Dopo aver raggiunto i cittadini in partenza dalle stazioni di Milano e Roma, a luglio la campagna è approdata sulle spiagge di Abruzzo, Marche, Veneto e Friuli Venezia Giulia dove, nel corso dei weekend, vengono distribuiti cappellini per proteggersi dal sole e opuscoli informativi sulla prevenzione del melanoma e la corretta esposizione ai raggi solari.
Con l’estate aumentano le occasioni di esposizione non protetta ai raggi UV del sole, principale fattore di rischio per il melanoma, il più temuto tra i tumori della pelle, che in Italia colpisce circa 10mila persone ogni anno. il tasso di mortalità è purtroppo molto elevato (20%) poiché, nella maggior parte dei casi, la diagnosi avviene quando la malattia è già in fase avanzata o metastatica. Durante tutto l’anno il crescente uso di lampade abbronzanti e di lettini solari espone la popolazione, soprattutto i più giovani, ai raggi UV artificiali, considerati cancerogeni dall’OMS e, nel nostro Paese, vietati ai minorenni.
«In Italia almeno 100mila persone convivono con una diagnosi di melanoma: le persone a maggior rischio sono quelle che si espongono al sole in modo incauto o che fanno uso di lampade abbronzanti», afferma la professoressa Paola Queirolo, presidente IMI e responsabile di Oncologia medica all’IRCCS San Martino di Genova. «Gli errori più frequenti sono esporsi nelle ore centrali della giornata o in maniera intermittente e prolungata, come fanno ad esempio le persone che si espongono al sole una sola volta all’anno senza che la loro pelle sia abituata», prosegue la professoressa Queirolo. «Non proteggere la pelle con creme a filtri solari ad alta protezione, specie nella prima settimana di esposizione, non indossare magliette, cappello con visiera e occhiali da sole, non ripararsi sotto l’ombrellone o all’ombra, sono tutti errori che costano cari alla salute della pelle».
Nell’ambito della campagna è stato realizzato uno spot interpretato da Licia Colò, visibile sul sito informativo dedicato all’iniziativa www.ilsoleperamico.it. La pagina facebook de “Il Sole per amico” offre invece a tutti i cittadini l’opportunità di diventare protagonisti della campagna: come già hanno fatto la testimonial Licia Colò e molti dei parlamentari che aderiscono al progetto, è possibile postare una proprio foto con il cappellino “Il sole per amico” per testimoniare il proprio impegno verso la sensibilizzazione di un tema così importante e la necessità di proteggere la pelle per prevenire il rischio di melanoma.
Lo spot e il calendario delle attività della campagna, assieme alle informazioni sul melanoma e ai consigli per proteggere la pelle, sono disponibili su: www.ilsoleperamico.it – www.facebook.it/ilsoleperamico.
A settembre la campagna proseguirà nelle scuole primarie con lezioni tenute da dermatologi per la prevenzione del melanoma.
CHERATOSI ATTINICA: PREVENZIONE INNOVATIVA
Sottovalutata e poco conosciuta, la cheratosi attinica, una lesione della cute che si presenta come una rugosità squamosa, di colore brunastro, va invece prevenuta e, una volta comparsa, valutata dal dermatologo. Precisa a riguardo Giuseppe Argenzano, professore di Clinica Dermatologica presso la Seconda Università di Napoli. «Si tratta di un carcinoma cosiddetto in situ (la forma più superficiale di carcinoma squamocellulare) che, se pure solo in una piccolissima percentuale dei casi (si stima che una cheratosi attinica su mille diventa un carcinoma invasivo) progredisce verso uno stadio più aggressivo della malattia, è comunque segnale di altre lesioni invisibili. Da qui l’importanza di sapere quali sono i fattori di rischio (pelle chiara, età avanzata, sesso maschile, altre forme di non melanoma, alopecia androgenetica, diabete) e dove possibile prevenirli». Si è visto per esempio che esiste uno stretto legame tra le scottature solari (eritema e ustione solare), ma anche tra l’esposizione solare e lo sviluppo delle cosiddette “neoplasie non melanoma” che includono appunto la cheratosi attinica. Sono invece risultati fattori protettivi il fototipo scuro e l’uso costante di schermi solari adeguati sia per quantità (una dose insufficiente non mette al riparo dai rischi) che per qualità, ovvero in grado di proteggere sia dai raggi Uvb sia dagli Uva a cui di recente è stato riconosciuto un ruolo come agenti cancerogeni per i tumori della pelle.
Risponde a queste esigenze un prodotto a protezione molto alta, innovativo nel panorama dei foto-protettori, sia per la combinazione di filtri Uv chimici di ultima generazione, con ampio spettro di assorbimento (UVA e UVB), sia per l’erogatore a dispenser e lo schema posologico che indica (e permette di dosare) le precise quantità di lozione da applicare in ogni parte del corpo: due erogazioni per il viso, per il cuoio capelluto e per l’avambraccio, un’erogazione per il collo, la scollatura e il dorso della mano. Si tratta di un dispositivo medico esclusivo di Galderma pensato per le persone più a rischio di sviluppare tumori alla pelle causati dall’esposizione ai raggi solari, come quelle con tumori cutanei non melanoma pregressi o quelle che per lavoro o perché fanno attività sportiva all’aperto sono spesso al sole, ma che per la texture gradevole e le proprietà idratanti è ideale come fotoprotettore anche per pelli sensibili. Secondo uno studio clinico pubblicato dal British Journal of Dermatology condotto per due anni su 120 pazienti si è dimostrato efficace nella prevenzione di cheratosi attinica, carcinoma baso-cellulare e carcinoma squamo-cellulare nei pazienti trapiantati e immunodepressi cronici.
Nei casi di cheratosi diagnosticata può essere invece utilizzata con successo una terapia topica (ingenolo mebutato) messa a punto da Leo Pharma, che si applica sulla lesione per due o tre giorni e la “corrode”, eliminando la necessità di dover ricorrere all’intervento chirurgico di asportazione.
di Antonella Franchini e Paola Trombetta