Un periodo di vacanza nei mesi estivi è benefico per la salute dell’organismo, ma soprattutto della fertilità ed è consigliato, in particolare, se si è in cerca di una gravidanza. Secondo una ricerca italiana condotta dall’Azienda ospedaliera universitaria di Parma pubblicata sulla rivista Chronobiology International, in estate la motilità degli spermatozoi è addirittura doppia rispetto ai mesi invernali.
«In estate, con l’allungarsi delle giornate e l’aumento delle ore di luce, i livelli della vitamina D si innalzano, favorendo le condizioni ambientali che influenzano positivamente la qualità degli ovuli», spiega la dottoressa Daniela Galliano, specialista in Ostetricia, Ginecologia e Medicina della Riproduzione, responsabile del centro PMA IVI di Roma. «In più, l’aumento di melatonina determina una naturale regolazione del ciclo mestruale: per le coppie che sono in cerca di un figlio, non solo sarà molto più semplice calcolare il periodo dell’ovulazione, ma anche più preciso. Inoltre, il periodo estivo è fondamentale anche per alleviare lo stress, uno dei principali nemici della fertilità e dell’intimità».
Nelle donne lo stress provoca l’aumento di ormoni come cortisolo, adrenalina e noradrenalina, che alterano l’assetto degli ormoni sessuali (estrogeni, progesterone, LH, FSH, prolattina) e di quelli tiroidei, fondamentali per le funzioni legate all’ovulazione e al concepimento. Questi ormoni possono inficiare il corretto funzionamento del sistema immunitario, anch’esso essenziale per la fertilità. Inoltre, la vasocostrizione, dovuta ad una condizione di stress, impedisce il corretto afflusso di sangue alle tube, rallentando l’eventuale passaggio dell’ovocita fecondato nell’utero e quindi rendendo impossibile l’impianto dello stesso nell’endometrio. Negli uomini, le condizioni di stress possono influenzare l’assetto ormonale diminuendo la quantità e la qualità degli spermatozoi, fino ad arrivare a una condizione di infertilità temporanea.
«L’estate rappresenta inoltre un’occasione per disintossicarsi dalla vita cittadina e anche dalla tecnologia», continua la ginecologa. «Alle mie pazienti, se possono scegliere, consiglio di non portare il pc in vacanza e, pur comprendendo la praticità di tablet o di un e-book, suggerisco loro di preferire libri, riviste e giornali cartacei a quelli elettronici, provando a beneficiare del sole più che della “luce blu” di uno schermo. Il sole è il vero protagonista dell’estate, fonte di vitamina D».
Recenti studi hanno dimostrato il ruolo essenziale della vitamina D ai fini della fertilità e del buon esito delle tecniche di procreazione medicalmente assistita. Come aumentare naturalmente la sua concentrazione?
«Innazitutto sfuttando l’esposizione alla luce solare, con un’adeguata protezione, per un tempo di circa 30 minuti al giorno, privilegiando passeggiate all’aria aperta o magari una bella colazione in terrazza. Inoltre, è possibile assumere alimenti ricchi di vitamina D come i pesci grassi (salmone, sardine e sgombro), le uova, il latte o le verdure a foglie verdi. In alcuni casi, dopo aver consultato il proprio medico, può essere utile anche l’assunzione di integratori. Questi consigli valgono anche per le coppie che intraprendono un percorso di Procreazione Medicalmente Assistita, in quanto le ricerche hanno dimostrato maggiori probabilità di ottenimento della gravidanza in donne con buoni tassi di vitamina D, poichè essa svolge un’azione positiva sull’endometrio, contribuendo a favorire l’impianto dell’embrione e riducendo le molecole infiammatorie a livello endometriale. Negli uomini – conclude la dottoressa Galliano – sono stati ritrovati recettori per vitamina D nei testicoli, confermandone l’importanza per una migliore qualità dello sperma. Per coloro, però, che stanno affrontando un trattamento di fecondazione assistita, l’estate deve essere affrontata con alcune precauzioni in più: dopo il transfer di embrioni è consigliabile evitare situazioni in cui la temperatura del corpo tende a salire, come la sauna o l’abbronzatura. Attenzione anche a sport che prevedano movimenti bruschi e alla disidratazione, scegliendo tisane fresche e acque aromatiche, eliminando succhi di frutta, bibite gassate o zuccherine e l’alcol».
Paola Trombetta