LOTO OdV, Ordinario di Oncologia all’Università Politecnica delle Marche e Direttrice della Clinica Oncologica dell’Azienda Ospedaliero Universitaria delle Marche. <La malnutrizione è purtroppo un fenomeno molto pericoloso e diffuso e riguarda più della metà dei malati di cancro. Sta ad indicare lo stato di squilibrio, sia per eccesso (con conseguente sovrappeso o obesità che rappresentano fattori di rischio oncologici), sia per difetto, nel caso di impoverimento delle riserve energetiche, che può compromettere in maniera importante lo stato di salute, in particolare durante le cure antitumorali per i tumori ginecologici i cui percorsi terapeutici sono spesso lunghi e complessi>. Il cancro alla cervice uterina, ovaio, corpo dell’utero, vagina e vulva colpiscono in Italia più di 19.500 donne. A queste neoplasie sono dedicate una serie di iniziative, promosse da Loto Odv, realizzate in occasione della Giornata Mondiale. Fino al 31 ottobre in tutte le sedi LOTO, attive sul territorio nazionale, si svolgeranno Open Days. Sarà possibile ricevere consulenze familiari e visite ginecologiche gratuite su prenotazione. Si svolgeranno incontri per promuovere corretti stili di vita (attività fisiche come tai chi e nordic walking etc.) e presidi informativi sulle neoplasie ginecologiche. Si terranno anche eventi divulgativi e informative, sia on line che in presenza. Sulle reti del gruppo Mediaset verrà proiettato uno spot TV con la testimonial di LOTO: l’attrice/cantante Serena Autieri. Il 20 settembre il Palazzo del Podestà di Bologna sarà illuminato di colore viola, il simbolo dei tumori ginecologici. Nel Comune del capoluogo emiliano si terrà un seminario informativo per le dipendenti. Infine nella sede di Ancona di LOTO saranno disponibili anche dei Pap Test gratuiti per la prevenzione secondaria dei tumori della cervice uterina.
<Si tratta di patologie oncologiche in crescita nel nostro Paese, ma di cui si parla ancora poco>, aggiunge Manuela Bignami, Direttore di LOTO OdV. <In particolare il carcinoma ovarico presenta una prognosi sfavorevole e la probabilità di guarigione è solo del 36%. Con le nostre iniziative vogliamo favorire una corretta informazione, cercando di dare a pazienti e caregiver consigli utili su come affrontare le difficoltà quotidiane. Lo faremo anche grazie all’aiuto e supporto di alcuni tra i massimi esperti italiani>. <Il tumore ovarico tende a manifestarsi senza sintomi o con sintomi aspecifici>, precisa Domenica Lorusso, Professore di Ostetricia e Ginecologia e Responsabile Programmazione Ricerca Clinica della Fondazione Policlinico Universitario A. Gemelli di Roma. <In aggiunta alla mancanza di efficaci strategie di screening, oltre il 75% dei casi di carcinoma dell’ovaio viene oggi diagnosticato in stadio avanzato. Da qui l’esigenza di promuovere una maggiore informazione tra la popolazione, anche per favorire la prevenzione. Per le pazienti, l’arrivo di nuove terapie sta migliorando le loro opportunità di cura e aumentando la sopravvivenza. Dobbiamo riuscire, durante e dopo le cure, a garantire una buona qualità di vita che deve passare anche dalla tutela di aspetti complementari alla cura come l’alimentazione>.
Paola Trombetta