PIU’ ATTENZIONE ALLA SALUTE DELLA DONNA

E’ una richiesta fatta a gran voce da medici, specialisti, associazioni e pazienti intervenuti all’evento, nella sede della Regione Lombardia, in occasione della prima Giornata dedicata alla Salute della Donna, il 22 aprile, data di nascita del Premio Nobel Rita Levi Montalcini che tanto si è prodigata per la ricerca e i progressi della Medicina. Creare, all’interno degli ospedali pubblici, dei percorsi riservati alle donne per la diagnosi e le cure. Lo conferma la dottoressa Maria Antonietta Banchero, dirigente medico della Direzione generale Welfare della Regione Lombardia. «Come Regione abbiamo presentato una proposta concreta che rende obbligatoria la creazione, negli ospedali pubblici, di percorsi “di genere”, dove la donna possa accedere con facilità a diagnosi e cure, senza alcuna discriminazione, che induce a volte a trascurare sintomi o fare diagnosi affrettate. E questo avviene purtroppo in alcuni reparti, soprattutto il Pronto Soccorso e la Cardiologia: capita che i sintomi avvertiti dalle donne non siano presi in considerazione al pari di quelli dell’uomo. L’esempio più eclatante è l’infarto. Quante donne ancor oggi vengono rimandate a casa con la diagnosi di indigestione, o dolori intercostali, quando in realtà i sintomi riferiti sottendono un infarto? Ancora oggi la mortalità delle donne 70enni, nel primo anno dopo un infarto, supera quella dell’uomo: 26% rispetto al 16%. E l’incidenza della patologia, dopo i 70 anni, si sta uniformando nei due sessi. Indubbiamente non sono da trascurare i fattori di rischio, in aumento nelle donne, quali fumo, ipertensione e obesità, contro i quali abbiamo fatto e continuiamo a fare campagne di prevenzione. Ma una maggiore attenzione ai sintomi, soprattutto al Pronto Soccorso, potrebbe davvero in alcuni casi salvare la vita della donna».

Disparità di diagnosi e trattamenti si riscontra anche in ambito neurologico. E la conferma viene dalla dottoressa Barbara Garavaglia, presidente del Comitato pari opportunità dell’Istituto neurologico “Carlo Besta” di Milano, tra le promotrici di questa Giornata in Regione. «Ai primi sintomi del Parkinson, ad esempio, viene data un’importanza diversa se a segnalarli sono gli uomini o le donne, nelle quali sono spesso trascurati e considerati di tipo ansioso/depressivo. Purtroppo in questi casi si rischia di posticipare la diagnosi e la somministrazione di terapie che potrebbero rallentare il decorso della malattia. Anche le sperimentazioni sui farmaci hanno trascurato per anni le donne, col rischio di usare sostanze che si sono poi rivelate pericolose: eclatante il caso della talidomide, che negli anni ‘60 ha provocato gravi anomalie ai bimbi nati da donne che utilizzavano questa sostanza per la cefalea, malattia prevalentemente femminile. Come lo sono altre patologie neurologiche: Sclerosi multipla, Miastenia, Alzheimer. Per fortuna oggi le sperimentazioni dei farmaci includono l’arruolamento femminile, anche se in percentuale inferiore agli uomini. Come pure le diagnosi di malattie genetiche si sono allargate alle donne. Nel nostro Istituto opera il Laboratorio di Genetica molecolare (New Generation Sequences), dove vengono identificati i geni coinvolti in diverse patologie. Fiore all’occhiello dell’attività del nostro centro è l’individuazione dei geni coinvolti nella Sclerosi Laterale Amiotrofica (SLA). Le donne in particolare potrebbero eseguire i test genetici prima di una gravidanza, che sono predittivi di patologie neonatali. La sensibilità a queste tematiche sta aumentando nelle donne, che sono figure di riferimento (caregiver) per la salute dell’intera famiglia. Anche se spesso si occupano più degli altri familiari che di se stesse. Non solo trascurano di sottoporsi agli screening diagnostici, ma anche di assumere le terapie. Per questo, allo scopo di incentivare le donne a prendersi più cura di sé, abbiamo deciso di organizzare ogni anno nel nostro Istituto l’evento “Tutta cuore e cervello”, in collaborazione con la Direzione Generale Salute della Regione Lombardia, un convegno sulle patologie cerebrovascolari, che coinvolge in particolare le donne, capaci di agire contemporaneamente con il cuore (le emozioni) e il cervello (la razionalità)».

di Paola Trombetta

 

VISITE GRATUITE FINO AL 28 APRILE NEGLI OSPEDALI CON IL “BOLLINO ROSA”

E’ in corso l’(H)Open Week, l’iniziativa organizzata da Onda, Osservatorio nazionale sulla salute della donna, dedicata alla sensibilizzazione, alla prevenzione e alla cura delle patologie a maggior impatto femminile. Fino al 28 aprile saranno offerti gratuitamente a tutte le donne visite, consulti, esami strumentali, e saranno organizzati 300 eventi informativi e molte altre attività negli ospedali aderenti all’iniziativa che hanno ottenuto il riconoscimento del “Bollino Rosa” come strutture più attente alla salute femminile. Il progetto gode del patrocinio di tante Società Scientifiche ed Associazioni di pazienti ed è reso possibile grazie al contributo incondizionato di Cosmetici Magistrali e Grunenthal Italia.
«Migliorare l’accesso delle donne al Servizio Sanitario Nazionale, promuovere l’informazione sulle diverse patologie femminili per garantire un progresso nella Medicina di genere, sono tra gli obbiettivi dei 248 ospedali con i Bollini Rosa», spiega Francesca Merzagora, Presidente di Onda, da 10 anni impegnata sul fronte della salute della donna. «Per questo abbiamo accolto con soddisfazione l’istituzione della prima giornata dedicata alla Salute della Donna, coinvolgendo i Bollini Rosa in tutta Italia e raccogliendo l’adesione di 181 strutture che per una settimana offriranno servizi gratuiti diagnostici, clinici e informativi per le patologie a maggior impatto femminile. Promuovere la salute della donna significa anche promuovere la salute collettiva, a partire dalla famiglia. Le aree specialistiche coinvolte nell’(H)Open Week sono: diabetologia, dietologia e nutrizione, endocrinologia, ginecologia e ostetricia, malattie cardiovascolari, malattie metaboliche dell’osso, neurologia, oncologia, reumatologia, senologia e sostegno alle donne vittime di violenza.
Per maggiori informazioni, visitare il sito www.bollinirosa.it o inviare una e-mail a eventi@bollinirosa.it  (P.T.)

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