IL CIBO PIU’ ADATTO A OGNI ORA DEL GIORNO

Un piatto di spaghetti “sbagliato” può essere stressante per l’organismo e favorire, a lungo andare, un invecchiamento precoce o, nel caso della donna, un cattivo avvio e passaggio alla menopausa. «I cibi, secondo come vengono distribuiti nell’arco della giornata – spiega il dottor Giorgio Crucitti, medico chirurgo specialista in chirurgia toracica e docente di Medicina Estetica e Antiaging dell’Istituto di Alta Formazione di Roma, all’incontro milanese aperto al pubblico “Fitoterapia e salute femminile”, promosso dall’Osservatorio Nazionale sulla salute della Donna – possono diventare un elemento protettivo e produrre salute, ma anche un fattore dannoso per l’organismo costringendolo a contrastare in maniera ininterrotta, tramite gli ormoni dello stress, l’azione svolta da molti agenti nocivi esterni. Fra questi fattori psichici, relazionali, infettivi (infezioni microbiche), ambientali (conservanti, metalli pesanti, pesticidi, fungicidi, elettrosmog) o anche nutrizionali che incrementano tutti insieme un processo infiammatorio cronico che a poco a poco porta all’insorgenza di malattia».

La ragione di questo stato irritativo costante e perenne indotto all’organismo sarebbe causato da un cattivo ritmo tra lo stato di veglia e di riposo degli ormoni dello stress. «Il funzionamento dei nostri organi – continua Crucitti – durante il giorno è stimolato da alcune molecole presenti al loro interno, gli ormoni dello stress appunto (cortisolo, adrenalina, progesterone, testosterone, ormoni tiroidei), e dalla conversione in energia di alcune sostanze, del glucosio (zucchero) in particolare. La notte, anche per gli ormoni dello stress, dovrebbe essere occasione di riposo: in questa fase, se tutto funziona a regola d’arte, essi vengono abbattuti completamente per lasciare il posto alla produzione di ormoni, a loro opposti, che ricostruiscono tutte le proteine perse durante il giorno per produrre energia. Se il ritmo stress/recupero è in equilibrio, si genera salute e longevità; spesso però accade che, a causa degli eccessivi stimoli esterni a cui l’organismo è sottoposto nella fase diurna, gli ormoni dello stress non riescono a cessare la loro attività neppure nel corso della notte perpetrando nell’organismo lo stato infiammatorio».

In questo delicato processo di equilibrio anche l’alimentazione e la corretta distribuzione dei cibi nell’arco della giornata possono avere la loro parte: «Se assumiamo carboidrati, nervini (tè, caffè, cacao), grassi saturi e zuccheri alla sera – dice ancora Crucitti – immettiamo nel corpo alimenti che producono stress per l’organismo anche nella fase di riposo». Dunque l’indicazione è per carico glicemico medio-alto al mattino e zero alla sera. «A fine giornata meglio privilegiare alimenti leggeri quali proteine vegetali, verdure, acqua che favoriscono il recupero e la ricostruzione delle energie perse». Rinunciando anche a cibi particolarmente acidi – latte, formaggi, carne, frutta secca, cereali, insaccati, alcuni tipi di pesce (astice e gamberi) o alimenti molto salati ad esempio, e fra le bevande alcolici e analcolici e bibite gassate: «Più elevata è la componente acida, prodotta da alimenti essenzialmente di origine animale – aggiunge ancora lo specialista – maggiore è lo stimolo dell’organismo ad andare in acidosi metabolica». E l’acidità è nemica delle ossa: «Bicarbonati e fosfati, che sono dei sistemi tampone per contrastare l’acidosi, vengono prelevati dalla struttura ossea e questo per la donna, specie in menopausa, significa un rischio maggiore di osteopenia e osteoporosi».

