Aderenza terapeutica: per vivere a lungo con un cuore sano

Le patologie cardiovascolari sono la principale causa di morbilità e mortalità, con un aumento dicasi e di mortalità, negli ultimi 30 anni, rispettivamente del 77% e del 54%. Rappresentano quasi la metà di tutti i decessi in Italia: l’ischemia cardiaca è la causa principale (28%), mentre le morti per malattie cerebrovascolari sono al terzo posto, precedute solo da quelle per patologie oncologiche.  Le malattie cardiovascolari includono una gamma di disturbi, tra cui la malattia coronarica, cerebrovascolare, l’arteriopatia periferica e l’aterosclerosi, ed è possibile prevenirne o o ritardarne l’insorgenza attraverso l’adozione di uno stile di vita sano e di una dieta appropriata. La prevenzione primaria e secondaria sono infatti fondamentali per ridurre il rischio di sviluppare queste patologie, specialmente per le persone diabetiche, ipertese, dislipidemiche, i fumatori e gli individui in sovrappeso o obesi. Il controllo dei fattori di rischio e l’aderenza alle terapie sono fondamentali per poter vivere a lungo, con il cuore sano.«Il concetto di aderenza terapeutica, che va oltre il gesto di seguire passivamente le istruzioni del medico, implica un legame forte e consapevole con il proprio percorso di cura. Non è solo questione di “prendere correttamente le medicine prescritte”, ma anche quella di comprendere che ogni scelta e comportamento contribuiscono a migliorare la propria salute perché aderenza significa anche adottare e mantenere stili di vita salutari ed eseguire controlli medici regolari», puntualizza Emanuela Folco, Presidente FIPC. «Siamo molto orgogliosi che il Ministero della Salute abbia pubblicato il documento redatto da un tavolo di lavoro composto da 43 membri dell’Alleanza Italiana per le malattie cardio-cerebrovascolari, e coordinato da FIPC, focalizzato proprio sulla tematica dell’aderenza terapeutica dal titolo “Aderenza terapeutica: analisi critica e prospettive per un percorso efficace di cura delle malattie cardio-cerebrovascolari”. Nel documento viene sottolineato come una scarsa aderenza alle terapie riduca drasticamente l’efficacia dei trattamenti, portando a un aumento della mortalità e delle complicanze legate alle malattie cardiovascolari, oltre che della spesa sanitaria.

Questa pubblicazione segna un passo avanti nell’elaborazione di strategie concrete per sostenere i pazienti nel loro percorso di cura, favorendo un impegno più consapevole e responsabile da parte di tutti gli attori coinvolti». L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) sottolinea che la mancata aderenza alle terapie rappresenta una delle principali cause di complicazioni e mortalità per malattie croniche, incluse quelle cardiovascolari. I dati a disposizione stimano che l’aderenza media alle terapie croniche si aggira intorno al 50%: solo in Europa, circa il 50% dei ricoveri ospedalieri per malattie cardiovascolari causa 200 mila decessi ogni anno. Anche in altre condizioni di interesse cardio-cerebrovascolare, l’aderenza è meno del 50% nei pazienti in trattamento con farmaci per ipertensione, scompenso cardiaco e anticoagulanti, per arrivare addirittura all’80% in caso di pazienti in trattamento con farmaci per asma e BPCO. «I farmaci funzionano solo se vengono presi correttamente e seguite con scrupolo le indicazioni condivise con il proprio medico. L’aderenza terapeutica è una strategia che permette di prevenire e ridurre i principali fattori di rischio cardiovascolare e cardiometabolico. I pazienti che aderiscono alle terapie cardiovascolari hanno una riduzione del 47% del rischio di mortalità per tutte le cause, ictus e infarto miocardico, rispetto a quei pazienti che invece non lo fanno», conclude la dottoressa Folco.
Per maggiori informazioni: www.fondazionecuore.it. 

Educazione e screening gratuiti

Il 29 settembre di ogni anno si celebra la Giornata Mondiale del Cuore, una campagna internazionale che coinvolge più di 100 Paesi per sensibilizzare sulle malattie cardio-cerebrovascolari. Promossa dalla World Heart Federation, insieme a oltre 200 organizzazioni nazionali, questa giornata mira a educare le persone su come prevenire queste patologie attraverso l’informazione e la prevenzione. In Italia, l’evento è coordinato dalla Fondazione Italiana per il Cuore (FIPC), che fa parte del Comitato Organizzatore Internazionale. Con il supporto di Conacuore, che riunisce numerose associazioni di volontariato, e della Fondazione Giovanni Lorenzini, vengono organizzati eventi gratuiti durante i mesi di settembre e ottobre. Questi includono screening, incontri informativi e la distribuzione di opuscoli che offrono consigli pratici per la cura del cuore. «Siamo fieri di rinnovare come ogni anno, il nostro impegno nella sensibilizzazione sulla salute cardiovascolare», aggiunge Giuseppe Ciancamerla, Presidente di Conacuore (www.conacuore.it). «La collaborazione tra le associazioni di volontariato e i centri ospedalieri è fondamentale per raggiungere un numero sempre maggiore di persone. Con attività che spaziano dagli screening gratuiti alle campagne informative, ci poniamo l’obiettivo di far comprendere a tutti quanto sia importante prendersi cura del proprio cuore ogni giorno. Queste iniziative permettono di educare i cittadini su prevenzione, stili di vita e sull’importanza di controlli regolari, contribuendo a ridurre i rischi per la salute. È attraverso il coinvolgimento della comunità che possiamo fare la differenza, unendo le forze per un futuro con meno malattie cardiovascolari».

