‘Quante lacrime versate ci vogliono per ‘lavare’ il dolore di sopravvivere ad un genocidio?’
In occasione della Giornata della Memoria 2012 al Centro San Fedele di Milano è una sala gremitissima di giovani milanesi quella che accoglie con una conferenza di presentazione Youlande Mukagasana, sopravvissuta al genocidio del 1994 in Rwanda, e colei che l’ha salvata Jacqueline Mukansonera, la prima di etnia Tutsi -candidata al Premio Nobel per la Pace 2011- e di etina Hutu la sua salvatrice.
Quest’evento dal titolo ‘ Gratitudine e Responsabilità – Il Ruolo dei Giusti dalla Shoah ad oggi’ – organizzato da Gariwo onlus – vuole ricordare un’altra grande tragedia del ‘900 -come spiega il Presidente di Gariwo – “ Nonostante il trauma della Shoah e l’approvazione di una convenzione delle Nazioni Unite contro i genocidi, la comunità internazionale è rimasta passiva in Rwanda, quando invece c’erano tutte le possibilità per bloccarne il massacro dei carnefici. Quella di Youlande e Jacqueline è una storia di straordinaria gratitudine e speranza.”
Speranza che in Rwanda viene riposta in modo particolare nelle donne; nel Parlamento infatti, su 82 deputati, 52 sono donne e il Presidente della Camera è una donna.
Straordinaria conferenza densa di emozioni: giovani che dapprima si vedono intenti a prendere appunti, ad un tratto si rendono conto che l’ascolto del racconto commosso di Youlande e Jacqueline – e la bravissima e visibilmente anche commossa traduttrice – coinvolge loro, sprattutto quando Youlande dice che dietro gli sguardi di tutti loro ,vede lo sguardo di suo figlio ucciso nel genocidio del ’94.
Inoltre afferma:“Sono felice di essere a Milano per la prima volta insieme a Jacqueline, la donna che mi ha salvato la vita E’ un fatto molto importante per me, per trasmettere il senso della nostra esperienza e valori fondamentali come la gratitudine e la bontà. Proprio per questa ragione sto portando avanti con Gariwo il progetto per la realizzazione di un Giardino dei Giusti in Rwanda “
Gariwo ha lanciato un appello per una Giornata europea in memoria dei Giusti. Il 16 gennaio scorso è stata presentata ufficialmente al Parlamento Europeo di Strasburgo la Dichiarazione scritta a sostegno dell’istituzione della Giornata europea in memoria dei Giusti, il 6 marzo, per commemorare coloro che si sono opposti – e ancor oggi si oppongono – con coraggio e responsabilità ai crimini contro l’umanità e ai totalitarismi.
L’appello è promosso sulla pagina ufficiale di Facebook, “Gariwo – la Foresta dei Giusti”, dove tutti possono apporre la loro firma a sostegno dell’iniziativa: quest’ultima, ad oggi, ha già raccolto il sostegno di numerosi parlamentari europei e di importanti esponenti del mondo politico, culturale, scientifico.Gariwo, la foresta dei Giusti (www.gariwo.net) è un’associazione nata a Milano nel 2000 su iniziativa di Gabriele Nissim, ebreo, e Pietro Kuciukian, armeno, con l’intento di ricordare le figure esemplari di resistenza morale ai regimi totalitari nella storia del Novecento, anche attraverso l’istituzione di luoghi della memoria in diverse parti del mondo. Al Monte Stella di Milano nel 2003 è nato il Giardino dei Giusti di tutto il mondo per ricordare quanti si sono opposti ai genocidi e ai crimini contro l’umanità.
Yolande Mukagasana, rwandese sopravvissuta al genocidio dei tutsi del 1994, è Candidata al Premio Nobel per la Pace 2011.
Nata nel 1954 infermiera anestesista nel 1992 apre a Kigali un piccolo ambulatorio privato, che la espone a invidie e critiche che esploderanno durante il genocidio del 1994. Nei massacri perpetrati dagli hutu contro i tutsi nel 1994, durante i terribili ’cento giorni’ Yolande perde il marito e i figli e riesce a salvarsi in maniera miracolosa anche attraverso l’aiuto di una donna hutu, Jacqueline Mukansonera.
Dopo il genocidio, Yolande si rifugia in Belgio dove, nel 1999, ottiene la cittadinanza. E’qui che inizia la sua attività di scrittrice e di attivista cercando di portare, a livello internazionale, l’attenzione sulla tragedia che ha colpito e continua a colpire il Rwanda.
Jacqueline Mukansonera, nata nel 1963 in Rwanda, giovane di etnia hutu, in occasione delle terribili violenze del genocidio del 1994 compì un gesto di straordinario coraggio e altruismo che legò la sua vita a quella di Yolande Mukagasana, infermiera tutsi che l’aveva curata nel suo ambulatorio a Kigali. Yolande, infatti, fin dai primi giorni del genocidio era tra le persone più ricercate dagli estremisti hutu, indicata come rappresentante dell’intellighentia tutsi e per questo destinata a morire.