Promuovere il corretto neurosviluppo fin dalla nascita, cioè il processo di crescita delle strutture del cervello che dal concepimento porta all’armonico sviluppo emotivo, motorio, cognitivo, comunicativo e sociale fino alla giovane età adulta, potenzialmente influenzato da componenti genetiche, neurobiologiche, costituzionali e ambientali specifiche per età; incrementare i fattori protettivi del processo e ridurre quelli di rischio; intercettare e prendere in carico i disturbi alla prima insorgenza per poter garantire una buona salute mentale e fisica in età adulta. Sono questi alcuni dei principali obiettivi di azione e sensibilizzazione di SINPIA (Società Italiana di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza) promossi in occasione della terza Giornata Nazionale per la Promozione del Neurosviluppo, in programma l’11 Maggio.
«I disturbi del neurosviluppo – spiega Elisa Fazzi, Presidente SINPIA e Direttore dell’U.O. Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza ASST Spedali Civili e Università di Brescia – hanno manifestazioni molto diverse per tipologia, decorso e prognosi: si va da disturbi dello spettro autistico, che colpiscono la comunicazione e l’interazione sociale, ai disturbi del linguaggio, dell’apprendimento o dell’attenzione, dai disturbi psichiatrici, a quelli neuromotori fino alle paralisi cerebrali infantili». I numeri dei disturbi del neurosviluppo sono importanti: si stima che in Italia, secondo dati dell’Istituto Superiore di Sanità, un bambino su 77 soffra di un disturbo dello spettro autistico, che il 5% in età scolare presenti disturbi di apprendimento e il 3.5-5% disturbi di attenzione.
«L’evoluzione e la prognosi di queste diverse condizioni – aggiunge Antonella Costantino, Past President SINPIA e Direttore UONPIA Fondazione IRCCS Ca’ Granda Ospedale Maggiore Policlinico di Milano – dipendono dall’avvio tempestivo di percorsi diagnostici, terapeutici e riabilitativi. Si tratta di disturbi in costante aumento anche nel nostro Paese in termini di prevalenza e incidenza, rappresentando un’area di intervento prioritario». La causa? «Sebbene siano stati identificati geni comuni a tutti i disturbi – conclude Catherine Barthélémy, Presidente de l’Academie Nationale de Médecine, Presidente Onorario di ARAPI (French Association for Autism Research) – gli studi sui familiari che ne sono affetti evidenziano alcuni rischi genetici, altri di tipo ambientale, come esposizioni a sostanze tossiche. La fisiopatologia dei disturbi del neurosviluppo è ancora sconosciuta, ma sono state identificate anomalie nelle strutture corticali. Pare che tali disturbi spesso coesistono tra loro, con forti sovrapposizioni ad esempio tra fenotipi motori, autismo e ADHD, dimostrando quindi l’esistenza di una base comune sottostante alle diverse condizioni».
Difficile la prevenzione, tuttavia, dieci raccomandazioni, un vademecum “istituzionalizzato” da SINPIA, ovvero quei comportamenti quotidiani che possono concorrere a favorire il corretto neurosviluppo: sane abitudini prima del concepimento che escludano fumo, alcol, inquinanti ambientali; riduzione stress; pratica fisica; promozione di buoni comportamenti, quali allattamento al seno, cura e igiene del sonno; esperienze multisensoriali (tattili, uditive-musica-visive), ma anche motorie che possano favorire la curiosità e l’esplorazione dell’ambiente. Ancora, la promozione dello sguardo tra madre/padre e neonato; l’interazione comunicativa tramite il gioco, in particolare imitazione, attività simbolica, attenzione congiunta; la lettura in famiglia; la creazione di regole di vita e abitudini sane di relazione. Da ultimo prevenire l’eccesso e soprattutto educare all’uso consapevole e responsabile di strumenti informatici (cellulari, tablet, internet), favorire le interazioni sociali e la vita di relazione.
Francesca Morelli