di Paola Trombetta 

Campagna “ViaHeart – La Via del Cuore”

È una campagna di sensibilizzazione che mira a promuovere la salute cardiovascolare attraverso la prevenzione in ogni fase della vita, l’aderenza alla terapia per i pazienti e il continuo controllo dei fattori di rischio, incentivando la popolazione a considerare sempre più il proprio medico e/o farmacista come punto di riferimento. Nel 2022 oltre un quarto della popolazione italiana (26,6%) ha utilizzato farmaci per il trattamento dell’ipertensione arteriosa e dello scompenso cardiaco, interessando la quasi totalità della popolazione over 75. Ma se l’utilizzo di questi farmaci aumenta con l’età, l’aderenza alle terapie, ovvero la continuità nell’assunzione dei medicinali, tende a diminuire, registrando il valore più basso nei soggetti di età superiore agli 85 anni. Proprio per questo, il ruolo dei caregiver riveste una parte fondamentale nella continuità delle terapie nelle fasce più anziane della popolazione. La campagna, proprio grazie alla condivisione di contenuti informativi, educazionali e di supporto sui temi della salute cardiovascolare, fornirà, in un’ottica preventiva, strumenti utili a pazienti e caregiver per riconoscere i sintomi di tali disturbi e per ribadire l’importanza dell’aderenza terapeutica. È fondamentale evidenziare, inoltre, come le differenze di genere influenzino le manifestazioni cliniche e l’esito delle malattie cardiovascolari. Fattori genetici, ormonali e socio-culturali, infatti, contribuiscono a una diversa suscettibilità tra uomini e donne. Gli ormoni sessuali, in particolare estrogeni e testosterone, hanno un’influenza specifica sul rischio di sviluppo delle malattie cardiovascolari, rendendo la prevenzione personalizzata in base al genere, un aspetto cruciale della salute cardiaca. La campagna si struttura a sulle pagine social di Instagram, Facebook e un sito web www.viaheartlaviadelcuore.it ben organizzato, che consente la consultazione di materiali multimediali, podcast, video e infografiche. All’interno delle pagine social saranno pubblicati nel tempo contenuti educazionali in aggiunta a informazioni pratiche su come riconoscere le patologie cardiovascolari e cercare di prevenirle.   P.T.

Una panchina per parlare di cardiomiopatia ipertrofica

Una panchina a forma di foglio diventa un simbolo per informare su una malattia cardiaca poco conosciuta. La nuova campagna nazionale, che ha preso il via i giorni scorsi, si chiama “Fai posto al cuore” e ha l’obiettivo di sensibilizzare il grande pubblico sulla Cardiomiopatia Ipertrofica Ostruttiva (CMIO) e dare un messaggio di speranza ai pazienti che ne sono affetti. Si tratta di una patologia che interessa circa 11.000 persone in Italia. La campagna è promossa da Bristol Myers Squibb e realizzata con il patrocinio dell’associazione pazienti AICARM APS (Associazione Italiana Cardiomiopatie), di SIC (Società Italiana Cardiologia) e ANMCO (Associazione Nazionale Medici Cardiologi). L’iniziativa viene presentata a Milano presso il Village all’Arco della Pace, con l’istallazione della panchina e un talk con il Professor Franco Cecchi Presidente AICARM – che intende far conoscere ai cittadini le cardiomiopatie anche attraverso le testimonianze dei pazienti.
«La cardiomiopatia ipertrofica ostruttiva è una forma di cardiomiopatia, spesso ereditaria, progressiva causata da un ispessimento delle pareti del muscolo cardiaco (ipertrofia) che inizialmente può essere ben tollerata, ma può avere conseguenze anche molto gravi come mancanza di respiro, dolore al petto, palpitazioni e anche svenimenti», sottolinea Franco Cecchi. «La
diagnosi di cardiomiopatia è un momento che sconvolge chi ne è affetto e i suoi familiari. I pazienti con CMI ostruttiva sono spesso limitati nelle loro attività quotidiane, come salire le scale o fare una passeggiata. Una vita che sembra più di stare a guardare “seduti” che da vivere. Per questo, come AICARM, abbiamo deciso di sostenere questa campagna per far comprendere a tutti l’impatto di questa patologia».
Per avere maggiori informazioni sulla campagna e sulla cardiomiopatia ipertrofica ostruttiva, visita il sito: www.cmio.it     P.T.

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