CONTRACCEZIONE IN ESTATE: POCHI GIOVANI LA PRATICANO

E’ l’estate il periodo dell’anno in cui molti giovani hanno le prime esperienze sessuali. Complici il tempo libero, le gite al mare, le nuove amicizie “mordi e fuggi”. Il 42% di loro, però, le affronta senza utilizzare alcun metodo. Il 31% è addirittura convinto che il coito interrotto sia un efficace sistema contraccettivo. Solo il 16% dichiara di aver ricevuto informazioni di educazione sessuale a scuola. Lo conferma un’indagine condotta dalla Società Italiana di Ginecologia e Ostetricia (www.sigo.it). A differenza della maggior parte degli altri Paesi Europei, in Italia l’educazione sessuale non è materia d’insegnamento obbligatoria. Per questo, a partire dal prossimo settembre, la SIGO, intende lanciare un progetto, in accordo con il Ministero dell’Istruzione, per sensibilizzare le scuole medie inferiori e superiori a questa disciplina di insegnamento. «In vacanza i giovani hanno maggior libertà di avere rapporti sessuali non protetti, proprio perché avvengono in modo del tutto casuale, in spiaggia, in discoteca, in contesti assolutamente improvvisati», puntualizza il professor Paolo Scollo, presidente della SIGO. «Alcuni comportamenti “pericolosi”, come fumo e alcol, possono poi peggiorare la situazione e ridurre ulteriormente i “freni inibitori”. Per questo la nostra Società si sta impegnando durante l’estate a rilanciare il progetto “ScegliTu”, già avviato negli anni passati, proponendo materiali informativi e possibilità di consulenze con il ginecologo attraverso il sito: www.sceglitu.it».
Anche la Società Italiana della Contraccezione (SIC) ha aderito al messaggio e propone on-line una Fan Page su Facebook (per informazioni: www.siccontraccezione.it), appositamente dedicata alla contraccezione nei giovani, per informare e diffondere la cultura della prevenzione anche tra i giovanissimi e dare loro la possibilità di chiedere consigli in diretta agli specialisti. «La sessualità responsabile è un modo di fare prevenzione, soprattutto nei confronti di infezioni sessualmente trasmesse e di gravidanze indesiderate», ribadisce il professor Annibale Volpe, past-president della Società Italiana della Contraccezione (SIC). «Non a caso nei mesi estivi aumentano esponenzialmente le richieste della “pillola del giorno dopo”. E nel mese di settembre/ottobre si registra un’impennata del 30% in più di visite ginecologiche e riscontri di gravidanze indesiderate che spesso sfociano in interruzioni volontarie, soprattutto nelle under-20. Meglio sarebbe, dunque, una buona prevenzione contraccettiva piuttosto che un aborto o una malattia sessualmente trasmessa, come la Clamidia, che può portare a sterilità anche in giovane età».

di Paola Trombetta  

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