A soffrire di dolore cronico sono soprattutto le donne, tra 30 e 50 anni, con un livello culturale medio-basso: 30% rispetto al 17-18% con titolo di studio più elevato. Lo confermano due studi scientifici, uno europeo dell’Università di Oslo e l’altro italiano dell’Università dell’Aquila, presentati al 14° Congresso mondiale sul dolore, che ha registrato i giorni scorsi la presenza alla Fiera di Milano di oltre 7.000 specialisti.
<La spiegazione di questi dati, che attestano la prevalenza nel genere femminile del dolore cronico, soprattutto emicrania, fibromialgia (5:1 rispetto agli uomini) e dolore viscerale (3:1) si ricollega a diversi fattori> spiega il professor Paolo Marchettini, presidente del Comitato organizzativo locale del Congresso e responsabile del Centro di medicina del dolore da poco inaugurato presso il Centro Diagnostico Italiano. <Innanzitutto le donne con basso livello culturale trascurano spesso il problema, non sempre si rivolgono allo specialista, non comunicano nel dettaglio i sintomi e hanno un maggior livello di ansia a causa delle precarie condizioni economiche in cui si trovano. Sembra infatti che ci sia una netta correlazione tra ansia e stress e la persistenza di dolori, soprattutto a livello viscerale. Lo stato di preoccupazione e di allerta favorisce la contrazione della muscolatura, in particolare a livello viscerale ma anche scheletrico, che interferisce con i nervi e provoca la sensazione dolorifica. E’ perciò riduttivo trattare i sintomi dolorosi solo con farmaci analgesici che non risolvono il problema alla radice. Occorre una precisa diagnosi delle cause del dolore cronico, prima di somministrare una terapia>. <Capita spesso che le donne avvertano dolori, attribuiti a cistite o colite, causati invece dallo schiacciamento dei nervi pelvici, in seguito a prolungati stati di contrattilità muscolare che si accentuano in presenza di stress cronico> aggiunge la dottoressa Anna Maria Aloisi, dell’Università di Siena, direttore dell’European Pain School. <Lo stress, infatti, fa aumentare l’adrenalina, che riduce la perfusione dei tessuti, in particolare dei visceri (intestino, vescica e utero) e provoca la contrazione della muscolatura di questi organi. E’ su questo tipo di dolore che si stanno concentrando gli studi e le ricerche più recenti per individuare nuove tecniche di controllo>. Dal 22 ottobre una task force internazionale di ricercatori e clinici sarà al lavoro per approfondire la conoscenza sul dolore viscerale e sollecitare la comunità scientifica ad avviare studi in proposito. Lo ha annunciato il nuovo presidente dell’International Association for the Study of Pain (IASP) chiudendo i lavori del Congresso. A Milano, presso il Centro Diagnostico Italiano, è stato inaugurato da poco un ambulatorio dedicato al dolore pelvico, dove lavora un’equipe di specialisti (urologi, ginecologi, ortopedici, esperti di terapia del dolore) ai quali si aggiunge una dottoressa specializzata nei dolori del pavimento pelvico. L’utilizzo di strumenti diagnostici d’avanguardia(Brain imaging) particolarmente sensibili, in grado di studiare il percorso dello stimolo sensoriale dal muscolo alle fibre nervose, permetterà di ottenere diagnosi sempre più precise e poter scegliere così le terapie più mirate ed efficaci.
di Paola Trombetta