Fuori dal grigiore invernale, benvenuta primavera. Le giornate sono più lunghe, aumentano le ore di luce, le temperature si fanno miti. Cresce la voglia di trascorrere il tempo all’aperto e di esporsi al sole. Un fatto di per sè positivo. Anche perché, come noto, i raggi solari sono straordinari alleati del benessere del nostro organismo: dalla stimolazione della vitamina D, indispensabile per l’assorbimento del calcio, al miglioramento di alcune patologie cutanee, quali dermatite seborroica o psoriasi, fino a un diffuso benessere psicofisico, i vantaggi sono tanti. Ma è altrettanto vero che, in assenza di una fotoprotezione corretta, il sole può trasformarsi in un vero “nemico”, con danni visibili a livello estetico (brutti segni sulla pelle, difficili da trattare ed eliminare) e ripercussioni pesanti sulla salute, come l’insorgere di importanti patologie cutanee.
“Prevenzione a tutto campo” è dunque la parola d’ordine. Perché una bella abbronzatura passa soprattutto da una pelle sana e ben protetta.
La consapevolezza dei rischi per la cute correlati al sole, è senza dubbio cresciuta in questi ultimi anni. Ma non abbastanza. Lo rivela un recente sondaggio on line “Viscoderm Photoprotection System”, condotto da IBSA Farmaceutici Italia, in collaborazione con www.donnainsalute.it. Un’iniziativa nata per indagare il rapporto delle donne italiane con il sole e la cura della pelle (oltre 500 le italiane coinvolte, lavoratrici di età compresa tra i 20 e i 65 anni).
«Dai dati rilevati emerge come vi sia una generale tendenza a sottovalutare i danni provocati dal sole e, sicuramente, una conoscenza solo parziale del tema», afferma la dottoressa Sandra Lorenzi, specialista in dermatologia e venereologia. «Ad esempio, nonostante sia ben noto che il viso è una delle parti del corpo più delicate e sicuramente la più esposta agli agenti esterni, solo poco più della metà delle donne italiane se ne prende cura costantemente; il resto lo fa in modo saltuario o solo al cambio di stagione, mentre richiederebbe attenzione e cura tutto l’anno. Con l’esposizione al sole la pelle si disidrata e l’acido ialuronico, normalmente presente nella cute, tende a diminuire; il derma assume così un aspetto atrofico, impoverito, “invecchiato”: per questo sarebbe importante mantenere sempre la pelle idratata, reintegrando l’acido ialuronico con prodotti specifici».
Più in particolare, i dati emersi dalla ricerca indicano che solo il 15 per cento delle intervistate assume integratori specifici e solo due donne su 100 adottano una corretta alimentazione. Nonostante l’80 per cento dichiari di prepararsi alla tintarella utilizzando creme protettive, non sempre vengono utilizzati prodotti idonei, soprattutto utili per prevenire l’invecchiamento cutaneo. Poi, il 60 per cento delle italiane che hanno risposto al sondaggio, non fa nulla per rallentare il fotoinvecchiamento cutaneo, trascurando completamente le possibili conseguenze di una scorretta esposizione solare. Quando l’abbronzatura se ne va, il 35 per cento del campione usa delle creme per risolvere i danni provocati dal sole e solo una piccolissima percentuale, il 5 per cento, decide di rivolgersi a un dermatologo per chiedere consulenza e aiuto. Infine, se il 90 per cento delle donne intervistate riconosce il ruolo principe dell’acido ialuronico nella difesa dai danni dell’invecchiamento e ne conosce le proprietà idratanti e curative, solo il 60 per cento sa che l’acido ialuronico è un alleato ideale anche nei confronti del sole.
In merito, la ricerca farmaceutica oggi mette a disposizione una serie innovativa di soluzioni a base di acido ialuronico ed elementi nutritivi che agiscono in modo sinergico per curare, nutrire e proteggere la pelle, nel modo più efficace possibile, rallentando gli effetti del fotoinvecchiamento.
E per una corretta esposizione solare, ecco le regole suggerite dalla dottoressa Lorenzi. Pochi accorgimenti, sintetizzabili in 5 principi fondamentali:
- Idratazione: mantenerla tutto l’anno, con prodotti mirati secondo il proprio tipo di pelle.
- Dieta: bere molta acqua e integrare la dieta con alimenti ricchi di vitamine A, B, E e antiossidanti, come frutta e verdura: un valido aiuto per predisporre la pelle al sole. La dieta è infatti fondamentale per proteggere e nutrire la pelle, e consente di abbronzarsi in modo naturale.
- Integratori: una cura a base di integratori specifici almeno venti giorni prima dell’esposizione è utile a preparare la pelle al sole; questa cura andrebbe ripetuta dopo l’esposizione per riequilibrare le proprietà funzionali della pelle ripristinando tonicità, elasticità e idratazione del derma.
- Creme solari: nel momento dell’esposizione proteggere la pelle con generose applicazioni di creme con un fattore di protezione adatto al proprio tipo di pelle, aumentare gradualmente il tempo di esposizione e non restare al sole nelle ore più calde.
- Dermatologo: andare dallo specialista almeno una volta all’anno per un’accurata visita che evidenzierà o escluderà problemi cutanei, permetterà una serena e tranquilla esposizione durante tutta l’estate. Fornirà consigli sui prodotti migliori da utilizzare e, dopo il periodo di esposizione, aiuterà a risolvere i possibili danni causati dal sole.
di Luisa Romagnoni