Nei nostri ambulatori ginecologici è un esame di routine per le donne in gravidanza, ma nei Paesi emergenti l’ecografia è un “privilegio” per le poche mamme, quasi sempre con gravi problemi di salute, che vengono ricoverate nei presidi ospedalieri. In Etiopia, precisamente nell’Ospedale di Wolisso, l’Associazione Medici con l’Africa Cuamm, la più grande organizzazione italiana nata nel 1950 per la promozione e la tutela della salute nelle popolazioni africane, ha promosso il programma “Prima le mamme e i bambini” con l’obiettivo di aumentare l’accesso al parto assistito per le 18.000 donne che partoriscono ogni anno nei tre distretti intorno all’ospedale. A loro, e ad altre tre organizzazioni che operano nei Paesi emergenti (Apurimac che lavora in Perù, Emergency, Medici Senza Frontiere) sono stati donati quattro mini ecografi Vscan, l’ultimo modello di ecografo “tascabile”di produzione GE Healthcare. L’iniziativa è stata promossa da UNAMSI (Unione Nazionale Medico Scientifica di Informazione), con il supporto di GE e durerà sei mesi, al termine dei quali verranno monitorizzati i dati raccolti in previsione della messa a punto di uno studio scientifico sull’utilizzo di questo apparecchio in condizioni di urgenza e in Paesi dove non sempre si riescono a mettere a disposizione dei malati le cure adeguate. <Abbiamo predisposto un modulo specifico per la raccolta dati, concordato con i referenti delle Onlus, per poter verificare gli esiti dell’impiego dell’ecografo nei diversi ambiti clinici, dall’ostetricia alla pediatria, dalla medicina generale alla chirurgia d’urgenza>, conferma il dottor Franco Marchetti, coordinatore scientifico del progetto e volontario dell’Associazione Apurimac che utilizzerà uno dei quattro ecografi in alcuni Paesi sperduti nelle Ande peruviane. <Abbiamo deciso di dare vita a questo progetto per contribuire in maniera concreta a migliorare l’assistenza sanitaria nei Paesi in via di sviluppo, dove l’arretrattezza e l’isolamento non consentono sempre di fornire ai pazienti le cure adeguate>, ha commentato Francesco Brancati, presidente UNAMSI. In che modo verranno utilizzati questi ecografi? Medici con l’Africa Cuamm porterà l’ecografo nella sala parto dell’Ospedale di Wolisso in Etiopia, per migliorare la qualità della diagnosi e dell’assistenza ostetrica alle donne. Apurimac, che opera nei villaggi andini più poveri del Perù, utilizzerà il mini-ecografo nell’Unità mobile attrezzata per assistere i malati nei loro villaggi. Emergency ha deciso di utilizzare l’ecografo nel Pronto Soccorso del Centro Chirurgico e Pediatrico nei sobborghi di Goderich, capitale della Sierra Leone, per individuare soprattutto malattie acute dell’apparato gastrointestinale, in particolare la perforazione dell’intestino, molto diffusa a causa di una malattia come il tifo che colpisce migliaia di bambini ogni anno. E, infine, la onlus Medici Senza Frontiere utilizzerà l’ecografo nel Centro di traumatologia d’urgenza e chirurgia ortopedica “Nap Kenbe”, aperto di recente nella zona est della capitale di Haiti, Port-au-Prince.
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