Cinqueantasettenne, due volte mamma, libera professionista e imprenditrice,già assessore al Comune di Melegnano, città dove abita. E dal 2013 Presidente della Fiab (Federazione italiana amici della bicicletta). Giulietta Pagliaccio è un vulcano di energia. Come fa? Si sposta da sempre su due ruote. Riuscendo, in questo modo, a “ottimizzare” tutto: tempi, risorse fisiche, buon umore e salute.
Ci racconti della sua vita in bicicletta…
«Ho incominciato ad andare in bici da piccola, neanche mi ricordo quando, e non ho mai smesso. Quando aspettavo le mie bambine, per esempio, ho sospeso per brevi periodi, ma poi appena possibile ho ricominciato insieme a loro. Andavamo in giro con la nostra “bici familiare”, quella con un seggiolino davanti e uno dietro. E benché fosse meno sicura rispetto alle biciclette di oggi, è stato bellissimo. Invito tutte le donne – e non solo loro naturalmente – a cimentarsi con le due ruote. I vantaggi sono infiniti, e a 360 gradi».
Per esempio?
«La bicicletta è un mezzo pratico, e dunque amico delle donne. Anche perché corrisponde alla loro prima esigenza e competenza, quella di riuscire a ottimizzare tempi e situazioni. La giornata è troppo corta per andare in palestra? Se vai in ufficio pedalando ottieni lo stesso risultato senza togliere spazio ad altre cose. Sei costretta a girare nelle ore di punta? Puoi farlo senza arrivare in ritardo e con altri benefici per la salute, perché ti stressi meno e respiri molto meno smog».
Non è il contrario? In bici non si è più esposti ai veleni della strada?
«Assolutamente no. Non solo perché si possono prendere strade alternative e meno trafficate, ma anche perché bypassando gli ingorghi i tempi di esposizione si riducono. Contrariamente a quanto pensano molti automobilisti, la macchina non è una protezione ma un moltiplicatore di danno. Perché lo smog rimane intrappolato nell’abitacolo concentrandosi al massimo. Una vera camera a gas!».
Andare in bicicletta fa anche dimagrire?
«E’ un’attività aerobica, quindi fa sicuramente bene anche alla linea, ma non è questo il punto. Secondo me quel che conta è la filosofia di vita che accompagna le due ruote: il movimento, ma anche il respiro, la giusta lentezza, il contatto con la natura, la sostenibilità ambientale… tutte cose legate alla qualità di vita, dunque a una dimensione molto più alta e importante della semplice ricerca della performance».
Chi va in bici vive meglio e più felice?
«Sicuramente, ci sono vantaggi a tutto campo. Per esempio: le vacanze durano di più. Perché incominciano già quando si inizia a pedalare, dunque nel momento stesso della partenza, e finiscono quando si ripone la bici al ritorno a casa. Le pare poco, rispetto ai tempi morti delle vacanze classiche in treno macchina o aereo? E poi, se vogliamo riprendere il tema salute: il movimento aerobico all’aria aperta fa bene a tutto l’organismo, attivando positivamente il circuito sinergico tra benessere fisico e mentale. Ormai lo sanno tutti: più ti muovi più produci endorfine, più salgono energia e buonumore, che vogliono dire anche protezione della salute a 360 gradi».
A che età si può salire sulla bici? E qual è, da adulti, il sistema migliore per incominciare?
«Appena si regge in piedi il bambino può cominciare a prendere confidenza con le due ruote, magari utilizzando le nuove bici per i più piccoli, quelle senza pedali che si spingono con i piedi: un ottimo sistema anche per l’acquisizione dell’equilibrio. Quanto agli adulti, chi non sa da che parte cominciare può rivolgersi a una sede della Fiab e partecipare a un’iniziativa, scegliendo tra le meno impegnative. Quasi sempre si scopre che è tutto molto più facile di quel che si pensava, e diventa anche un modo per fare amicizia e condividere con molti altri, e nel migliore dei modi, il proprio tempo libero».
Sono molte le iniziative della Fiab?
«Di tutti i tipi, per tutte le età e tutti i livelli di allenamento: giornaliere, per il weekend, per vacanze o addirittura viaggi. Nulla è impossibile, si possono organizzare viaggi anche lunghi, utilizzare bici diverse (anche pieghevoli) o noleggi, fermarsi nei luoghi di accoglienza dedicati, viaggiare da soli o in compagnia, scegliere itinerari sempre nuovi conciliando i pedali con qualunque altro tipo di interesse, anche culturale e turistico».
A proposito di questo: il cicloturismo ha preso piede anche in Italia?
«E’ in crescita continua, nonostante la crisi abbia colpito anche il turismo. Ed è un gran bene, perché intorno alla bicicletta si muove anche l’economia. Secondo l’indagine “Il valore delle due ruote”, realizzato due anni fa da Studio Ambrosetti per conto di Ancma (Associazione Nazionale Ciclo Motociclo Accessori), il potenziale economico del settore è di circa 3,2 miliardi di euro. Con riflessi positivi ampissimi perché vanno dall’incremento turistico (anche in chiave di destagionalizzazione), con tutto l’indotto che ne deriva, al risparmio sulla spesa sanitaria legata a inquinamento e sedentarietà».
E la sicurezza? Nelle grandi città non è così facile pedalare…
«E’ vero, per chi come me vive in un piccolo centro è tutto più facile. Occorre lavorare per favorire la promozione del cicloturismo: servizi adeguati, intermodalità tra più mezzi di trasporto, marketing territoriale. Politiche adeguate e investimenti certi e duraturi. La Fiab è attivissima su tutti questi fronti. Ma più cresce la cultura delle due ruote, nel suo significato più vero e complessivo, più sarà facile ottenere risultati a vantaggio di tutti. Una bella sfida anche per le donne della federazione, che nelle attività di volontariato sul territorio rappresentano la maggioranza».
Per informazioni
– Andiamoinbici.it: strumento ideale per chi vuole pedalare in compagnia. Include il Calendario Nazionale di gite, week-end, escursioni, ciclo-vacanze, bici-viaggi in Italia e all’estero e altre iniziative a due ruote promosse dalle oltre 150 associazioni Fiab.
– Albergabici.it: in tre lingue, oltre 1000 strutture recettive 2 “amiche della bicicletta”. Cioè hotel, agriturismi, bed & breakfast, pensioni, campeggi, rifugi montani, ostelli, residence e alberghi diffusi che garantiscono un’accoglienza dedicata ai clienti in bicicletta.
– Bicitalia.org: prima mappa della rete cicloturistica nazionale targata Fiab e Ministero dell’Ambiente, con 18mila km di strade ciclabili in Italia, di cui 10mila già mappati, oltre a 18 suggestivi grandi itinerari e oltre 50 ciclovie di qualità.
– Altre info su www.fiab-onlus.it
di Marilisa Zito