Nei bambini il Long Covid lascia una precisa impronta molecolare nel sangue

In futuro potrebbe essere sufficiente un semplice esame del sangue per diagnosticare il Long Covid nei bambini. Uno studio dell’Università Cattolica, campus di Roma – Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS e dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù IRCCS, ha individuato una ‘firma proteica’, cioè specifiche proteine espresse nel sangue, grazie al ricorso a uno strumento di Intelligenza Artificiale (IA) che consente un’ accuratezza diagnostica del 93%. Come a dire che il Long Covid lascia un chiaro segno anche nel sangue, una tipica impronta molecolare nei piccoli. Il Long Covid, anche noto come Post Covid o Post-Acute Sequelae, riguarda mediamente lo 0,5% dei bambini che hanno contratto SARS-CoV-2, in misura maggiore coloro con più di 10 anni indipendentemente dalla gravità dell’infezione iniziale, ed è caratterizzato dalla persistenza di segni e sintomi non presenti prima dell’infezione virale che durano almeno 8-12 settimane, con un impatto negativo sulla vita quotidiana. Condizione che, come detto, potrebbe essere facilmente diagnosticata con un esame del sangue secondo quanto attesta lo studio del Bambino Gesù. Nel corso della ricerca sono stati analizzati i campioni di 112 giovani di età compresa tra 0 e 19 anni, di cui 34 con una diagnosi clinica di Long COVID, 32 con il Covid in forma acuta, 27 con la sindrome infiammatoria multisistemica, una reazione iper-infiammatoria grave che quasi sempre richiede cure in terapia intensiva, e 19 controlli sani. Su questi sono poi state condotte delle analisi della componente proteica del sangue (proteomica) in cui è emerso in bambini con Long COVID la maggiore presenza nel plasma di un gruppo di chemochine pro-infiammatorie e pro-angiogenetiche: CXCL11, CXCL1, CXCL5, CXCL6, CXCL8, TNFSF11, OSM, STAMBP1a. Un modello di IA basato sul profilo proteomico ha poi permesso di identificare il long Covid con un’accuratezza di 0,93, una specificità di 0,86 e una sensibilità di 0,97. Quindi il Long Covid “si firma” nei bambini con una aumentata infiammazione generale e a livello delle pareti dei vasi sanguigni (endoteli), similmente a quanto accade nell’adulto.

«Ciò dimostra in maniera inconfutabile che il Long Covid, anche in età pediatrica, è una malattia organica immunomediata – ha dichiarato il dottor Danilo Buonsenso, pediatra presso l’Unità Operativa di Malattie Infettive Pediatriche della Fondazione Policlinico Gemelli di Roma e autore dello studio – per la quale è necessario avere nuovi fondi per studiare i migliori approcci terapeutici». La scoperta potrebbe portare allo sviluppo di un test diagnostico di routine semplice, basato su un prelievo di sangue, permettendo una presa in carico tempestiva e globale del paziente pediatrico con Long Covid, con costi contenuti. «I dati immunologici prodotti – ha concluso il dottor Nicola Cotugno dell’Unità Operativa Complessa di Immunologia Clinica e Vaccinologia dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù IRCCS – forniscono le evidenze necessarie per individuare obiettivi terapeutici da testare in studi di efficacia e sicurezza nel long Covid pediatrico».

Francesca Morelli 

 

 

 

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