Psoriasi: politica, pazienti e comunità scientifiche insieme

In occasione della Giornata Mondiale della Psoriasi del 29 ottobre, la rivista di politica sanitaria Italian Health Policy Brief (IHPB) ha promosso in Senato un’occasione di confronto tra politica, comunità medico-scientifica e associazioni pazienti, per fare il punto sulle carenze assistenziali per questa patologia e stimolare interventi per innalzare il livello della risposta sanitaria a tutela degli oltre due milioni di pazienti che ne sono affetti. Pazienti che guardano con speranza anche all’attenzione che potranno ricevere dall’Intergruppo Parlamentare Malattie Dermatologiche e Salute della Pelle.

<Il peso epidemiologico della psoriasi, il suo impatto invalidante, le complessità che ne caratterizzano la diagnosi e l’accesso alle cure, giustificano ampiamente  l’inserimento di questa patologia, nelle sue diverse forme e manifestazioni, nel Piano Nazionale delle Cronicità>, ha dichiarato la Senatrice Daniela Sbrollini, con il Senatore Renato Ancorotti, co-presiede dell’Intergruppo Parlamentare. <Vorrei cogliere questa occasione per confermare il nostro impegno, a fianco della comunità scientifica e delle associazioni di pazienti, per contribuire al rafforzamento del quadro assistenziale e al superamento delle troppe difformità territoriali che persistono sul piano delle prestazioni sanitarie>.

Le modalità in base alle quali l’Intergruppo Parlamentare Malattie Dermatologiche e Salute della Pelle svilupperà un’attività di sostegno rispetto alle istanze delle associazioni dei pazienti e alle attese della comunità scientifica, sono state illustrate dal Dottor Federico Serra, Capo della segreteria tecnica dell’intergruppo e dal Professor Marco Ardigò, Ordinario di Dermatologia presso l’Humanitas University di Milano e coordinatore del comitato tecnico-scientifico dell’intergruppo.

Si tratta di una patologia molto complessa che a volte viene descritta come un problema di carattere estetico, mentre deve essere riconosciuta per il devastante impatto di cui è portatrice e per le sue co-morbilità e disturbi di varia natura (artriti, malattie metaboliche e cardiovascolari, depressione, ansia e stress) che ne aggravano il peso. <Quando si parla di psoriasi sempre di più si devono considerare tutte le condizioni associate che possono influenzare sia le scelte terapeutiche sia la qualità della vita del paziente>, ha sottolineato il Professor Carlo Selmi, direttore U. O. di Reumatologia e Immunologia clinica dell’Humanitas University di Milano e membro del comitato tecnico-scientifico dell’Intergruppo Parlamentare Malattie Dermatologiche e Salute della Pelle. <Tra queste condizioni, l’artrite psoriasica è presente in circa un terzo dei pazienti e la sua diagnosi rimane ancora molto tardiva, spesso per una ridotta collaborazione tra dermatologo e reumatologo. La disponibilità di trattamenti efficaci per la psoriasi e l’artrite psoriasica rende sempre più necessaria una gestione congiunta del paziente e aumenta le probabilità di successo nel controllo delle diverse manifestazioni di quella che sempre più spesso si definisce malattia psoriasica>.

Una convergenza di ostacoli e problemi, quelli che caratterizzano la psoriasi, che condizionano e sconvolgono la quotidianità dei pazienti, che devono trovare risposte non solo nel riconoscimento della cronicità della patologia ma anche nell’implementazione di percorsi diagnostico-terapeutico-assistenziali, nella rimborsabilità dei trattamenti innovativi, nell’aggiornamento dei livelli di assistenza, nella multidisciplinarietà assistenziale in appositi centri specialistici, oltre che in un sistema di informazione e vigilanza che ponga i pazienti stessi al riparo da speculazioni o da prestazioni inappropriate.

Complessità sia dal punto di vista clinico-assistenziale che da quello dei pazienti che, con le loro associazioni si battono affinché la dignità della patologia sia riconosciuta nei fatti. <E questo può avvenire non solo con l’indispensabile inserimento nel Piano Nazionale delle Cronicità – dichiara Valeria Corazza, Presidente di APIAFCO – che consentirebbe ai pazienti accessibilità all’assistenza e la presa in carico con un approccio terapeutico multidisciplinare, ma anche con l’aggiornamento dei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) affinché non solo le forme più aggressive di psoriasi possano beneficiare dei trattamenti gratuiti, ma anche quelle più diffuse: basti pensare che oggi solo il 4% dei pazienti affetti da psoriasi ha diritto ad accedere ad agevolazioni economiche>. La necessità di garantire adeguate risorse economiche per assicurare tempestività ed equità di accesso alle cure è ovviamente una priorità anche per la comunità medico-scientifica.

Paola Trombetta

 

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