Sempre più vicini, contro il tumore al seno

«Ricevere una diagnosi di tumore al seno non è facile, soprattutto a 28 anni», ricorda Emanuela Sabbatini, che oggi di anni ne ha 46. «Quando sono uscita dalla sala operatoria ricordo che ero sollevata; il problema l’avevo risolto, ora dovevo solo affidarmi ai medici per intraprendere il percorso di cura. Questa esperienza mi ha fatto capire quanto sia importante il sostegno delle persone care, per questo sono stata vicina ad amiche che hanno affrontato lo stesso percorso. La ricerca è fondamentale, non esiste altro, è alla base di tutto: sostenerla è sostenere la vita».
L’immagine di Emanuela, che viene abbracciata da Emilio Bria, ricercatore e medico del Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS di Roma e membro del Comitato Tecnico Scientifico di Fondazione AIRC, è stata scelta per la Campagna Nastro Rosa AIRC per il mese di ottobre, dedicato al tumore al seno, per esprimere il messaggio di vicinanza rivolto a tutte le donne che hanno ricevuto una diagnosi.

«In questi anni la ricerca ha vissuto una rivoluzione. Nel lontano 2005 Emanuela si era sottoposta a una terapia sperimentale che poi è diventata pratica clinica: è la dimostrazione di come la ricerca possa diventare cura per tutte le pazienti», puntualizza Emilio Bria. «Oggi sono nati nuovi trattamenti, nuove prospettive e possibilità di combinare farmaci molecolari innovativi con vecchi chemioterapici. Oggi la sfida è anticipare sempre più le diagnosi e trovare cure mirate per le forme più aggressive».

Nel mese della “Breast Cancer Campaign” di The Estée Lauder Companies, di cui Mara Venier è madrina in Italia, Fondazione AIRC unisce le forze di ricercatori, pazienti e sostenitori verso un unico obiettivo: trovare cure efficaci per tutte le donne, prestando particolare attenzione a quelle che affrontano le forme più aggressive della malattia. In questa occasione AIRC unisce ricercatori, pazienti e sostenitori per affrontare insieme la sfida più grande: trovare cure sicure ed efficaci per le donne colpite dalle forme più aggressive. Per questo il nastro rosa di AIRC è diverso dagli altri: incompleto, come l’obiettivo che non è stato ancora pienamente raggiunto. A rappresentare questa sfida sarà anche l’illuminazione in rosa di centinaia di monumenti e palazzi, grazie alla collaborazione con ANCI, l’Associazione Nazionale Comuni Italiani.

I progressi della ricerca per la prevenzione e la cura del cancro al seno hanno portato all’88% circa la sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi. Rimane un 12% che può sembrare poco, ma in realtà è ancora troppo, perché si tratta del tumore più diffuso fra le donne: ogni anno solo in Italia in 55.700 si ammalano e oltre 12 mila muoiono a causa delle forme più difficili da curare. Tra queste vi sono in particolare il tumore al seno triplo negativo, che colpisce anche in giovane età, e tutti i carcinomi mammari con metastasi. Per questo Fondazione AIRC, nel 2023, ha destinato oltre 14,5 milioni di euro a 139 progetti di ricerca sul tumore al seno, in corso nei laboratori di istituti, ospedali e università in tutta Italia.

Oggi abbiamo diagnosi sempre più precoci, accurate e accessibili a un numero più ampio di donne, trattamenti più mirati, efficaci e tollerabili. Questi progressi sono possibili grazie al sostegno dei donatori e delle tante aziende che nel mese di ottobre si attivano per AIRC. Come segno tangibile per mostrare vicinanza alle pazienti e sostenere il lavoro dei ricercatori possiamo indossare la spilletta con il nastro rosa di AIRC, distribuita a fronte di una donazione minima di 2 euro grazie ai partner e ai Comitati Regionali di Fondazione AIRC, in migliaia di farmacie e punti di distribuzione indicati sul sito nastrorosa.it. Nel mese di ottobre, il Gruppo Estée Lauder Companies dedica una selezione di prodotti ad AIRC, promuove la campagna in oltre 2.500 profumerie e sostiene concretamente la ricerca sul tumore al seno attraverso una borsa di studio triennale per giovani ricercatori.

