Al via la Campagna “Derma Point: facciamo il punto sulla cheratosi attinica”

Si presenta con lesioni cutanee piane o in rilievo, ruvide o squamose, di colore rosso, marrone, bianco o rosa, che possono essere facilmente confuse con semplici inestetismi. Ma in realtà potrebbero essere campanelli d’allarme. Stiamo parlando della cheratosi attinica, patologia della pelle che interessa in particolare le persone con un’età avanzata e la pelle chiara, ma non solo, con una prevalenza del 27,4% negli over 30 . Una patologia da non sottovalutare perché può evolvere verso una forma invasiva di tumore cutaneo, il carcinoma squamocellulare. Diagnosi precoce è la parola d’ordine: la cheratosi attinica, se individuata in tempo, può essere trattata, così da ridurne la progressione e la potenziale pericolosità. Insomma, più veloce è la diagnosi, più facile è la cura. Per sensibilizzare la popolazione, aumentando il grado di consapevolezza sulla patologia, prende il via la campagna “Derma Point, facciamo il punto sulla cheratosi attinica”, con il contributo di Almirall in collaborazione con SIDeMaST, la Società Italiana di Dermatologia e Malattie Sessualmente Trasmesse. Da settembre a novembre saranno coinvolte 12 strutture ospedaliere/universitarie distribuite sul territorio nazionale con una giornata di screening dermatologico.

Il 30 settembre è stata la volta dell’IRCCS Ospedale San Raffaele di Milano: i dermatologi, coordinati dal Professor Franco Rongioletti, Primario dell’Unità di Dermatologia Clinica dell’IRCCS Ospedale San Raffaele di Milano e Professore Ordinario di Dermatologia presso l’Università Vita Salute San Raffaele, hanno offerto consulti gratuiti per favorire la diagnosi di una patologia ad oggi ancora troppo spesso sottovalutata. Il 7 ottobre sarà la volta del Policlinico Gemelli, dalle ore 9 alle ore 13, presso gli ambulatori di Dermatologia, Piano 9 ala D, Largo Agostino Gemelli 8, i dermatologi coordinati dalla Professoressa Ketty Peris, Past President SIDeMaST e Professore Ordinario di Dermatologia presso l’Università Cattolica di Roma offriranno consulti gratuiti per favorire la diagnosi di una patologia ad oggi ancora troppo spesso sottovalutata. La prenotazione è obbligatoria al link: https://eventi.derma-point.it/roma2

 <Le macchie della pelle non sono tutte uguali e alcune necessitano di attenzioni specifiche perché potenzialmente gravi, come le cheratosi attiniche>, spiega il Professor Giuseppe Argenziano, Presidente della SIDeMaST. <Compaiono per l’80% su aree del corpo esposte al sole, quindi viso, collo, mani, avambracci e cuoio capelluto, soprattutto nelle persone meno giovani, di carnagione chiara. Negli stadi iniziali possono essere più facili da palpare che da vedere. Solitamente sono asintomatiche, talvolta dolorose, in alcuni casi possono evolvere in un tumore cutaneo, il carcinoma squamocellulare. Per questo diagnosticarle e trattarle precocemente è indispensabile>.

<In occasione della giornata di screening – aggiunge la Professoressa Ketty Peris – i partecipanti verranno sottoposti ad una visita completa, verranno date informazioni relative alle migliori strategie di prevenzione e, se necessario, il soggetto verrà preso in carico dal nostro centro per le cure del caso. Riteniamo fondamentali questi controlli perché troppo spesso, soprattutto se si è adulti o anziani, si tendono a trascurare i segnali che la pelle ci invia. Di fronte ad evidenti variazioni della pigmentazione spesso si pensa che si tratti di “macchie dell’età”, dovute al sole e alla pelle che invecchia. Invece uno screening, per nulla invasivo, può mettere in guardia il paziente ed evitare situazioni più complicate, considerando che questa patologia può progredire in una forma di tumore, il carcinoma squamocellulare, che può essere anche molto invasivo. Per questo noi come SIDeMaST invitiamo tutti i soggetti a rischio a recarsi a questi appuntamenti sul territorio perché da sempre come Società Scientifica siamo accanto ai pazienti e se non sono loro a recarsi spontaneamente in ospedale per controllarsi ci pensiamo noi ad ‘allertarli’ perché non sottovalutino la loro salute>.

<Per una corretta diagnosi occorre una visita dermatologica con un esame aggiuntivo, la dermatoscopia ed eventualmente una biopsia con esame istologico in caso di dubbio>, aggiunge il Professor Rongioletti. <La diagnosi non è difficile e spesso basta l’osservazione clinica dello specialista. Una volta fatta la diagnosi, il dermatologo sceglie il trattamento più idoneo: quelli per le cheratosi attiniche possono essere chirurgici come la crioterapia, la laserterapia o l’elettrocoagulazione, fino all’asportazione chirurgica, o più semplicemente nei casi idonei con lesioni multiple, l’uso di terapie mediche con farmaci topici che consentono il trattamento di queste lesioni. Tra questi annoveriamo il 5-Fluorouracile, Imiquimod, gli antinfiammatori non steroidei e più recentemente la tirbanibulina. Sono nel complesso farmaci gestibili ed efficaci – continua il Professor Rongioletti – ma il paziente deve essere seguito ed istruito per evitare reazioni infiammatorie in sede di applicazione. Nel nostro Centro di Dermatologia Clinica all’Ospedale San Raffaele monitoriamo il paziente con questo tipo di trattamento con un follow-up da 1 a 6 mesi, per valutare la completa risoluzione delle lesioni e decidere se ripetere un ciclo farmacologico. L’obiettivo generale è quello di trovare farmaci sempre più selettivi ed efficaci, con minori effetti collaterali, in grado di ridurre gli interventi chirurgici, considerando che spesso i pazienti sono anziani e con lesioni multiple>.

Paola Trombetta

 

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