Kate Middleton: terminata la chemio, il tumore è “in remissione”

È trascorso esattamente un anno (17 gennaio) da quando la Principessa del Galles, Kate Middleton, ha subito un intervento di asportazione di una parte dell’intestino e da pochi mesi ha terminato la chemioterapia “preventiva”, grazie alla quale la sua malattia sembra essere “in remissione”. I giorni scorsi ha varcato in veste ufficiale le porte del Royal Marsden Hospital di Londra, l’Ospedale dove si è sottoposta per diversi mesi a cicli di chemioterapia, e ha incontrato i medici e tutto il personale, ringraziandoli per le cure a lei prestate. E non sono mancate parole di incoraggiamento per i malati che oggi si trovano nelle sue stesse condizioni, spronandoli a resistere, “continuando a fare ciò che dà gioia, nei giorni buoni e in quelli meno buoni”. «È un sollievo sapere che il cancro è in remissione e sto facendo di tutto per concentrarmi sulla ripresa. Come sa, chiunque abbia avuto una diagnosi di cancro, c’è bisogno di tempo per adattarsi a questa “nuova normalità”. E spero di vivere il nuovo anno con ottimismo». Queste le parole espresse in un comunicato ufficiale dopo la visita all’Ospedale. In diverse occasioni la Principessa del Galles ha dichiarato che il suo tumore è in remissione, un ottimo risultato nella lotta per questa neoplasia.

Per cercare di chiarire il percorso clinico del tumore che ha colpito Kate Middleton, abbiamo intervistato la professoressa Rossana Berardi, ordinario di Oncologia all’Università Politecnica delle Marche e Direttrice della Clinica Oncologica dell’AOU delle Marche, Presidente Women for Oncology Italy e Tesoriere AIOM (Associazione Italiana Oncologia Medica).

Esattamente un anno fa, il 17 gennaio, la principessa del Galles ha subito un intervento chirurgico di asportazione di una parte dell’intestino? Di quale intervento si è trattato?
«Non abbiamo informazioni dettagliate riguardo all’intervento chirurgico al quale è stata sottoposta Kate Middleton. Sappiamo di certo che si tratta di un intervento a livello addominale di asportazione di un tumore. Ma non conosciamo con certezza di quale tipo di tumore si tratti».

Dall’esame istologico è risultata una patologia tumorale, che ha richiesto diversi cicli di chemioterapia “preventiva”: che cosa si intende con questo termine e quale tipo di farmaci sono stati utilizzati? Quali effetti collaterali (perdita di capelli, nausea, vomito) hanno provocato?
«Sappiamo con certezza che è stato asportato un tumore nella zona addominale e che poi la principessa è stata sottoposta a chemioterapia definita “adiuvante”, solitamente eseguita dopo l’intervento chirurgico per ridurre il rischio che la malattia si possa ripresentare, ovvero che compaia successivamente una recidiva. Stando a quanto dichiarato, sembra che la chemioterapia sia durata circa sei mesi, in quanto è terminata a settembre. In linea generale, per la terapia adiuvante di alcuni tipi di tumore, oggi abbiamo anche la possibilità di utilizzare farmaci biologici che potrebbero avere una durata anche differente. Non sappiamo con precisione quali effetti siano stati provocati. Solitamente, con i chemioterapici tradizionali, nausea e disturbi gastrointestinali compaiono di frequente. Il vomito viene prevenuto con farmaci antiemetici. In alcuni casi possono causare perdita di capelli, ma dipende dal farmaco che viene utilizzato. Si tratta di effetti collaterali reversibili che non lasciano conseguenze al termine della terapia».

Dopo questi trattamenti “preventivi”, quali controlli clinici deve fare una paziente per ritenersi “fuori pericolo” da eventuali recidive?
«Dopo la terapia adiuvante le pazienti vengono avviate a quello che definiamo il follow-up, ovvero il monitoraggio clinico e strumentale, attraverso visita medica, esami di laboratorio o strumentali, quali la TAC o altri più specifici, da effettuare periodicamente. Molto dipende dal tipo di tumore e dallo stadio della malattia. Abbiamo un monitoraggio diversificato secondo le diverse situazioni. Per i tumori più comuni, come quello al seno, la paziente deve effettuare controlli non intensivi: in genere sono sufficienti la visita senologica periodica, la mammografia annuale e marcatori tumorali. Per altri tumori, ad esempio quello all’ovaio o del distretto addominale, come quello di Kate Middleton, si richiedono anche TAC torace-addome periodiche, a cadenza semestrale».

Oltre al monitoraggio clinico, quale stile di vita deve condurre chi ha avuto un tumore?
«Valgono tutte le regole di prevenzione primaria che dovremmo seguire anche per prevenire l’insorgenza di un tumore. In sintesi, potremmo definirle: 0 – 5 – 45. Ovvero 0 fumo e alcol; 5 le porzioni classiche di frutta e verdura al giorno; 45 sono i minuti di attività fisica aerobica quotidiana. Nell’ambito della prevenzione comprendiamo anche alcune vaccinazioni, come quella contro l’HPV, per prevenire i tumori, ad esempio al collo dell’utero, causati da Papilloma virus».

L’annuncio dato ufficialmente dalla Principessa riguardo alla “remissione” della sua malattia, fa ben sperare in una guarigione definitiva?
«La remissione completa sta ad indicare l’assenza di segni e sintomi di tumore. I sintomi sono i disturbi che il paziente può riferire rispetto alla patologia in atto. I segni sono tutto ciò che si può identificare attraverso la TAC, che dimostra l’assenza di parametri di malattia o altri esami strumentali che potrebbero essere la PET o la Risonanza Magnetica che ci permettono di verificare che non siano presenti metastasi. In alcune neoplasie ci sono marcatori tumorali specifici come, per esempio, il Ca 125 per il tumore all’ovaio. Nella remissione parziale, invece, c’è una riduzione della massa tumorale che comunque rimane ancora presente e potrebbe diffondersi nuovamente. Nel caso della Principessa di Galles sembra si tratti di una remissione completa».

 Quali tipi di tumore oggi hanno una più alta probabilità di guarigione? Quello della principessa del Galles rientra tra i tumori più “guaribili”?
«Tutti i tumori possono potenzialmente ricomparire dopo un tempo più o meno lungo. Convenzionalmente consideriamo 5 anni il periodo di follow up oltre il quale possiamo “decretare la guarigione” della persona, anche se la recente Legge dell’oblio oncologico ha meglio definito queste finestre temporali, in quanto per alcuni tipi di tumore la guarigione potrebbe essere raggiunta anche prima, per altri, invece, anche oltre i 5 anni. La recidiva della malattia dipende da molte variabili. Innanzitutto, il tipo di tumore, lo stadio (ovvero l’estensione), l’aggressività biologica, alcuni parametri clinici e biologico-molecolari che possono indicare il rischio che la malattia si possa ripresentare. Non sappiamo nel caso di Kate Middleton se il suo tumore rientri in quelli più o meno guaribili perché non abbiamo informazioni di questo tipo indispensabili per poter esprimere un parere oncologico preciso, però sappiamo che alcuni tumori, come quello al seno, hanno un’alta probabilità di guarire».

di Paola Trombetta

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