Stanno migliorando le condizioni del bambino di cinque anni residente nel comune di San Miniato, vicino a Empoli, colpito la scorsa settimana dal meningococco B e trasferito d’urgenza all’ospedale Meyer di Firenze. Non ce l’hanno fatta invece la bimba di Olbia e il bambino di Caserta, scomparsi tra novembre e dicembre a causa della meningite di tipo B. Una malattia dal decorso fulmineo: può portare a morte nell’arco delle 24 e 48 ore, in una percentuale di casi dal 9 al 12% che, in assenza di trattamento antibiotico adeguato, potrebbe anche diventare del 50%. Finalmente questa infezione può oggi essere prevenuta grazie al nuovo vaccino Men B, disponibile nelle farmacie italiane dai primi dell’anno.
«Dopo decenni di studi e sperimentazioni nei Laboratori di Siena, l’AIFA (Agenzia Italiana del farmaco) ha finalmente dato il via libera alla commercializzazione del primo lotto di vaccino contro il meningococco B», conferma il dottor Rino Rappuoli, responsabile della Ricerca Novartis Vaccines e “padre” di questo vaccino. «In Italia il meningococco B è stato responsabile, nel 2011, del 64% delle infezioni e ha rappresentato la causa principale di meningite nei bambini sotto l’anno di età, con il 77% dei casi totali». Per questo si caldeggia l’utilizzo immediato del vaccino. La raccomandazione viene dal Board del “Calendario per la vita”, di cui fanno parte numerose società scientifiche, come la Società Italiana di Igiene, Medicina preventiva e Sanità pubblica (SITI), Società Italiana di Pediatria (SIP), Federazione Italiana Medici Pediatri (FIMP), Federazione Italiana Medici di Medicina generale (FIMMG). «Poiché la maggiore incidenza di questa infezione è tra i 4 e 8 mesi, per ottenere risultati effettivi è importante vaccinare i bambini entro il primo anno di vita, meglio addirittura nei primi mesi», consiglia il professor Paolo Bonanni, docente presso il Dipartimento di Scienza della Salute dell’Università di Firenze e direttore della Scuola di specializzazione di Igiene e Medicina preventiva. «L’ideale sarebbe vaccinare i bambini con tre dosi entro il primo anno più un richiamo dopo qualche anno. Per questo motivo le Società scientifiche raccomandano l’introduzione del vaccino MenB nel Piano nazionale di prevenzione vaccinale (PNPV) per tutti i lattanti. Sarà compito delle singole Regioni garantire nei prossimi mesi questa vaccinazione a tutti i bambini al di sotto dell’anno di età. E prevenire così il diffondersi di queste infezione che, scambiata spesso per una forma influenzale, rischia di mettere a repentaglio la vita e la salute di molti bambini che, anche se sopravvivono, possono restare vittime di devastanti disabilità a livello motorio e cerebrale».
Paola Trombetta