di Paola Trombetta

Frecciarossa 2023: la prevenzione viaggia in treno

A ottobre riparte il “treno Frecciarosa” per la prevenzione del tumore al seno, giunto alla tredicesima edizione, un’iniziativa di Fondazione IncontraDonna e Ferrovie dello Stato Italiane con il patrocinio del Ministero della Salute e della Presidenza del Consiglio dei Ministri e con la partecipazione della Società scientifica AIOM (Associazione Italiana di Oncologia Medica), di Enti e Istituzioni. Questa edizione si è arricchita di un prestigioso riconoscimento, la Medaglia del Presidente della Repubblica per l’alto valore sociale dell’iniziativa. Lo scorso anno sono stati coinvolti 25 mila viaggiatori, distribuiti 15 mila Vademecum della salute ed effettuate più di mille prestazioni a bordo treno. L’obiettivo del progetto è favorire la prevenzione del carcinoma mammario, il più diffuso nel nostro Paese, con oltre 55 mila nuovi casi all’anno. Fino al 31 ottobre, mese internazionale per la prevenzione e la cura del tumore del seno, medici e volontari si troveranno sui treni ad alta velocità, ma anche su Intercity e regionali, per raggiungere un pubblico vasto e diversificato. L’obiettivo è effettuare consulti “a bordo” dei treni, mentre nei FrecciaLounge di Roma Termini e Milano Centrale sarà operativo un desk informativo con volontari per fornire informazioni sull’importanza della prevenzione e della diagnosi precoce. Per la prima volta, Frecciarosa prevede anche delle attività con il patrocinio della Regione Lazio. Dal 19 al 21 ottobre presso la Stazione Ostiense si svolgerà una campagna di sensibilizzazione dedicata a tutti, con la possibilità di effettuare tre screening (mammografia, pap-test, sangue occulto nelle feci). Altra novità dell’edizione 2023 è la distribuzione del “Disco Vaccinale”, strumento di facile consultazione per la promozione di una cultura delle vaccinazioni ad ogni età. Punto di forza rimane sempre la distribuzione a bordo treno del “Vademecum della Salute”: una brochure informativa per corretti stili di vita mirata alla prevenzione oncologica. Quest’anno il booklet è stato tradotto in inglese ed è disponibile sul sito www.frecciarosa.it, dove sono previsti teleconsulti due giorni a settimana per l’intero mese.

«L’impegno di Trenitalia per Frecciarosa sottolinea quanto siano cruciali le iniziative in ambito sanitario. Siamo orgogliosi di essere insieme a Fondazione IncontraDonna e alle istituzioni, in particolare il Ministero della Salute, per offrire ai cittadini e ai nostri viaggiatori un servizio a tutela della salute. Anche grazie ai nostri treni prosegue il viaggio verso il benessere della popolazione, in particolare quella femminile», commenta il Presidente di Trenitalia Stefano Cuzzilla. «L’iniziativa Frecciarosa rappresenta da 13 anni un modello consolidato di sensibilizzazione della collettività per veicolare messaggi di salute e prevenzione su tutto il territorio nazionale per una maggiore consapevolezza su questi temi», sottolinea la professoressa Adriana Bonifacino, Presidente di Fondazione IncontraDonna. «Attraverso la distribuzione del Vademecum della Salute sui treni, e grazie al supporto dei nostri medici e volontari, incoraggiamo e coinvolgiamo famiglie, donne, uomini, bambini e persone più anziane, a prendersi cura di loro stessi, contribuiamo a rafforzare il valore del nostro Sistema Sanitario Nazionale, offrendo informazioni e diffondiamo la cultura della prevenzione. Proprio quest’anno l’iniziativa si arricchisce della Tappa- Pilota, presso la Stazione Ostiense a Roma, dove verrà posizionato il poliambulatorio mobile della Regione Lazio il 19-20-21 ottobre: in questa sede verranno effettuate mammografie ed ecografie per le donne tra 45 e 49 anni, e prenotazione anche degli screening Pap-test e sangue occulto».

«Negli ultimi dieci anni abbiamo assistito a una vera rivoluzione sul fronte delle cure», afferma Saverio Cinieri, Presidente Nazionale dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM).  «La medicina personalizzata, l’immunoterapia, la genomica, le indagini molecolari più approfondite e i trattamenti farmacologici specifici hanno portato importanti risultati. Al tempo stesso, riusciamo a salvaguardare maggiormente la qualità di vita della paziente. Persistono rallentamenti nell’approvazione dei farmaci più innovativi e forti resistenze per l’arruolamento di pazienti negli studi clinici. Nel complesso però, registriamo miglioramenti che ci consentono di contrastare una malattia che è in crescita in tutto il Paese. Il tasso di guarigione si attesta al 66% mentre quello di sopravvivenza a cinque anni all’88%. Ma troppe poche donne aderiscono alle campagne di screening, come la mammografia, soprattutto nelle Regioni del Sud. Dobbiamo promuovere la prevenzione secondaria: anche per questo AIOM e Fondazione AIOM continuano a sostenere  iniziative come il Frecciarosa».     P. T.

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