Dunque quali sostanze e cibi scegliere in menopausa? I fitoestrogeni innanzitutto. «Sono in grado di legarsi ai recettori degli estrogeni – interviene la dottoressa Stefania Piloni, medico specialista in ginecologia e docente al corso di perfezionamento di fitoterapia e medicina complementare all’Università degli Studi di Milano – ed espletare attività di tipo estrogenico o antiestrogenico diventando un fattore protettivo per alcune patologie femminili come, ad esempio, il tumore della mammella. I fitoestrogeni sono contenuti nei legumi come lenticchie, piselli, ceci, fagioli, semi di lino e di girasole, mandorle, facilmente adattabili in gustose ricette della nostra dieta mediterranea». Preziosa, in menopausa, è anche la genisteina: «La si trova soprattutto nella soia e nei derivati (farina, latte di soia e tofu) – continua Piloni – che deve però essere accompagnata da probiotici, perché da sola, provoca gonfiore addominale. La soia è efficace come dilatatore delle arterie, per contrastate le vampate e ridurre il rischio di fratture del femore». A questi si aggiungono poi un’ampia gamma di altri alimenti: «Il trifoglio rosso, anch’esso molto ricco di fitoestrogeni – continua Crucitti – latte, formaggi, frattaglie e uova che contengono riboflavina, utile a ridurre le reazioni di ossidazione di numerose vie metaboliche (glicidi, lipidi e proteine) e a favorire anche la respirazione cellulare; il resveratrolo presente nella buccia dell’acino d’uva, a cui è attribuita una probabile azione antitumorale, antiinfiammatoria e di fluidificazione del sangue limitando l’insorgenza di placche trombotiche, il licopene presente nei pomodori e negli alimenti rossi, la luteina, la vitamina B e C, l’acido folico contenuto in fegato, ortaggi a foglia, riso, frutta secca in guscio, legumi, arance e cioccolato che contribuiscono a rallentare il processo di invecchiamento, riducendo l’infiammazione cronica».

Ma la dieta da sola non basta: va sempre affiancata da regolare attività fisica. «E’ importantissima – raccomandano Piloni e Crucitti – perché serve a preservare la salute delle ossa e dell’organismo e ad aumentare la massa magra. Il muscolo ipertrofico, ossia un muscolo allenato, libera sostanze antinfiammatorie per cui l’attività fisica spesso può essere considerata un’ottima terapia antinfiammatoria e antiaging». E per combattere alcuni particolari disturbi della menopausa, si può ricorrere a una terapia “fito”, tratta cioè da piante medicinali e/o da estratti ottenuti da radici, foglie, fiori e frutti: «E’ particolarmente efficace nei disturbi dell’umore – commenta Piloni – nelle alterazioni ormonali del ciclo e in caso di calo della libido». O anche per qualche problema di ordine “intimo”, come le infezioni delle basse vie urinarie: «Alcuni studi preliminari – conclude la dottoressa Roberta Melia – medico chirurgo specialista in Ginecologia e Ostetricia degli istituti Clinici Zucchi di Monza – attestano che in presenza di infezioni uro-ginecologiche una terapia con bioflavonoidi associati a enzimi proteolitici (mirtillo rosso e ortica), riducono significativamente la sintomatologia minzionale irritativa e migliorano l’attività sessuale, sterilizzando anche le urine come farebbe un antibiotico mirato ma con minori effetti collaterali».

di Francesca Morelli

 

ALCUNI FITOTERAPICI AMICI DEI PROBLEMI FEMMINILI

I rimedi fitoterapici vanno assunti solo dietro somministrazione medica poiché potrebbero interferire con terapie tradizionali già in corso.

Butea Superba – Favorisce il desiderio sessuale.

Hypericum perforatum – ha proprietà antidepressive e antivirali ma può contrastare l’azione della pillola contraccettiva, della digitale o del tamoxifene in caso di tumore del seno.

Diosgenina – Svolge l’effetto debole del progesterone, aiuta la regolarizzazione del ciclo mestruale e a combattere i gonfiori premestruali. È efficace anche in premenopausa.

Gymnema – Riduce la glicemia e può essere di aiuto nella terapia diabetica.

Maca – Può essere usata in menopausa e in qualsiasi altro momento di stress o superlavoro. È indicata nella donna come nell’uomo contro l’ansia, la depressione o nei problemi di disfunzione sessuale dovuti al calo della libido.

Papaia – Potenzia il sistema immunologico, rallenta l’invecchiamento cellulare e combatte l’azione dei radicali liberi. È ottima per la memoria, perché aumenta i livelli di ossido di azoto, e potenzia la perfusione cardiaca e cerebrale (è un vasodilatatore).

Rhodiola rosea – Antidepressivo leggero con minori interferenze rispetto all’Hypericum. Favorisce l’aumento della prestazione fisica (è un anti-fatica), migliora la concentrazione (è adatto anche a studenti in preparazione dell’esame di maturità) ed è di ausilio nei percorsi di dietoterapia perché toglie l’ansia e la voglia del boccone fuori pasto.

Triburus Terrestri – Aumenta il testosterone nel corpo maschile e femminile. Si può usare sia come crema a livello locale, o come estratto secco per bocca.

(F.M.)

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