Parlare di “stress post vacanze”, o di sindrome di Ulisse come è conosciuta, sembra diventata una moda. Perché, in realtà, il fenomeno crescente tra la popolazione al rientro dalle ferie – si stima che ne siano colpiti 8 italiani su 10 – non ha un effettivo riscontro clinico. Eppure chi (apparentemente) soffre di stress ha la percezione di tutti i sintomi: sia quelli fisici – cattivo sonno, mal di pancia e mal di testa – sia psicologici con stati di ansia e/o cattivo umore, legati soprattutto a preoccupazioni di ordine economico, familiare o lavorativo che riappaiono incombenti, sia comportamentali con la ripresa di scorrette abitudini alimentari, dell’aumento del vizio del fumo o dell’alcol. Solo raramente, invece, lo stress è un reale problema clinico, causando sintomi non associati ad altro, e addirittura aumentando il rischio di alcune patologie come infarto, depressione.
Una situazione, quella dello stress, ben conosciuta da uomini e donne che lo hanno sperimentato in diverse situazioni di vita quotidiana. Secondo uno studio statunitense, condotto dall’Università di Buffalo e pubblicato sulla rivista Molecular Psychiatry, a essere avvantaggiate nel superamento dello stress (e non solo da rientro) sarebbero le donne. Grazie alla presenza nel loro assetto ormonale degli estrogeni che aiuterebbero il cervello a tutelarsi meglio di fronte agli eventi che generano tensioni psico-emotive.
«La ricerca – raccomanda però la professoressa Daniela Lucini, responsabile del Servizio di Medicina dell’esercizio e patologie funzionali all’Istituto Clinico Humanitas e docente all’Università di Milano– va, al momento, presa con le dovute cautele perché i dati si riferiscono a studi effettuati su cavie di laboratorio. Il profilo ormonale delle topoline femmine, più vicino a quello della donna, attestando una risposta più efficace allo stress fa ipotizzare simili risultati anche sull’uomo. Ma occorrono indagini e più approfondite prima di avere la conferma. Ciò che, invece, è già riscontrato – continua la specialista – è la duplice azione dello stress che influenza in maniera diretta il cambiamento dell’assetto ormonale, immunologico e neurovegetativo dell’organismo, e indiretta (di norma sempre in modo peggiorativo) lo stile di vita e le relazioni personali». Sono un dato di fatto gli sbalzi di umore, ben noti a tutte le donne, specie nel periodo premestruale (dopo l’ovulazione), menopausale o subito dopo la gravidanza dovuti proprio alla mutazione dei livelli ormonali. Dunque più ormoni sessuali sono presenti nell’organismo, migliore è l’accettazione e il superamento dello stress. Ma questa specificità femminile non è solo questione di ormoni. «Anche in questa direzione non vi è ancora una conferma scientifica, ma il doppio ruolo di moglie e lavoratrice, impegnata nella quotidianità anche simultaneamente su più fronti – aggiunge la professoressa Lucini – rende la donna in grado di adattarsi più facilmente e con più rapidità al variare delle situazioni e dunque anche al passaggio dalla vacanza alla vita di tutti i giorni».
In gioco vi sono, però, infinite variabili. Prima fra tutte, per ciò che riguarda lo stress da rientro, lo stile di vita condotto durante le vacanze. «Per essere davvero efficace e benefico per l’intero organismo – dichiara la specialista – il periodo di ferie deve rispondere al concetto di riposo, vale a dire con qualche ora in più dedicata al sonno, a coltivare le proprie passioni, a mangiare in maniera sana con porzioni di frutta e verdura, al rispetto della regolarità dei pasti, all’attività fisica costante ma non eccessiva, alla riduzione del consumo di alcol e all’assenza di sigarette. Se questo non è avvenuto e ci si è abbandonati totalmente al divertimento e a ritmi, ancora una volta, sregolati anche le ferie possono diventare un evento stressante per l’organismo le cui conseguenze si pagano con il rientro a casa».
Quali consigli pratici mettere in atto per tollerare al meglio la ripresa? «L’attenzione alle vacanze – conclude la professoressa – non deve focalizzarsi solo sul rientro ma deve iniziare fin dalla loro programmazione, mai “last-minute”, e con la certezza di stabilire un buon equilibrio fra spazio dedicato al divertimento e al tempo libero, ma anche al relax, alla corretta alimentazione e al mantenimento del proprio benessere. Al rientro occorre, nonostante le difficoltà dovute allo stacco prolungato dalle occupazioni quotidiane, non lasciarsi prendere dalla tentazione di mollare tutto, ma essere tolleranti verso se stessi e le problematiche o le aspettative del vivere quotidiano e la ripresa risulterà più dolce».
di Francesca Morelli