Quest’anno mettiamo sotto l’albero meno regali materiali, giocattoli, elettronica, tecnologia e tutto il superfluo, e offriamo ai bambini un dono d’amore: una genitorialità più responsiva. Questa si fonda sull’ascolto attento e sulla comprensione dei bisogni emotivi, fisici e psicologici dei piccoli, spiegano i pediatri della Sipps (Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale): un approccio che mette il bambino al centro, rispettandone i tempi e le esigenze e che favorisce lo sviluppo di un legame sicuro e stabile.
«I primi anni di vita – dichiara il Presidente, Giuseppe Di Mauro – sono fondamentali per lo sviluppo del cervello: le esperienze precoci, soprattutto quelle che derivano da un’interazione amorevole e rispettosa, contribuiscono alla costruzione di connessioni neurali che influenzano le capacità cognitive, sociali ed emotive del bambino. Essere genitori responsivi significa quindi rispondere con sensibilità ai segnali dei propri figli, aiutandoli a costruire fiducia e sicurezza, fondamenta essenziali per la loro crescita».
Non c’è dono più grande che educare con empatia e rispetto, fornendo ai bambini non solo ciò di cui hanno bisogno fisicamente, ma anche ciò che alimenta la loro anima: abbracci, sorrisi, parole di incoraggiamento, gesti affettuosi e momenti condivisi sono i veri regali che restano per sempre, che non passano mai di moda e resteranno indelebili nella memoria dei piccoli. I quali, a loro volta, potranno trasferire nelle proprie relazioni e da genitori ai propri figli. Da molti anni la Sipps sostiene l’importanza di una genitorialità consapevole e fornisce strumenti e informazioni per aiutare le famiglie a crescere i propri figli in piena serenità e in sicurezza. «Questo percorso – aggiunge Di Mauro – non può essere intrapreso dai genitori da soli, ma è necessario e fondamentale il sostegno della comunità, delle istituzioni e delle aziende impegnate nella promozione del benessere familiare. Solo individuando le necessità, i sentimenti e le esperienze che caratterizzano l’inizio del percorso di genitorialità, la società riuscirà a sostenere al meglio le mamme e i papà di tutto il mondo. Sostenere i genitori in questo compito meraviglioso e complesso è una delle nostre missioni principali, sostenendo l’importanza della genitorialità responsiva che non è solo uno stile educativo, ma un vero e proprio gesto d’amore che ha effetti profondi e duraturi sul benessere dei bambini».
Il Natale diventa dunque l’occasione per riscoprire il valore del tempo e della qualità delle relazioni familiari; ogni volta che i genitori rispondono con amore a un pianto, che ascoltano con attenzione una domanda, che si prendono del tempo per giocare o leggere insieme ai propri figli, stanno costruendo un futuro migliore per le giovani generazioni. Un dono che non costa economicamente nulla, eppure molto fruttuoso, che cresce con nuovi germogli ogni giorno e per tutta la vita. La crescita di un bambino è dunque un’opera corale e ogni momento di ascolto, ogni gesto di cura e ogni supporto offerto alle famiglie contribuiscono a creare una società più consapevole e solidale.
di Francesca Morelli
Come tutele i piccoli dalle luci e dai botti delle feste
Si dice che il Natale sia una “festa” anche per gli occhi: quasi sempre se non si incappa in un rischio per la vista dei piccoli. Lucine che illuminano alberi di natale e presepi, brillantini degli addobbi, stelline scintillanti, spettacoli pirotecnici, tappi dello spumante, protagonisti indiscussi delle feste natalizie, possono trasformarsi in un pericolo, inatteso, per gli occhi. Da abrasioni della cornea, a ustioni chimiche e termiche che possono danneggiare il bulbo oculare in caso dei fuochi di artificio, a infiammazioni fastidiose della cornea e della congiuntiva, con sintomi dolorosi e riduzione temporanea della vista, in caso di componenti staccabili dagli addobbi, a danni gravi per l’occhio e il bulbo in caso di un tappo sparato. Bastano alcune “best practice”, buoni comportamenti di prevenzione, per ridurre queste probabilità e passare un Natale sicuro e sereno, come suggerisce la Commissione Difesa Vista ETS, da sempre impegnata in campagne di sensibilizzazione per il benessere oculare dei bambini. Pochi e accorti gesti fanno la differenza:
- Raffreddare bene lo spumante per limitare la pressione interna: insomma meglio stapparlo al gelo e farlo via via “ambientare” nel flûte.
- Non agitare la bottiglia e tenetevi a distanza dagli altri. Fare la schiuma allo spumante non è di buon auspicio. Meglio mettersi sotto al vischio.
- Ruotare il tappo con calma e rimuoverlo lentamente senza “spararlo”. Insomma togliere con cautela la gabbietta e magari riparare pure il tappo, al momento dell’estrazione dal collo della bottiglia, con le mani, è buona norma. Comunque mai lasciare la bottiglia libera da questa protezione priva di versare champagne e spumante nei calici.
- Non lasciare stelline, giochi di piccole dimensioni e “botti”, anche apparentemente innocui, in mano ai bambini senza la supervisione di un adulto. Lo raccomanda l’American Pyrotechnics Association, ma ancora prima il buon senso e l’attenzione di mamma e papà.
E se tutto ciò non bastasse, c’è anche un bel libro-guida, soprattutto utile, da leggere: “Gli occhi dei bambini. Guida alla salute visiva dei nostri figli“, scritto a quattro mani dalla dottoressa Maria Antonietta Stocchino e Enrica Ferrazzi, mamma e fondatrice del progetto @occhideibimbi dedicato alla salute degli occhi dei bambini. «Un incidente agli occhi non va mai sottovalutato – concludono le autrici -. Il dolore o la perdita temporanea della vista non passano da soli: in caso di qualche spiacevole evento è necessario rivolgersi subito al pronto soccorso, preferibilmente oculistico. Le conseguenze potrebbero non essere immediatamente visibili, ma manifestarsi nel tempo».
F. M.