Il latte come alimento fondamentale per garantire il giusto apporto non solo di calcio, ma soprattutto di iodio: è quanto emerso dagli studi sostenuti negli ultimi anni da Regione Veneto e Università degli Studi di Padova, con la collaborazione di Latteria Soligo, i cui risultati sono stati presentati di recente nel convegno “Latte, il cibo della salute” organizzato dall’ Università degli Studi di Padova a Castelfranco Veneto (TV). Le ricerche hanno dimostrato che il latte e i suoi derivati, nel contesto di una sana alimentazione, contribuiscono in modo determinante al soddisfacimento dei fabbisogni giornalieri di elementi fondamentali per la salute umana, in primis lo iodio. Un risultato destinato a cambiare la percezione di un alimento erroneamente demonizzato.
<Abbiamo studiato la presenza dello iodio nel latte sia a livello della stalla (verificando l’effetto dell’alimentazione delle mucche sul contenuto di iodio nel latte), sia a livello di trasformazione, presso la Latteria Soligo, valutando gli effetti dei differenti trattamenti tecnologici, arrivando a definire il latte vaccino come fonte naturale di iodio>, ha precisato Massimo De Marchi, professore ordinario di Zootecnica Speciale al Dipartimento DAFNAE dell’Università degli Studi di Padova. <In questo modo andiamo a coprire un divario storico su questo microelemento, dando particolare risalto all’aspetto positivo dell’assunzione del latte quale strumento per fortificare la presenza dello iodio, in particolare per il benessere della tiroide. Dopo l’autunno andremo a somministrare a delle categorie di consumatori, sensibili alla carenza di iodio (e quindi al metabolismo della tiroide), il latte della Latteria Soligo, in collaborazione con il dipartimento DIMED dell’Università degli Studi di Padova per verificare come un consumo regolare di latte possa essere utile per la salute del consumatore e il benessere della tiroide>.
Come ha sottolineato Caterina Mian, professore ordinario di Endocrinologia all’ Azienda ospedale di Padova Unità Operativa Complessa di Endocrinologia: <Con i nostri studi, abbiamo evidenziato come il consumo quotidiano di latte abbia importanti benefici nutrizionali, tra cui quello di fornire lo iodio, che è necessario in tutte le fasi della vita, in particolare durante la gravidanza, l’allattamento e nei bambini. Dobbiamo anche ricordare che i migliori alleati per avere un adeguato apporto di iodio sono il sale iodato e il latte. Quando abbiamo poco iodio alla nostra tiroide cosa succede? Succede che si ingrandisce, potrebbe sviluppare gozzo, noduli e possono insorgere anche problemi più gravi. Quello che vorremmo sottolineare è che pochi accorgimenti dietetici, in particolare l’utilizzo del latte e dei latticini, sono importanti per ridurre la frequenza di queste patologie così frequenti nella nostra popolazione>. Inoltre, come ha precisato il Dottor Francesco Francini, Direttore UOC Dietetica e Nutrizione Clinica Azienda Ospedaliera di Padova, il latte è una fondamentale fonte di proteine di altissima qualità, le migliori in assoluto per l’uomo e di vitamina del complesso B, vitamina A, di alcuni minerali, di calcio e di iodio. Aggiunge ancora il dottor Francini: <Il latte e i suoi derivati come yogurt e formaggi, tra l’altro, si sono dimostrati preventivi nei confronti delle malattie cardiovascolari e a volte anche oncologiche nei principali studi epidemiologici sull’argomento a livello mondiale. In pratica la parte di popolazione che assume più latte e mangia più formaggio ha una mortalità inferiore per malattie cardiovascolari. Questo a dispetto di tutta una serie di scorrette informazioni che in questi anni hanno fatto pensare che latte e formaggi, proprio perché contengono alcune tipologie di grassi saturi, potessero essere pericolose per il rischio di infarto e cardiovascolare. Oggi possiamo affermare, dopo studi condotti per molti anni, che è vero esattamente il contrario: il latte e i derivati del latte sono preventivi>.
Antonella Franchini