INCONTINENZA URINARIA: SI AFFRONTA COSI’

Andare a fare la spesa, stare diverse ore fuori casa, praticare uno sport: sono attività della vita quotidiana che a qualche donna potrebbero creare difficoltà a causa di un fastidioso disturbo, l’incontinenza urinaria. Ne soffre una donna su quattro, soprattutto dopo la menopausa: è più frequente nelle persone obese, diabetiche e in presenza di infezioni ricorrenti alle vie urinarie e alcune malattie del sistema nervoso centrale. Non è una condizione ineluttabile o una “naturale” conseguenza dell’età, né un imbarazzante disturbo da tollerare in silenzio. L’incontinenza da “urgenza”, associata a vescica iperattiva, è una patologia che può essere diagnosticata e curata.

A richiamare l’attenzione su questa urgenza sanitaria sono stati gli urologi europei, riuniti a Milano per il Congresso annuale dell’European Association of Urology (EAU).

Nel nostro Paese questa patologia interessa 3 milioni di persone, il 60% donne di età compresa tra i 35 e i 75 anni.

«L’incontinenza urinaria che si associa alla Sindrome da vescica iperattiva, caratterizzata da urgenza (54%) e da frequenza minzionale (85%), ha un impatto negativo sulla qualità di vita dei pazienti, in particolare delle donne che vivono ancora oggi questa condizione con grande ansia, sensi di colpa, compromettendo a volte le relazioni sociali, con un impatto negativo anche sulla vita sessuale», afferma la dottoressa Donata Villari, urologa all’Università degli Studi di Firenze. «La diagnosi merita un’attenzione particolare da parte di urologi e ginecologi, ai quali spetta per prima cosa chiarire il tipo di incontinenza: da sforzo, da urgenza o mista e le cause, per passare successivamente alle terapie».

«Un primo approccio all’incontinenza urinaria potrebbe essere di tipo comportamentale, identificando e controllando i fattori che possono interferire con la continenza. A questo si affianca un trattamento riabilitativo del pavimento pelvico e la rieducazione vescicale», spiega il dottor Stefano Salvatore, responsabile dell’Unità funzionale di Uroginecologia dell’Ospedale San Raffaele di Milano. «Se questi interventi non sono efficaci, si passa a trattamenti più importanti: nel caso di incontinenza da sforzo può essere risolutivo l’intervento chirurgico mini-invasivo (15 minuti, una notte in ospedale) che consiste nel posizionare una benderella sotto l’uretra; nel caso di incontinenza da urgenza associata a vescica iperattiva si consigliano alcuni farmaci».

Le terapie farmacologiche di riferimento sono gli antimuscarinici, come la solifenacina succinato, che agiscono sui recettori muscarinici presenti nel muscolo detrusore della vescica e nell’uretra riducendo i sintomi dell’urgenza, della frequenza minzionale e della perdita di urine.

«Nel nostro Paese l’accesso a queste terapie è abbastanza complicato: gli antimuscarinici non sono rimborsati dal SSN a meno che il paziente non sia affetto da incontinenza associata a vescica iperattiva, causata da malattia neurologica, caso in cui il rimborso è previsto per la sola ossibutinina, molecola tra l’altro dotata di fastidiosi effetti collaterali. È da osservare che per disturbi delle basse vie urinarie correlati a ipertrofia prostatica benigna, una patologia maschile, le terapie sono rimborsate senza alcuna limitazione, a dimostrazione dell’esistenza di una discriminazione di genere nell’accesso alle terapie», tiene a precisare la dottoressa Villari.

Molecole innovative per il trattamento dell’incontinenza urinaria da Sindrome della vescica iperattiva sono in arrivo in Europa e, si spera, saranno presto anche in Italia. La più promettente è mirabegron, approvata dall’EMA in Europa. «Si tratta del primo di una nuova classe di farmaci autorizzato dall’EMA per il trattamento dell’incontinenza da “urgenza” nei pazienti con vescica iperattiva», dichiara il dottor Stefano Salvatore. «Questo farmaco è caratterizzato da un meccanismo d’azione del tutto innovativo rispetto agli antimuscarinici: si tratta infatti di un agonista dei recettori beta-3-adrenergici presenti sulla vescica ai quali si lega attivandoli con conseguente rilascio dei muscoli vescicali. Gli studi clinici dimostrano che l’incidenza dell’evento avverso più fastidioso e frequente associato ai farmaci antimuscarinici, la secchezza della gola, con mirabegron risulta praticamente nullo».

di Paola Trombetta

 

SPOT DONNE VIP

E’ una campagna di sensibilizzazione sull’incontinenza da Vescica IPerattiva, promossa da GISeG, Gruppo Italiano Salute e Genere e realizzata grazie al sostegno di Astellas Pharma.

L’incontinenza da sindrome da Vescica Iperattiva incide pesantemente sulla qualità della vita delle donne che ne sono colpite, determinando limitazioni del ruolo sociale, una sensibile riduzione della libertà personale, uno scadimento dell’autostima e pericolosi meccanismi di rassegnazione.

La campagna DONNE VIP si propone di:

·      favorire la conoscenza delle donne italiane sulla reale natura della patologia, percepita ancora erroneamente come un “disturbo” ineluttabile dovuto all’età, verso il quale poco o nulla si può fare, incoraggiandole a consultare un medico;

·      sensibilizzare l’opinione pubblica sull’entità e le ripercussioni della patologia, ancora troppo sottodiagnosticata e trattata;

·      fornire agli operatori sanitari (medici di Medicina Generale, ginecologi e urologi) gli strumenti adeguati per orientare le donne;

·      sottolineare l’attuale discriminazione di cui sono oggetto le donne italiane rispetto a un equo accesso alle cure;

·      invitare istituzioni e amministrazioni pubbliche a impegnarsi per assicurare un percorso diagnostico-terapeutico adeguato.

La campagna DONNE VIP si articola in:

-un sito web (www.donnevip.it) in cui si possono trovare informazioni sulla patologia, sul vissuto delle donne che ne sono affette e sulle opzioni terapeutiche attualmente disponibili per fronteggiarla;

-un video educazionale, scaricabile dal sito internet, diffuso in rete per diffondere la conoscenza sulla patologia;

-incontri regionali e materiale informativo per il pubblico.

 

 

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